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Il sistema di programmazione e controllo Introduzione al sistema dei controlli negli enti pubblici Prof. Francesca Manes Rossi -

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1 Il sistema di programmazione e controllo Introduzione al sistema dei controlli negli enti pubblici Prof. Francesca Manes Rossi -

2 2 Introduzione al sistema dei controlli nel settore pubblico GESTIONE E RENDICONTAZIONE PIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E BUDGETING CONTROLLO Prof. Francesca Manes Rossi -

3 3 Nella pubblica amministrazione si distinguono: Controlli interni Controlli esterni Introduzione al sistema dei controlli nel settore pubblico Prof. Francesca Manes Rossi - Strumenti di guida Controllo sulla gestione

4 4 Introduzione al sistema dei controlli nel settore pubblico Prof. Francesca Manes Rossi - Evoluzione dei sistemi di controllo Rispetto formale delle norme Responsabilizza- zione su obiettivi e risultati Adempimenti delle azioni Controllo formale degli adempimenti Controllo attività svolte e risorse assegnate Controllo responsa- bilità sui risultati (D.Lgs 286/99) Burocratico Prescrittivo Autocontrollo

5 5 Le forme di controllo interno secondo il D.Lgs. n° 286/99 Tipologia di controlloAtti conseguentiOrgano deputato Controllo di regolarità amministrativa e contabile Verifica della legittimità dell’azione amministrativa in relazione alle norme vigenti Collegio dei revisori ragioneria Controllo di gestione Analisi dei rapporti costi/risultati intesi alla verifica dell’efficienza, dell’efficacia e dell’economicità della gestione ufficio controllo di gestione Valutazione e Controllo strategico Coerenza tra gli obiettivi raggiunti e le risorse messe in campo Organo di indirizzo politico Valutazione dei dirigenti Valutazione delle performance personali Nucleo di valutazione

6 6 Introduzione al sistema dei controlli nel settore pubblico Prof. Francesca Manes Rossi - l’esclusione del controllo di regolarità amministrativa e contabile dalle strutture addette al controllo di gestione, alla valutazione dei dirigenti, al controllo strategico;. il dovere di utilizzare per la valutazione dei dirigenti (per la quale sono utilizzabili anche i risultati del controllo di gestione) strutture o soggetti diversi da quelli cui è demandato il controllo di gestione. Al fine di non vanificare le finalità di ciascuna tipologia di controllo Quali i vincoli??? ?

7 7 Introduzione al sistema dei controlli nel settore pubblico Il controllo di regolarità amministrativa e contabile Il responsabile del servizio economico – finanziario L’organo di revisione dei conti

8 8 Il controllo di regolarità amministrativa e contabile: il controllo della ragioneria Il servizio ragioneria è preposto alla: verifica di veridicità delle previsioni di entrata, avanzate dai vari servizi, da iscriversi nel bilancio annuale o pluriennale; verifica di compatibilità delle previsioni di spesa (principio del pareggio finanziario); verifica periodica dello stato di accertamento delle entrate e di impegno delle spese.

9 9 Il controllo di regolarità amministrativa e contabile: il controllo della ragioneria Il rilascio del visto di regolarità contabile sulle determinazioni dei soggetti abilitati; L’attestazione di copertura della spesa in relazione alle disponibilità effettive esistenti.

10 10 Il controllo di regolarità amministrativa e contabile: il dell’organo di revisione dei conti (art. 239, comma 2 del tuel) Le funzioni del Revisore dell'Ente locale sono... a) attività di collaborazione con l'organo consiliare secondo le disposizioni dello statuto e del regolamento; b) parere sulla proposta di bilancio di previsione e dei documenti allegati e sulle variazioni di bilancio; e) vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione; d) relazione sulla proposta del rendiconto generale della gestione; e) referto all'organo consiliare su gravi irregolarità di gestione; f) verifiche trimestrali di cassa.

