Download presentation
Published byJarred Sember Modified over 9 years ago
1
ACO Command Structure Total ~ 6000 NATO UNCLASSIFIED
Questa è la struttura di Comando a disposizione del SACEUR per svolgere i propri compiti. Come vedete sotto ad ogni HQ è associata una operazione, alcune delle quali sconosciute ai più. In questa lista non compaiono le cosidette NRF, ovverosia NATO Reaction Forces, di cui parleremo in seguito. Per inciso il livello di ambizione della NATO è di poter condurre contemporaneamente 2 Major Joint Operations (MJOs) e 6 Small(er) Joint Ops (4 Land Heavy, 1 Maritime Heavy ed 1 Air Heavy). Per capire l’ordine di grandezza, ISAF è considerata una Small Joint Operation (Land Heavy). Se qualcuno di voi ha il tempo di farsi due conti, vedrà bene che con cinque HQs di cui due Joint, ben difficilmente si riesce a soddisfare tale livello di ambizione (mancano tre HQ ed in più non ci sarebbe “ricambio” ). ALLIED COMMAND OPERATIONS Mons/BEL Joint Forces Command The Netherlands Italy LANDCOMM TURKEY MARCOMM UK AIRCOMM GERMANY Combined Air Operation Centre Germany Spain Deployable Strategic level INTERNATIONAL SECURITY ASSISTANCE FORCE OPERATION OCEAN SHIELD SUPPORT TO AFRICAN UNION ACTIVE ENDEAVOUR AIR POLICING KOSOVO FORCE Communication and Information Systems Group Signals Battalion Italy Germany Poland Total ~ 6000 NATO UNCLASSIFIED
2
New ACO Structure Deployable Allied Command Operations (ACO)
SHAPE (Mons) Allied Command Operations (ACO) Colour Key 1 NSB Joint ACCI Air 2 NSB Land Per entrare maggiormente nel dettaglio, la slide proiettata costituisce una «esplosione» della slide precedente, ove da una parte meglio si dettaglia la struttura di ACO, e dove, dall’altra compaiono gli elementi della cosiddetta NATO FORCE STRUCTURE. Come avrete notato, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la struttura di ACO è di tipo «piatto», ovverosia a distribuzione orizzontale, basata principalmente su 6 Comandi Principali (2 JOINT / uno a connotazione LAND + uno a connotazione AIR + uno a connotazione MARITIME) tutti direttamente dipendenti da SACEUR. Prima del 2013 esistevano invece sempre due comandi Joint dipendenti da SHAPE, che però avevano alle proprie dipendenze, ognuno di essi, un comando AIR, uno Maritime ed uno Land. Si aveva quindi una struttura assolutamente e rigidamente piramidale. Dal 2013 si è invece adottata la struttura che vedete, e non vi nascondo che, secondo la mia opinione, tale scelta é stata operata principalmente al fine di ridurre il “costo”, soprattutto in termini di Manpower militare, della NATO, mantenendo inalterato il citato Level of Ambition della NATO. Ciò che ne è derivato è una struttura effettivamente meno “costosa”, almeno formalmente, che però deve necessariamente appoggiarsi a strutture esterne alla NCS, quali, p.e., i NATO RAPID DEPLOYABLE CORPS (NRDCs) ed il NSHQ, senza i quali non sarebbe possibile né condurre le operazioni correnti nè tantomeno soddisfare il già citato LoA della NATO. La domanda a questo punto è: e stato questo un vero risparmio o si è semplicemente spostato le spese dal bilancio della NATO ai singoli bilanci nazionali o multinazionali? Lo so vedrà nel futuro. In ogni caso, sotto la linea tratteggiata, vedete i comandi della NATO Force Structure, ormai “integrati” a pieno titolo. Ma cosa sono questi Comandi? Essi sono formati da alcune nazioni NATO (non necessariamente tutte) le quali decidono di associarsi e di formare una struttura militare simile, per funzioni, ad un comando della NATO COMMAND STRUCTURE e di metterla a disposizione della NATO per la condotta di operazioni. Le nazioni che formano queste «entità» sopportano il peso economico di tali entità, che amministrano, mediamente, tramite una sorta di «consiglio di amministrazione» rappresentativo di tutti i membri. Per fare un esempio vicino a voi, il NRDC di Solbiate Olona è, con i dovuti distinguo, una sorta