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CENTRO EDUCATIVO MINORI C ASA R EGINA E LENA “U NA CAREZZA PER C ARLA ”

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1 CENTRO EDUCATIVO MINORI C ASA R EGINA E LENA “U NA CAREZZA PER C ARLA ”

2 PROMUOVERE L’AUTONOMIA ATTRAVERSO STRATEGIE DI INSEGNAMENTO SPECIFICHE Nel momento in cui l’operatore decide di insegnare una determinata abilità, significa che aiuta la persona con difficoltà a compiere una determinata azione attraverso un tipo di AIUTO. Il tipo di aiuto offerto comprende vari PROMPT tra cui:  Verbali  Gestuali  Fisici Uno degli aspetti fondamentali su cui porre attenzione è l’importanza di saper aspettare!

3 IL NOSTRO OBIETTIVO E’ QUELLO DI ELIMINARE TUTTI I PROMPT! Una volta eliminati i prompt, l’abilità sarà poi dimostrata in risposta a segnali o stimoli naturali nell’ambiente, siano essi fisici, sociali o interni. Questi segnali sono considerati stimoli discriminativi perché adesso hanno acquisito controllo sulla nuova abilità. Facciamo un esempio…Stiamo lavorando con uno studente che è in grado di ripetere su imitazione alcune parole; noi gli facciamo vedere una mela e diciamo la parola “mela”, quando il ragazzo dice a sua volta “mela”, sta semplicemente ripetendo, ovvero imitando la nostra azione. Più avanti, quando al mostrargli una mela, il bambino dirà da solo “mela”, il controllo sarà passato dalla nostra parola come modello alla presenza fisica della mela.

4 Lo studente compie una determinata azione in risposta a prompt che dobbiamo poi eliminare, ma non elimineremo i segnali ambientali che possono favorire lo stesso tipo di risposta. Ad esempio alle superiori i ragazzi sanno che devono entrare in classe quando suona la campanella. Alcuni studenti hanno bisogno anche di un richiamo verbale (Entra in classe!). Il nostro richiamo verbale è il prompt che abbiamo intenzione di eliminare con il passare del tempo, mentre il segnale ambientale, in questo caso il campanello è uno stimolo che non abbiamo intenzione di eliminare. Proviamo ad immaginare il segnale dello STOP che noi tutti troviamo sulla strada, sia un prompt ambientale…potremmo mai pensare di eliminarlo? Ora, immaginiamo che tu sia il genitore di un ragazzo che sta imparando a guidare, a volte sarai costretto ad utilizzare anche un prompt verbale e non lasceresti che tuo figlio guidi da solo finchè non ha imparato a rispondere correttamente a tutti gli stimoli ambientali. C’È DIFFERENZA TRA PROMPT E SEGNALI AMBIENTALI

5 MA COME SI ELIMINANO I PROMPT? Ci sono molte strategie di insegnamento studiate per eliminare i prompt lasciando che l’azione avvenga sotto il controllo di stimoli o segnali ambientali. Queste strategie comprendono: l’eliminazione graduale dei prompt dall’inglese fading che significa sfumatura gerarchie di prompt (dal più intrusivo al meno intrusivo o viceversa) concatenamento anterogrado e retrogrado

6  CONCATENAMENTO ANTEROGRADO: Il concatenamento anterogrado è una procedura in cui si comincia con l’insegnare la prima risposta della catena e si finisce con l’ultima.  CONCATENAMENTO RETROGRADO: Il concatenamento retrogrado è una procedura in cui si comincia con l’insegnare l’ultima risposta della catena comportamentale e si finisce con la prima.

7 SISTEMI DI RINFORZO EFFICACI E’ fondamentale scegliere il rinforzo e sono i ragazzi a scegliere che cos’è rinforzante per loro! Enfatizziamo l’uso di rinforzi che sono il più naturali possibili, come ad esempio lavorare sul mettersi le scarpe da ginnastica per poi uscire fuori a correre. Ciò nonostante,molte attività richiederanno anche altri tipi di rinforzi durante l’attività stessa. Mentre il ragazzo sta lavorando al fine di mettersi le scarpe da ginnastica, durante una serie di azioni complesse, come ad esempio allacciarsi le scarpe, potremmo fornire rinforzi come lodi verbali, oppure un sistema di premi a gettone… Facciamo un esempio…anche noi prima di incominciare un lavoro, vorremmo avere una serie di informazioni relative al nostro trattamento: Cosa devo fare? Quanto mi pagano? Ci sono dei premi? Quando potrò andare in vacanza? Un’ altra questione importante nell’uso di rinforzi, riguarda il momento in cui lo forniamo tale rinforzo. E’ fondamentale la velocità in quanto faciliterà l’associazione tra l’abilità messa in atto ed il premio.

8 Tra le abilità che possono dare grande soddisfazione e gratificazione alla persona affetta da autismo, nonché fornire sollievo ai famigliari ed alle persone chiamate ad occuparsi della persona in difficoltà, vi sono quelle che portano ad un grado il più esteso possibile di autonomia personale. LABORATORIO DI AUTONOMIA NELL’AUTISMO M ARY W ROBEL

9 INSEGNAMENTO DI ABILITA’ DI AUTONOMIA Nell’insegnamento di abilità di autonomia valgono delle regole ben definite e precise come per tutti gli altri tipi di apprendimento: - Condivisione di obiettivi - Strategie mirate ed individualizzate per raggiungerli - Analisi e scomposizione del compito - Osservazione sistematica - Valutazione continua - Adattamento e strutturazione dell’ambiente - Aiuti e tecniche d’insegnamento specifiche - Generalizzazione delle competenze

10 GLI AMBITI NEL SETTORE DELLE AUTONOMIE PERSONALI SONO:  MANGIARE DA SOLI (preparazione di pasti e riordino e attività domestiche varie)  IGIENE PERSONALE DIURNA E NOTTURNA (vestirsi/svestirsi)  AUTONOMIA SOCIALE E PRE-LAVORATIVA: gestione del tempo, lettura orologio, comprensione e uso del denaro, orientamento spaziale e mobilità nell’ambiente, utilizzo dei mezzi pubblici,etc…

11 Nel corso degli ultimi anni, con l’evoluzione delle ricerche sia sul funzionamento cognitivo della persona con autismo, sia per quanto concerne le tecniche d’insegnamento, è chiaramente dimostrabile (tramite varie esperienze in Europa e negli altri paesi) che anche la persona con autismo ha possibilità maggiori di autonomia di quanto non si pensasse in passato. Un riconoscimento di ciò equivale a riconoscere i diritti di cui una persona gode, così come razionalizzazione importante di risorse; INSEGNARE A GODERE DEL MASSIMO DI AUTONOMIE ALLE QUALI LA PERSONA PUO’ ACCEDERE CON LE SUE POTENZIALITA’ E COMPETENZE ASSISTERE

12 G RAZIE PER L ’ ATTENZIONE !! : L’EQUIPE DEL CENTRO: Luisella Rapegno Sara Viglio Giorgia Trinelli Maria Grazia Tibaldi Si ringrazia per la collaborazione la tirocinante Francesca Aime


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