11 11 La collaborazione con l’organo consiliare l'organo di revisione deve collaborare con l’organo consiliare secondo le disposizioni dello statuto e del regolamento (art. 239 comma 1, lett. a) la collaborazione dell’organo di revisione col Consiglio si esplica attraverso pareri, rilievi, osservazioni e proposte che si pongano l’obiettivo di conseguire una migliore efficienza, produttività ed economicità della Gestione. I pareri possono essere disattesi solo con scelte motivate. es. relazione alla proposta di deliberazione consiliare del rendiconto della gestione e sullo schema di rendiconto

12 12 La relazione al rendiconto art. 239 comma 1 lett. d l'organo esecutivo approva lo schema di rendiconto e lo trasmette, unitamente alla proposta di deliberazione consiliare, al collegio dei revisori entro un termine tale da lasciare all’organo di revisione almeno 20 giorni per l'esame e la formulazione della relazione l'attestazione ha valore di certificazione della conformità dei dati dei rendiconto con i documenti contabili. art. 227 comma 2 l'organo esecutivo deve mettere a disposizione del Consiglio, almeno 20 giorni prima dell’inizio della sessione consiliare in cui viene esaminato il rendiconto, gli allegati e la relazione dell’organo di revisione NB: l’inadempienza costituisce motivo di revoca (art. 235, comma 2 del tuel)

13 13 I pareri sul bilancio (art. 239, comma 1, lett.b) Il parere deve attestare: L’osservanza delle norme vigenti, dello statuto e dei regolamenti dell’ente (utilizzo degli schemi di cui al DPR 194/1996); Osservanza dei principi del bilancio; La completezza degli allegati;

14 I pareri sul bilancio (art. 239, comma 1, lett.b) I principi di redazione (art. 162 del Tuel)  principio dell’annualità  principio dell’unità del bilancio  principio dell’universalità  principio dell’integrità  principio della veridicità e attendibilità  principio del pareggio di bilancio  principio della pubblicità-trasparenza e capacità informativa

15 Annualità del bilancio Previsione e rendiconto esercizio amministrativo

16 Unità del bilancio entrate finanziano indistintamente spese N.B. ad eccezione delle entrate a destinazione vincolata

17 Entrate a destinazione vincolata entrate per le quali la legge o atti amministrativi promanati da organi o enti territoriali superiori (stato, ministeri, regione) hanno dichiarato uno specifico vincolo di destinazione. Non possono essere destinate ad un fine diverso da quello per il quale sono state acquisite.

18 entrate a destinazione vincolata:  Mutui di scopo investimenti  prestiti, anche obbligazionari;  proventi derivanti dal rilascio di concessioni edilizie e sanatoria degli abusi edilizi opere di urbanizzazione, risanamento edilizio acquisizione di aree; segue..

19 entrate a destinazione vincolata:  proventi delle sanzioni pecuniarie per la violazione delle norme del codice della strada  investimenti per il miglioramento della circolazione stradale, della viabilità della segnaletica  Redazione dei piani urbanistici  Sicurezza stradale

20 entrate a destinazione vincolata:  proventi delle sanzioni amministrative per la violazione della disciplina dell’imposta sulla pubblicità e dei diritti sulle pubbliche affissioni; interventi volti al superamento delle barriere architettoniche negli edifici aperti al pubblico  canone per la raccolta e la depurazione delle acque reflue vincolati alla realizzazione di nuovi impianti ed all’ammodernamento di quelli esistenti;

21 entrate a destinazione vincolata:  trasferimenti erariali, regionali, comunitari ed internazionali vincolati per legge o per disposizione dell’ente erogatore;

22 Universalità del bilancio Gestioni fuori bilancio Contabilità separate

23 Integrità del Bilancio Compensazioni di partite entrate e spese al lordo

24 24 Gli equilibri del bilancio di previsione: pareggio finanziario e pareggio economico EQUILIBRIO FINANZIARIO Totale Entrate = Totale Spese EQUILIBRIO ECONOMICO Entrate correnti (titoli I+II+III dell’Entrata) – Spese correnti (titolo I della Spesa) – Quota capitale ammortamento mutui e prestiti obbligazionari > = 0 AVANZO ECONOMICO (o Avanzo corrente)

25 25 Gli altri equilibri EQUILIBRIO DELLA PARTE IN CONTO CAPITALE Spese in c/capitale ( titolo II della Spesa) = [Entrate in c/capitale (titoli IV e V dell’Entrata) + Avanzo economico] EQUILIBRIO DEI FONDI A DESTINAZIONE SPECIFICA E VINCOLATA Le Entrate da fondi a destinazione specifica o vincolata devono trovare una corrispondenza in specifici interventi di spesa

