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Di Mirco Peccenini Università degli Studi di Ferrara Counseling aziendale: strategie e similitudini con le scienze sociali.

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1 Di Mirco Peccenini Università degli Studi di Ferrara Counseling aziendale: strategie e similitudini con le scienze sociali

2 Counselor – Case Manager In molti paesi avanzati rappresenta nuovo tipo di professionista per vari settori (es. anziani colpiti da malattie mentali) in psicoterapia, psicopedagogia, mediazione Tiene conto delle componenti biologiche, psicologiche e sociali della persona assistita (cliente) Cerca di cogliere i bisogni più urgenti nella giusta scala dei valori: anche per un benessere organizzativo Paladino, Cerizza Tosoni 2001

3 Da cosa si parte: Abilità di comprensione Comprendere: “prendere insieme”, costruire assieme una parte di realtà Fondamentale: capire come l’altro costruisce (o pensa di farlo) la “sua” realtà Empatia To counsel: consigliare, fornire consigli, giudizi

4 Abilità di Empatia C. Rogers (1971) - Adler (1995)C. Rogers (1971) - Adler (1995) Buon rapporto empatico, quando si ha il permesso di affacciarsi alla finestra della casa delle sensazioni del cliente (con sguardo discreto)Buon rapporto empatico, quando si ha il permesso di affacciarsi alla finestra della casa delle sensazioni del cliente (con sguardo discreto) Individui aiutati a definire obiettiviIndividui aiutati a definire obiettivi … a prendere decisioni… a prendere decisioni … risolvere problemi… risolvere problemi Es. prendere decisioni nell’affrontare “compiti evolutivi” (il rapporto è con le difficoltà personali, sociali ed educative o di lavoro) Counseling non direttivo centrato sul cliente Stile di vita: si forma nei primi 5 anniStile di vita: si forma nei primi 5 anni Graduale processo di adattamento dinanicoGraduale processo di adattamento dinanico Diversi livelli di consapevolezzaDiversi livelli di consapevolezza Sistema dinamico senza barriere rigide tra conscio e inconscioSistema dinamico senza barriere rigide tra conscio e inconscio Lo stile di vita formatosi nell’infanzia viene variamente collaudato ed è soggetto a modificazioni nei periodi di crisi della vita (obblighi sociali, lavoro, famiglia) ma rimare il solco primario da cui prende forma il resto C. Rogers (1971), Adler (1995)

5 Principi base Counseling non giudicanteCounseling non giudicante Interesse apertoInteresse aperto Pensare che ci sia nulla di nascostoPensare che ci sia nulla di nascosto Libertà di espressione del cliente, al quale si lascia la padronanza del contenuto (non della situazione)Libertà di espressione del cliente, al quale si lascia la padronanza del contenuto (non della situazione) ObiettivitàObiettività Volontà del cliente ad impegnarsi nella relazione (costruirsi una fiducia)Volontà del cliente ad impegnarsi nella relazione (costruirsi una fiducia) C. Rogers 1971, Adler 1995

6 Ascoltare le finalità Adler (1995)Adler (1995) Più che spostarci sulla causalità, chiedersi cosa ci guadagna la persona?Più che spostarci sulla causalità, chiedersi cosa ci guadagna la persona? Saper cogliere le manifestazioni di coraggioSaper cogliere le manifestazioni di coraggio Secondo Adler, l’individuo chiede alla collettività la soddisfazione dei propri bisogni, attraverso uno schema ben preciso. Il rinsaldamento di questo stile di vita è la chiave (anche del benessere sociale) Ottenere miglioramento anche minimo, senza puntare subito alla soluzione del problemaOttenere miglioramento anche minimo, senza puntare subito alla soluzione del problema Apprezzare impegno più dei risultatiApprezzare impegno più dei risultati Dimostrare fiduciaDimostrare fiducia Gli errori non sono insuccessi, ma fonti d’informazione per il miglioramentoGli errori non sono insuccessi, ma fonti d’informazione per il miglioramento C. Rogers (1971).

