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ROMANTICISMO EUROPEO E ITALIANO Contesto storico e tematiche principali 1.

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1 ROMANTICISMO EUROPEO E ITALIANO Contesto storico e tematiche principali 1

2 Romanticismo storico Romanticismo storico: come movimento culturale si contrappose ai valori dell’Illuminismo mettendo al centro i diritti dell’io e ponendo l’enfasi non sulla ragione ma sul sentimento, sulla fantasia, sull’anima. Gli spazi circoscritti e definiti della ragione lasciarono quindi posto al lontano, allo sfumato, all’ansia di infinito. Centralità dell’io significò anche rifiuto dell’imitazione e ricerca di originalità, nonché rifiuto del cosmopolitismo in nome di quell’io allargato che è il popolo, la nazione 2

3 Alcune date di riferimento in Germania, il 1797, quando il letterato e filosofo Friedrich Schlegel progettò la rivista “Athenäum”, il primo numero della quale sarebbe uscito l’anno successivo; in Inghilterra, il 1798, quando i poeti William Wordsworth e Samuel Taylor Coleridge pubblicarono le Ballate liriche, precedute da una Prefazione che costituisce il vero e proprio manifesto di una poetica nuova, opponendosi programmaticamente a quella razionalistica fino ad allora dominante; 3

4 Alcune date di riferimento in Francia, il 1813, con la pubblicazione della traduzione del Corso sull’arte e la letteratura drammatica del letterato August Wilhelm Schlegel, fratello di Friedrich, e La Germania di Madame de Staël (pubblicato a Londra, ma in francese); in Italia, il 1816, quando sulla rivista “Biblioteca italiana” fu pubblicato l’articolo della de Staël Sulla maniera e l’utilità delle traduzioni, che provocò una serie di repliche e di controrepliche, dando l’avvio alla polemica tra classicisti e romantici. 4

5 Sentimento e Razionalità Ripresero quindi vigore quelle caratteristiche umane che l’Illuminismo aveva trattato come illusioni e quindi confutato e negato: la fede in Dio, gli atteggiamenti irrazionali e mistici, l’amore, lo spirito, l’ansia di infinito, le passioni. Si afferma il concetto di sentimento: a differenza della ragione, che è universale, il sentimento è personale, diverso da individuo a individuo. L’uomo romantico ha dunque caratteristiche di singolarità e, appunto per questo, di eccezionalità. 5

6 Nuovi contenuti e nuove forme Quanto ai nuovi contenuti, come ha sottolineato il critico Gianfranco Contini, il Romanticismo estese il diritto di cittadinanza letteraria a oggetti, sentimenti, persone che prima non trovavano posto in letteratura. Tra le principali novità ricordiamo, oltre al prepotente ingresso della storia, in particolare di quella medievale, il tema del- l’esplorazione dell’interiorità 6

7 L’uomo e la società Questa aspirazione si scontra con gli ostacoli posti dalla natura e dalla società, da altri uomini o addirittura da Dio: in una parola, con le convenzioni e con le regole, siano esse umane o divine. L’io romantico reagisce essenzialmente in due modi, spesso intrecciati fra loro: 1.Titanismo 2.Rifugio nell’io 7

8 La Natura Soprattutto la natura è vista non più come un insieme di forze estranee all’uomo, ma come un tutto governato da un principio spirituale, un tutto di cui anche l’uomo fa parte. Cambia, di conseguenza, e soprattutto, il legame che si instaura tra l’io e il paesaggio: quest’ultimo diviene una vera e propria proiezione esteriore dello stato d’animo del personaggio, che quindi si rende visibile nella natura. Nel contempo, l’ambiente naturale diviene il luogo in cui l’io romantico può manifestare in piena libertà tutti i propri sentimenti e le proprie passioni. 8

9 Una nuova concezione della poesia Prima del Romanticismo, la letteratura e le arti in generale si fondavano sul principio base dell’imitazione, sancito da Aristotele e fedelmente seguito per millenni: la poesia è imitazione della natura. Nei periodi con una più marcata impronta classicistica, questo precetto aveva conosciuto una variante: la poesia era imitazione, oltre che della natura, di quei poeti che meglio di altri avevano imitato la natura. 9