26 Veridicità del bilancio Rappresentazione veritiera e corretta “…true and fair view”

27 Pubblicità del bilancio pubblicazione diffusione dei contenuti del bilancio

28 ALLEGATI OBBLIGATORI AL BILANCIO (descritti agli artt. 170, 171 e 172 del D.Lgs. n 267/2000) –relazione previsionale programmatica per il triennio considerato; –bilancio pluriennale per lo stesso periodo; –rendiconto generale deliberato per il penultimo esercizio precedente; –risultanze dei rendiconti o conti consolidati delle unioni di comuni, aziende, consorzi, istituzioni, società di capitali di servizi pubblici, relativi al penultimo esercizio antecedente quello cui il bilancio si riferisce; –deliberazione sulla qualità e quantità delle aree e fabbricati da destinare alla residenza; –programma triennale dei lavori pubblici e quindi elenco annuale; –deliberazioni sulle tariffe, aliquote e maggiori detrazioni, variazioni dei limiti minimi di reddito, nonché per i servizi a domanda individuale i tassi di copertura percentuale dei costi di gestione; –tabella dei parametri di riscontro della situazione di deficitarietà (art. 242 Tuel)

29 1) Disavanzo di amministrazione complessivo superiore al 5 per cento delle spese, desumibili dati Titoli I e III della spesa, con esclusione del rimborso di anticipazioni di cassa; SINO 2) Volume dei residui attivi di fine esercizio provenienti dalla gestione di competenza, con esclusione di quelli relativi all’I.C.I. ed ai trasferimenti erariali, superiori al 21 per cento delle entrate correnti, desumibili dai Titoli I, II e III; SINO 3) Volume dei residui passivi di fine esercizio provenienti dalla gestione di competenza delle spese correlti superiori al 27 per cento delle spese di cui al titolo I della spesa; SINO 4) Esistenza di procedimenti di esecuzione forzata nei confronti dell’ente per i quali non sia stata proposta opposizione giudiziale nelle forme consentite dalla legge; SINO 5) Presenza di debiti fuori bilancio riconosciuti ai sensi dell’articolo 37 del decreto legislativo 25 febbraio 1995, n. 77, per i quali non siano state reperite le necessarie fonti di finanziamento; SINO 6) Volume complessivo delle entrate proprie, desumibili dai Titoli I e III, rapportato al volume complessivo delle entrate correnti, desumibili dai titoli I, II e III, inferiore al 27 per cento per i comuni sino a 2.999 abitanti, inferiore al 35 per cento per i comuni da 3.000 a 59.999 abitanti, inferiore al 37 per cento per i comuni da 60.000 a 250.000 abitanti, inferiore al 32 per cento per i comuni con oltre 250.000 abitanti; SINO 7) Volume complessivo delle spese per il personale a qualunque titolo in servizio, con esclusione di quelle finanziate con entrate a specifica destinazione da parte della Regione o di altri enti pubblici, rapportato al volume complessivo delle spese correnti desumibili dal Titolo I, superiore al 48 per cento per i comuni sino a 2.999 abitanti, superiore al 46 per cento per i comuni da 3.000 a 59.999 abitanti, superiore al 41 per cento per i comuni da 60.000 a 250.000 abitanti, superiore al 44 per cento per i comuni con oltre 250.000 abitanti; SINO 8) Importo complessivo degli interessi passivi sui mutui superiore al 12 per cento delle entrate correnti desumibili dai Titoli I, II e III. SINO Parametri di deficitarietà

30 30 I pareri sul bilancio (art. 239, comma 1, lett.b) Relativamente alla proposta di bilancio di previsione, ai documenti allegati e alle variazioni di bilancio l'organo di revisione deve esprimere un motivato giudizio di: coerenza attendibilità contabile Congruità

