1 Piano di Tutela delle Acque della Regione Calabria (ai sensi del D. Lgs. 152/99 e s.m.i.) Presentazione del Progetto di rilevamento quali-quantitativo.

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1 1 Piano di Tutela delle Acque della Regione Calabria (ai sensi del D. Lgs. 152/99 e s.m.i.) Presentazione del Progetto di rilevamento quali-quantitativo dei corpi idrici significativi finalizzato alla redazione del

2 2 Con Ordinanza Commissariale n. 2150 del 13/01/03, il Commissario Delegato ha affidato a Sogesid il compito della redazione del Piano di Tutela delle Acque. L’Ordinanza n° 2696 del 21 ottobre 1997 del Presidente del Consiglio dei Ministri e le successive ordinanze con le quali sono state emanate disposizioni per fronteggiare l’emergenza ambientale nella Regione Calabria, hanno determinato la necessità di affrontare il problema della tutela delle risorse sotterranee e superficiali in maniera organica ed integrata. L’articolo 1 comma 2 dell’Ordinanza n. 3106 del 20/02/01 attribuisce al Commissario Delegato il compito “di predisporre ed attuare il programma per la verifica dello stato qualitativo e quantitativo delle acque superficiali e sotterranee, ai sensi dell’art.43 del D. L.vo 152/99”. Il Commissario Delegato, per l’espletamento dei propri compiti può avvalersi del supporto tecnico operativo della Sogesid. Premessa PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE COMMISSARIO DELEGATO PER L ’ EMERGENZA AMBIENTALE NEL TERRITORIO della REGIONE CALABRIA

3 3 Il D.Lgs.152/99, il D.Lgs.258/00 e la direttiva 2000/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio definiscono la disciplina generale per la tutela delle acque (superficiali, marine e sotterranee) identificando come prioritaria la conoscenza dello stato quali-quantitativo dei corpi idrici. A tal fine occorre avviare uno specifico monitoraggio, finalizzato alla caratterizzazione delle risorse stesse, nonché alla individuazione di quei corpi idrici che necessitano di particolari interventi volti alla loro tutela ovvero al loro recupero qualitativo. Gli obiettivi del decreto sono la prevenzione dall’inquinamento e il risanamento dei corpi idrici inquinati, l’uso sostenibile e durevole delle risorse idriche, il mantenimento della naturale capacità che hanno i corpi idrici di autodepurarsi e di sostenere ampie e diversificate comunità animali e vegetali. La normativa di riferimento

4 4 individuazione delle aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento (aree esposte a rischio di prossima eutrofizzazione o già eutrofizzate, zone vulnerabili da nitrati di origine agricola, aree a rischio di siccità, degrado del suolo e processi di desertificazione); individuazione delle aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano; monitoraggio dei bacini e dei corpi idrici superficiali e sotterranei significativi, finalizzato alla loro classificazione e destinazione d’uso; individuazione e adozione delle misure atte al raggiungimento degli obiettivi minimi di qualità ambientale dei corpi idrici, fissati dal decreto stesso o integrati dalle Regioni; redazione e approvazione del “Piano di tutela delle acque” con la predisposizione di programmi per mantenere e adeguare la qualità dei corpi idrici agli obiettivi fissati, per favorire la riduzione dei consumi idrici nel settore potabile e in quello irriguo e per favorire il riuso delle acque reflue depurate, per disciplinare gli scarichi e la restituzione e il riuso delle acque utilizzate per la produzione idroelettrica. Compiti delle Regioni

5 5  fase I:acquisizione ed elaborazione ed analisi della documentazione esistente;  fase II:progetto del monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee, assistenza all’affidamento dei lavori di installazione del sistema con procedure di evidenza pubblica, Direzione dei Lavori, organizzazione dei risultati del monitoraggio;  fase III: analisi e rappresentazione delle disponibilità idriche naturali e valutazione dell'incidenza dei prelievi idrici; analisi dell'impatto esercitato dall'attività antropica - valutazione dei carichi inquinanti;  fase IV:definizione dello scenario e degli scenari e obiettivi sostenibili per il miglioramento quali-quantitativo dei corpi idrici - programma delle misure da adottare per il conseguimento degli obiettivi e relativa analisi economica delle azioni previste. Le attività previste per la redazione dei Piani di Tutela sono state organizzate in quattro fasi, talora parzialmente sovrapposte temporalmente, che si possono sintetizzare come segue: Attività previste