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8 Nelle organizzazioni, l’ingresso di una nuova versione della psicanalisi (sociale) Elliot Jacques introduce nuova modalità di leggere le relazioni sociali in chiave “psicanalitica”: nasce la socioanalisi Si studiano realtà come le Rsa per l’elevato livello di esposizione al dolore, alla sofferenza ed alla morte Individuate routine e comportamenti con sembianze di meccanismi di difesa Strategia interessante per evidenziare conflitti latenti

9 Perché e che cos’è l’Rsa Per Rsa intendiamo un luogo di cura in cui si è mutuato lungamente un modello simile alle lungodegenze ospedaliere, con personale oggi formato specificamente (al contrario del passato). Dominanza della figura medica nei processi decisionali

10 Quali differenze Ospedale - Rsa Decontestualizzazione del pz. per un periodo necessario, limitato al periodo del ricovero, prima della sua dimissioneDecontestualizzazione del pz. per un periodo necessario, limitato al periodo del ricovero, prima della sua dimissione Soggetto subisce generalmente il processo di cura (si pensi ad un intervento chirurgico).Soggetto subisce generalmente il processo di cura (si pensi ad un intervento chirurgico). Decontestualizzazione interrompe routine con l’esterno che occorrerebbe (dove possibile mantenere)Decontestualizzazione interrompe routine con l’esterno che occorrerebbe (dove possibile mantenere) Si provvede al soddisfacimento dei bisogni primari e sanitari dell’ospiteSi provvede al soddisfacimento dei bisogni primari e sanitari dell’ospite Si dovrebbe mantenere il diritto dell’ospite ad “agire e conseguire”, garantendogli una rete di relazioni sociali, amicali, parentali, in una sorta di continuità con il mondo esterno alla strutturaSi dovrebbe mantenere il diritto dell’ospite ad “agire e conseguire”, garantendogli una rete di relazioni sociali, amicali, parentali, in una sorta di continuità con il mondo esterno alla struttura Organizzazione “flessibile” della cura (?)Organizzazione “flessibile” della cura (?) C. Rogers (1971), Adler (1995)

11 Da dove nascono i conflitti degli operatori Esposizione prolungata alla sofferenza/morte – attaccamento/distacco Incapacità di rispondere ai bisogni dell’ospite, se non per le cure primarie Rapporti di forza rovesciati (conflitti infantili) [A. Cenci] Parente dell’ospite: elemento da coinvolgere, ma di “disturbo”

12 Meccanismi di difesa Personali - Collettivi Spersonalizzazione dell’ospiteSpersonalizzazione dell’ospite Limitare comportamenti che implicano scelte discrezionaliLimitare comportamenti che implicano scelte discrezionali IMPLICANO UN GRANDE CONSUMO DI ENERGIE E, IN ALCUNI CASI, SI ARRIVA ALLA PSICOTERAPIAIMPLICANO UN GRANDE CONSUMO DI ENERGIE E, IN ALCUNI CASI, SI ARRIVA ALLA PSICOTERAPIA Diminuire i carichi di lavoro che è possibili svolgere in determinati tempi e modi, facendoli ricadere su altri gruppi (“E’ un tuo problema!”)Diminuire i carichi di lavoro che è possibili svolgere in determinati tempi e modi, facendoli ricadere su altri gruppi (“E’ un tuo problema!”) Rifugiarsi nell’ombrello protettivo delle regoleRifugiarsi nell’ombrello protettivo delle regole Top management decisionistaTop management decisionista C. Rogers (1971), Adler (1995)

13 Come dovrebbero essere questi luoghi Rsa meno rigide, anzi flessibili Fatica a costruire un clima da comunità terapeutica e di apprendimento (socializzazioni di gruppo) Seguire adattamento dinamico dell’ospite, in continua evoluzione


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