31 31 I pareri sul bilancio (art. 239, comma 1, lett.b) Coerenza interna Le previsioni devono conformarsi agli atti fondamentali della programmazione dell’Ente: Linee programmatiche relative ai progetti di mandato; Piano generale di sviluppo dell’Ente; Programma triennale ed elenco annuale dei lavori pubblici; Strumenti urbanistici e relativi piani di attuazione; Relazione previsionale e programmatica; Programma triennale del fabbisogno di personale. Coerenza esterna Le previsioni devono essere coerenti con la programmazione regionale e gli obiettivi di finanza pubblica (L. 296/2006, comma 684 finanziaria per il 2007)

32 32 I pareri sul bilancio (art. 239, comma 1, lett.b) attendibilità delle previsioni di entrata: Accertabilità Esigibilità

33 33 I pareri sul bilancio (art. 239, comma 1, lett.b) Congruità delle previsioni di spesa: Compatibilità con le previsioni di entrata (principio del pareggio finanziario) la mancata congruità della previsione di spesa per fattori produttivi consolidati ed assolutamente necessari ad assicurare il funzionamento dei servizi gestiti (oneri per il personale, ammortamento mutui, manutenzioni e riparazioni non rinviabili, utenze, ecc.) deve essere evidenziata nel giudizio, al fine di richiedere al Consiglio un adeguamento delle previsioni o un diverso indirizzo gestionale

34 34 I pareri sul bilancio (art. 239, comma 1, lett.b) il giudizio-parere dell'organo di revisione è obbligatorio e deve comprendere proposte e suggerimenti all'organo consiliare per ricondurre all'attendibilità, congruità e coerenza le previsioni, nonché per assicurare il mantenimento degli equilibri in corso di gestione e prospettici l'organo consiliare, al quale è trasmesso il parere, dovrà adottare i provvedimenti conseguenti alle modifiche, integrazioni o azioni proposte dall'organo di revisione, oppure motivarne il non accoglimento

35 Attività di vigilanza acquisizione delle Entrate; effettuazione delle Spese; attività contrattuale; amministrazione dei beni; completezza della documentazione amministrativa; adempimenti fiscali; tenuta della contabilità.

36 Le verifiche di cassa art. 223 l'organo di revisione deve provvedere con cadenza trimestrale alle verifiche ordinarie di cassa, alla verifiche della gestione del servizio di tesoreria e delle gestioni degli altri agenti contabili (economo, riscuotitori speciali, consegnatari, ecc.) art. 226 l'organo di revisione deve verificare che siano resi i conti della gestione di cassa del tesoriere e degli altri agenti contabili entro due mesi dalla chiusura dell'esercizio entro 60 giorni dall’approvazione del rendiconto, l’ente deve trasmettere il conto del tesoriere alla competente sezione giurisdizionale della Corte dei conti 36

37 Referto al consiglio su gravi irregolarità di gestione La Finanziaria 2006 attribuisce all’organo di revisione il compito di inviare alla competente Sezione Regionale di controllo della Corte dei Conti una relazione sul Bilancio di previsione e una sul Rendiconto Tali relazioni non si sostituiscono, ma si aggiungono ai pareri che l’organo di revisione deve rendere sui medesimi atti, ai sensi dell’art 239 del Tuel Tali relazioni devono dar conto: a) del rispetto degli obiettivi del patto di stabilità interno b) dell’osservanza dell’art. 119 della Costituzione (vincolo di indebitamento); c) ogni grave irregolarità contabile e finanziaria 37

38 38 Cos’è il controllo di gestione? Introduzione al sistema dei controlli nel settore pubblico L’EFFICACIA,L’EFFICIENZA ECONOMICITA’ IL PROCESSO DIRETTO A VERIFICARE LO STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI PROGRAMMATI E, ATTRAVERSO L’ANALISI DELLE RISORSE ACQUISITE E DELLA COMPARAZIONE TRA I COSTI E LA QUALITA’ DEI SERVIZI OFFERTI, LA FUNZIONALITA’ DELLA ORGANIZZAZIONE DELLA AZIENDA, L’EFFICACIA, L’EFFICIENZA, ED IL LIVELLO DI ECONOMICITA’ NELL’ATTIVAZIONE DEI PREDETTI OBIETTIVI Prof. Francesca Manes Rossi -

39 Il controllo di gestione Art. 2 D.Lgs. 286/99 – è fatto divieto affidare verifiche di regolarità contabile e amministrativa a strutture addette al controllo di gestione 39 Chi lo svolge????