10 Poetica del Romanticismo Al centro della poesia romantica c’è il poeta con le sue passioni, le sue idee, la sua libertà, la sua fantasia. Per il poeta romantico non ha più senso proporre come principio guida l’imitazione: essa è vista come una servitù, che impedisce la libera e piena espressione dell’individualità.  Definizione di Madame de Stael: «Poetica classica è una poetica dell’imitazione, quella romantica una poetica dell’ispirazione» 10

11 La polemica classici-romantici in Italia Nel 1816 sulla “Biblioteca italiana”, giornale appena fondato dal governo austriaco, apparve l’articolo di Madame de Staël Sulla maniera e l’utilità delle traduzioni. Contenuto dell’articolo: L’autrice esortava gli italiani a tradurre non solo le opere dei classici, ma anche quelle dei moderni poeti inglesi e tedeschi (in particolare, Shakespeare), allo scopo di svecchiare la letteratura italiana e di uscire dal chiuso recinto dei luoghi comuni e ormai logori della mitologia. 11

12 Le risposte degli intellettuali italiani I Classicisti Pietro Giordani (1774-1848), lo “scopritore” di Leopardi, concordava con la de Staël sulla pochezza del teatro italiano e sul cattivo uso della mitologia, ma rivendicava la validità della scuola italiana di erudizione classica; dubitava che i poeti moderni europei fossero tutti dello stesso valore e che fosse possibile innestare motivi nordici sul tronco classico della letteratura italiana. Giacomo Leopardi invia alla Biblioteca Italiana un Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica (1818): non verrà però pubblicato. In quest’ultimo, Leopardi rifiutava il consiglio di tradurre dalle lingue moderne, raccomandando invece lo studio dei classici: non per imitarli, però, quanto per ritornare alla loro condizione di esistenza, pura, ingenua, schietta, a diretto contatto con la natura. 12

13 Le risposte degli intellettuali italiani I romantici Pietro Borsieri (1788-1852), autore delle Avventure letterarie di un giorno; Giovanni Berchet (1783-1851), con la Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliuolo; infine Ludovico di Breme (1780-1820), che scrisse Intorno all’ingiustizia di alcuni giudizi letterari italiani. Tutti e tre si dichiararono d’accordo con la de Staël. Borsieri ribadì l’influsso benefico delle traduzioni e sottolineò l’importanza del ricorso ai dialetti per svecchiare e vivacizzare la lingua. Berchet condannò l’uso della mitologia, perché insincero: la religione dei moderni era infatti il cristianesimo. Sottolineò inoltre la necessità di un’arte popolare, quindi viva e romantica; mentre quella classica era morta, proprio perché non popolare, né per le forme, troppo alte, né per i con- tenuti, troppo lontani dal sentire comune. 13

14 Romanticismo “moderato” Le origini del Romanticismo italiano hanno due caratteristiche che ne condizioneranno poi gli sviluppi: 1. nacque più tardi degli altri; 2. nacque in seguito a una conoscenza dei testi dei romantici tedeschi mediata dalla cultura francese Il romanticismo in Italia, specie nella tradizione lombarda-piemontese, eredità la tradizione illuminista: è un movimento moderato con una forte caratterizzazione civile. L’intellettuale italiano a differenza del Romanticismo europeo non è un uomo isolato, uno spirito solitario e geniale che vive dell’eccesso della propria fantasia e del suo ”sentire” sublime, ma profondamente inserito nella storia dell’Italia pre-risorgimentale. 14

15 A. Manzoni, Lettera sul romanticismo «Mi limiterò ad esporle quello che a me sembra il principio generale a cui si possano ridurre tutti i sentimenti particolari sul positivo romantico. Il principio, di necessità tanto più indeterminato quanto più esteso mi sembra poter esser questo: che la poesia e la letteratura in genere debba proporsi l’utile per iscopo, il vero per soggetto e l’interessante per mezzo» Ne derivano due idee centrali: Pubblico: il popolo, cioè il popolo borghese; attenzione agli umili (cfr. Promessi Sposi) Temi: letteratura che si ispiri al vero; funzione civile di rinnovamento della società (vd. Primi moti patriottici) 15


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