di clone di LANDCOM/JFC . Si tratta ovviamente di una similitudine un poco «stirata», ma è per farvi capire il senso. L’argomento è poi molto più articolato, ma rischio di dilungarmi troppo. Sappiate che esistono 8 NRDC (in ITA, ESP, FRA, GER,NDL, GRC, TUR, GBR) terrestri/Joint e 4 High Readiness Forces (HRF) Maritime (ITA, FRA, GBR e ESP). Queste entità vengono poi utilizzate per «popolare» le NRF, almeno per ciò che riguarda gli HQs. Parlando di soli numeri, la NATO COMMAND STRUCTURE (ACO+ACT) ha una consistenza di 6800 unità. Tuttavia il solo ACO (SHAPE, JFCs, LC, MC, AC, CAOCs, DACCC e NATO CIS GRP) assorbe quasi l’85 % del Manpower totale (5750) Ciò comporta, rispetto alla struttura precedente (pre 2013), una diminuzione del manpower militare pari a circa il 30%. HQ NCISG (Mons) Maritime SOF 3 NSB HQ JFC BS (Brunssum) HQ LANDCOM (Izmir) HQ AIRCOM (Ramstein) HQ M ARCOM (Northwood) HQ JFC NP (Naples) CAOC (Uedem) CAOC (Torrejon) DACCC (Poggio Renatico) Deployable NSHQ (Mons) NATO Force Structure HRFs (M) NAEW AGS NRDCs SFN ASC JEWCS 2
3
The Infine una slide che rappresenta come dovrebbe essere il perfetto membro della NATO. L’italiano è in alto a destra, a chi interessa.
4
OPERATIONS Parliamo ora delle operazioni in corso. Prima farò un accenno generico alle varie operazioni, per entrare nello specifico di quella più impegnativa, per lo meno dal punto di vista dei costi: ISAF. Ma prima partiamo da concetto fondamentale:
5
Funding Crisis Response Operations “COSTS LIE WHERE THEY FALL”
NATO Funding Funding Crisis Response Operations “COSTS LIE WHERE THEY FALL” Ognuno si paga le sue spese. Ovverosia qualunque cosa io invii in teatro o dia a disposizione della NATO, a parte alcune cose, i costi sono a carico della Nazione. NATO UNCLASSIFIED 5
6
Operations - General KFOR Air Policing / Air Surveillance NATO HQs in
Skopje, Sarajevo & MLO Belgrade Support to EU Op ALTHEA Operation ACTIVE ENDEAVOR ISAF Fatta questa premessa vediamo le sei operazioni attualmente in, compresa ALTHEA, svolta in supporto all’Unione Europea. Nella slide non figura Atalanta, operazione antipirateria che si svolge in Oceano Indiano. Questo perché la EU, per la gestione di questa operazione, è autonoma. Dal punto di vista dello sforzo complessivo diciamo subito che ISAF assorbe una grande fetta delle risorse in termini umani e di mezzi (aerei e terrestri). Di recente anche la crisi UKR ha comportato un notevole aumento della attività aerea ed esercitativa in area baltica e lungo il fianco est dell’Alleanza. Dando un rapido sguardo alle varie operazioni, tra le principali, oltre ad ISAF che tratteremo di qui a poco, menzioniamo: NATO Support to Turkey: come sapete la NATO ha schierato delle batterie missilistiche antimissile per proteggere i confini TUR dalla minaccia missilistica siriana. Accanto a queste batterie (che sono date dai singoli paesi) la NATO fornisce anche le capacità CIS, che integrano tale sistema nel più complesso quadro della difesa comune. Operazione Active Endeavour: è l’unica ex art. 5, è nata subito dopo l’11 settembre ed è finalizzata al contrasto della minaccia terroristica e del traffico di armi. È principalmente una operazione navale ed aereo navale. Operazione Air Policing; assicurare la sorveglianza aerea dei cieli dell’Alleanza contro una possibile intrusione/attacco. Tale operazione si svolge sui cieli di quei paesi che, per vari motivi, non hanno la possibilità di provvedervi in prima persona, quali ISL, Paesi baltici, Albania, Slovenia. La missione si compone anche di una parte addestrativa, al fine di sviluppare in tali paesi una capacità, almeno parziale, per gestire/eseguire tale compito. Operazione Ocean Shield: missione antipirateria nelle acque dell’oceano indiano, mirata al contrasto di tale attività ed alla protezione del traffico mercantile. In tale area sono presenti anche missioni UE o nazionali (CHN, RUS INDIA, S. COREA, JPN). Come