40 Le fasi del controllo di gestione predisposizione di un piano dettagliato di obiettivi; rilevazione dei dati; valutazione dei dati.

41 41 Introduzione al sistema dei controlli nel settore pubblico Occorrono diversi ingredienti per fare la ricetta giusta! Un sistema informativo contabile adeguato Un chiaro sistema di definizione degli obiettivi e delle responsabilità

42 42 Introduzione al sistema dei controlli nel settore pubblico chiari Obiettivi : chiaridefinitimisurabilicondivisi

43 Relazioni tra il controllo di gestione e il PEG PEGPEG Risorse e obiettivi affidateRisorse e obiettivi affidate ai dirigenti Articolazione E e SArticolazione E e S Dettaglio delle attivitàDettaglio delle attività Collegamento personaleCollegamento personale e risorse pesopeso tempitempi

44 44 Introduzione al sistema dei controlli nel settore pubblico Prof. Francesca Manes Rossi - Contabilità finanziaria Contabilità generale Contabilità analitica budget Sistema di reporting

45 45 Introduzione al sistema dei controlli nel settore pubblico Prof. Francesca Manes Rossi - COSTI Devono essere esaminati sotto un duplice aspetto... A livello di sistema ente... CONTABILITA' GENERALE A livello di oggetto di costo.. CONTABILITA' ANALITICA

46 Le fasi del controllo di gestione: la rilevazione dei risultati La rilevazione dei risultati permette: di verificare in anticipo se la gestione si sviluppa secondo le linee direttrici; di verificare mediante l’analisi degli scostamenti il grado di realizzazione del programma medesimo e il raggiungimento dei suoi obiettivi, alla luce dei risultati già effettivamente conseguiti; di prendere adeguati provvedimenti correttivi nel caso in cui la verifica di cui al punto precedente segnali l’esistenza di disfunzioni gestionali o di programmi non più validi.

47 Le fasi del controllo di gestione: la valutazione dei risultati La metodologia più utilizzate per analizzare le prestazioni degli enti pubblici è l’analisi tramite indicatori.

48 Efficacia coerenza tra obiettivi e risultati gradimento espresso dai cittadini Esempio - gradimento della qualità dei pasti, della pulizia della piscina, ecc. capacità dell’ente di soddisfare i bisogni dei propri cittadini (capacità di rispondere, in termini quantitativi e qualitativi, alla domanda dei cittadini ) Esempio - in un settore dell’ente, si completano 100 pratiche contro le 130 previste - nelle Scuole dell’infanzia, n° domande accettate / n° domande presentate 48

49 Efficienza La si ottiene dal rapporto tra input (ciò che si è consumato) e output (ciò che si è prodotto) Permette di controllare la produzione al fine di minimizzare le risorse impiegate o, a parità di risorse, di massimizzare la produzione E’ spesso espressa in termini monetari: il costo unitario del servizio ne rappresenta una misura sintetica Esempio: - costo del lavoro per produrre un atto - costo insegnanti / n° bambini (nelle Scuole dell’infanzia) 49

50 Economicità E’ la sintesi di un efficiente ed efficace (e perciò dell’efficacia e dell’efficienza) modo di attuare l’attività complessiva 50

51 Esempi di indicatori: servizio di polizia municipale Efficacia: Numero addetti Km 2 serviti Numero addetti popolazione Numero controlli popolazione Numero controlli Km 2 serviti

52 Esempi di indicatori: servizio di polizia municipale Efficienza: INDICATORI GENERALI DI EFFICIENZA Costo totale del servizio popolazione Costo totale del servizio Km 2 serviti

53 INDICATORI DI COSTO Personale popolazione/ Km 2 serviti automezzi popolazione/ Km 2 serviti cancelleria popolazione/ Km 2 serviti

54 Indicatori di produttività popolazione/ Km 2 serviti numero addetti popolazione/ Km 2 serviti totale controlli

55 Produttività del fattore lavoro totale controlli numero addetti ore lavorate ore lavorative ore straordinarie ore lavorative ore servizio notturno ore lavorative ore servizio giorni festivi ore lavorative

56 Produttività del fattore capitale (grado di utilizzo) popolazione/ Km 2 serviti n. mezzi impiegati n. mezzi a disposizione n. ore effettive impiego mezzi n. ore potenziali

57 Servizi nettezza urbana INDICATORI GENERALI DI EFFICIENZA Costo totale del servizio totale rifiuti raccolti Costo totale del servizio Km 2 territorio

58 Indicatori di produttività: Km 2 territorio numero addetti Totale rifiuti raccolti numero addetti

59 Produttività del fattore lavoro: Totale rifiuti raccolti numero addetti ore lavorate ore lavorative ore straordinarie ore lavorative ore servizio giorni festivi ore lavorative

60 Produttività del fattore capitale: rifiuti raccolti n. mezzi impiegati rifiuti raccolti contenitori ecologici distribuiti n. mezzi impiegati n. mezzi a disposizione n. ore effettive impiego mezzi n. ore potenziali

61 INDICATORI DI EFFICACIA unità immobiliari servite totale unità immobiliari Frequenza media settimanale di raccolta 7 Punti di raccolta rifiuti serviti una volta al giorno totale punti raccolta rifiuti

62 Presupposti e strumenti del controllo di gestione L’introduzione del controllo di gestione richiede: la definizione dei compiti e delle responsabilità e, quindi, lo studio dell’impatto organizzativo; l’attivazione di un processo strutturato in fasi (pianificazione, rilevazione dei dati, confronto tra obiettivi e realizzazione, azioni correttive); l’attivazione del sistema informativo contabile; un adeguato sistema di reporting.

63 63 Introduzione al sistema dei controlli nel settore pubblico Prof. Francesca Manes Rossi - la valutazione delle prestazioni del personale con qualifica dirigenziale la valutazione delle prestazioni del personale con qualifica dirigenziale

64 Valutazione delle prestazioni La valutazione della Dirigenza: A. È prevista dall’art. 20 del D.Lgs. 29/93 – decreto istitutivo del Nucleo di Valutazione B. Utilizza anche i risultati del controllo di gestione (D.Lgs. 286/99) C. È svolta da strutture o soggetti diverse da quelle cui è demandato il controllo di gestione (D.Lgs. 286/99) D. Deve essere svolta da strutture diverse a quelle addette alla verifica della regolarità amministrativa e contabile (D.Lgs. 286/99) 64

65 65 Introduzione al sistema dei controlli nel settore pubblico Gli elementi di valutazione dei dirigenti Capacità di programmazione Obiettivi trasversali Raccordo obiettivi e capitoli di spesa/entrata Obiettivi settoriali Capacità di controllo Aggiornamento degli obiettivi gestionali Report sui risultati raggiunti Capacità di gestione del personale Ricerca e selezione Accoglienza e inserimento Formazione e addestramento Arricchimento e rotazione delle mansioni Incentivazione Delega coordinamento Obiettivi operativi settoriali Obiettivi dei servizi di supporto Obiettivo dei servizi finali al cittadino Obiettivi operativi trasversali Piano degli acquisti Piano delle assunzioni Piano triennale ed elenco annuale dei lavori pubblici Altri obiettivi trasversali Prestazioni e risultati di gestione Competenze organizzative

66 66 Gli elementi di valutazione dei dirigenti Prof. Francesca Manes Rossi - Il nucleo di valutazione Predispone anticipatamente i parametri di controllo Fornirà la sua valutazione all’Organo politico

67 67 Introduzione al sistema dei controlli nel settore pubblico Prof. Francesca Manes Rossi - Valutazione delle prestazioni Al termine del periodo da esaminare, il NUCLEO DI VALUTAZIONE potrà determinare l'INDENNITÀ DI RISULTATO che sarà composta di due elementi:  Una componente minima o il mancato riconoscimento della stessa determinata sulla base del raggiungimento degli obiettivi routinari connessi alla funzione necessari per il corretto funzionamento dell'ente Una parte eccedente la quota minima determinata sulla base del raggiungimento degli obiettivi specifici e dell'efficacia del personale sul lavoro

68 68 Introduzione al sistema dei controlli nel settore pubblico Prof. Francesca Manes Rossi - La valutazione e il controllo strategico


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