detto tale operazione è “concorrente” anche ad Atalanta KFOR: per la stabilizzazione del Kosovo. Nata come missione di Peace Keeping è ora in fase “Peace Support”. NATO SUPPORT to the AFRICAN UNION: A seguito di specifica richiesta dell'Unione Africana alla NATO di supporto logistico alle operazioni nel Darfur, dal mese di luglio 2005 l'Alleanza Atlantica ha deciso di offrire il proprio contributo in termini di trasporto aereo per la rotazione delle forze militari dell'UA impiegate in teatro. La NATO ha, inoltre, fornito il proprio contributo in termini di addestramento degli Ufficiali di staff dell'UA nella gestione di un HQ e nella gestione delle informazioni relative all'operazione. MLO = Military Liaison Office KFOR = Kosovo FORce ISAF = International Security Assistance Force NATO Support to Turkey NATO Support to the African Union Operation OCEAN SHIELD NATO UNCLASSIFIED NATO UNCLASSIFIED
7
ISAF Mission Statement
ISAF, in partnership with the Afghan Government and the International Community conducts comprehensive, population-centric counterinsurgency operations in order to: protect the people neutralize insurgent networks develop Afghan National Security Forces support the establishment of legitimate, credible, and enduring governance, security and sustainable socio-economic growth In order to deny terrorists safe havens and ensure GIRoA stability and sovereignty not later then 31 Dec 14 Parliamo quindi di ISAF. La missione iniziò nel 2001, per poi protrarsi sino ad oggi. Come vedete dalla slide, lo scopo della missione è quello di assicurare l’effettività del governo democraticamente eletto sull’intero territorio, assicurando le necessarie condizioni di sicurezza per la popolazione ed il rispetto della legge. NATO UNCLASSIFIED 7 7
8
ISAF TROOP CONTRIBUTING NATIONS
Questa è la situazione aggiornata al I aprile delle TCNs, ovverosia delle nazioni che partecipano ad ISAF. NATO UNCLASSIFIED
9
Afghanistan in Context
È interessante anche vedere che cosa è l’Afghanistan: questa slide vi da un’idea delle dimensioni del paese raffrontate con l’Europa. Considerate che la popolazione è di circa 31 mln, mentre la presenza militare ad oggi è di circa uomini di 50 differenti nazioni impegnati in ISAF. Nel passato si sono avuti schieramenti pari al doppio, ovverosia oltre uomini. Size: km2 (GERMANY: ) km2) Population: 31 Million (estimate) Kosovo NATO UNCLASSIFIED 9
10
Tribal areas Se prima si è visto i numeri, vediamo ora la composizione della popolazione afghana. La slide che vi mostro vi da un’idea della frammentazione etnica, linguistica ed a volte religiosa della popolazione. La maggioranza è ovviamente musulmana, con il 90% circa di confessione sunnita mentre il 10% è sciita.(vi sono poi esigue minoranze di altre religioni). Tenente presente che l’Iran è Sciita mentre il Pakistan è in maggioranza sunnita. Credo che tutti abbiate capito quanto operare in afghanistan sia arduo e difficile. Per capire da dove si è partiti occorre pensare alla storia dell’Afghanistan: É un paese che si è “aperto” verso il mondo solo nel 1927, tramite l’opera di re Amanullah. Prendendo spunto da quanto fatto in Turchia, Amanullah cercò di far entrare l’Afghanistan nel mondo moderno introducendo alcune riforme, ma venne costretto ad abdicare dai leader tribali e religiosi. La sua opera fu proseguita, anche se più gradualmente, dal Monarca successivo, Nadir Sha, e poi dal suo successore Zahir, che fu detronizzato in favore di una Repubblica Democratica dell’Afghanista, sponsorizzata da Mosca. La storia recente la conosciamo tutti credo (dal 78 al 92, governa il partito Democratico dell’Afghanistan, che cerca anche lui di modernizzare il paese, poi lotte interne, assassinii, invasione Sovietica, Mujaheddin, etc etc etc) Dal 92 al 96 Repubblica Islamica, poi talebani sino al E poi ISAF. 10
Similar presentations
© 2024 SlidePlayer.com Inc.
All rights reserved.