6 6 Ad integrazione di quanto descritto la Sogesid ha inoltre avviato attività complementari ritenute necessarie ai fini della redazione dei Piano, che comprendono: sistematizzazione del catasto esistente delle opere di captazione; sistematizzazione del catasto esistente degli scarichi; studio mirato alla valutazione delle possibilità di riuso delle acque reflue depurate; la costituzione di una banca dati informatizzata asservita ad un sistema informativo territoriale; assistenza, a seguito della adozione dei Piani di Tutela da parte della Regioni, alla formazione del personale regionale preposto alla gestione dei Piani stessi; seminari informativi per la presentazione dei Piani. Attività previste

7 7 Progetto di rilevamento quali-quantitativo dei corpi idrici significativi

8 8 Obiettivi minimi di qualità ambientale obiettivi di qualità per specifica destinazione – produzione acqua potabile – idoneità alla vita dei pesci – idoneità alla vita dei molluschi Ai fini della tutela e del risanamento delle acque superficiali e sotterranee, il D. Lgs. 152/99 individua (art. 4), per i corpi idrici significativi: A tal fine devono essere identificati tutti i corpi idrici significativi, sui quali effettuare il monitoraggio quali-quantitativo. Obiettivi

9 9 Corpi idrici significativi Corsi d’acqua superficiali Tutti i corsi d’acqua naturali di primo ordine con bacino imbrifero > 200 km 2 ; Tutti i corsi d’acqua di secondo ordine o superiore con bacino imbrifero > 400 km 2 ; tutti i corpi idrici che, per valori naturalistici e/o paesaggistici, hanno rilevante interesse ambientale ; tutti i corpi idrici che, per il carico inquinate convogliato, possono avere influenza rilevante sui corpi idrici significativi. Acque sotterranee Accumuli d’acqua contenuti nel sottosuolo permeanti la matrice rocciosa, posti al di sotto del livello di saturazione permanente. Falde freatiche e profonde e, in via subordinata, corpi d’acqua intrappolati entro formazioni permeabili con bassa o nulla velocità di flusso.

10 10 Laghi ed invasi artificiali Laghi con superficie dello specchio liquido >= 0,5 km 2 Invasi con superficie dello specchio liquido >= 1 km 2 o con volume di invaso >= 5 milioni di m 3 Acque di transizione Acque delle lagune, dei laghi salmastri e degli stagni costieri Acque marine costiere Acque marine comprese entro la distanza di 3000 m dalla costa e comunque entro la batimetrica dei 50 m Corpi idrici significativi

11 11 Acque sotterranee In base ai principali criteri geolitologici, strutturali e morfologici della Regione Calabria e delle problematiche connesse all’uso delle risorse stesse, sono state individuate, ai fini della definizione del sistema di rilevamento delle risorse idriche sotterranee, cinque aree di interesse prioritario, coincidenti con altrettanti complessi idrogeologici, ossia : Fascia costiera tra Villa San Giovanni e Reggio Calabria; Piana di Gioia Tauro; Piana di Sant’Eufemia; Piana di Sibari e bacino del Fiume Crati; Piana alluvionale del Fiume Lao.

12 12 La rete di rilevamento da realizzare è stata definita analizzando i principali fattori di carattere idrogeologico e antropico del territorio, in considerazione delle peculiari problematiche connesse alla tutela delle risorse idriche sotterranee. In particolare: la localizzazione degli acquiferi e delle relative aree di “crisi” intese come rischio di vulnerabilità o contaminazione in atto; le aree interessate da colture irrigue e uso del suolo; la localizzazione dei pozzi e delle sorgenti utilizzate per approvvigionamento potabile; la localizzazione della rete di controllo sorgenti, attivata nel 2000- 2001 dall’ex SIMN. Acque sotterranee

13 13 Su tali basi sono stati individuati alcuni dei punti acqua da inserire nella costituenda rete di rilevamento, al fine di ottenere una prima distribuzione dei punti di controllo. Per la individuazione degli ulteriori punti acqua necessari per ottenere una rete rappresentativa si procederà ad una ricerca ed individuazione in sito delle opere di captazione private disponibili per i controlli previsti, nell’intorno delle localizzazioni ottimali individuate. Acque sotterranee

14 14 Utilizzando questi criteri sono stati individuati 96 punti di monitoraggio, così suddivisi: 15 sorgenti 47 pozzi esistenti 32 punti stazione da ricercare 2 piezometri Acque sotterranee

15 15 Sono stati definiti 32 bacini significativi Corsi d’acqua superficiali

16 16 La localizzazione delle stazioni di misura è stata effettuata sulla base dei seguenti criteri: copertura quanto possibile uniforme del territorio regionale, tenendo in particolare conto la localizzazione delle foci dei bacini considerati lungo il perimetro della costa; significatività dal punto di vista della qualità, e quindi localizzazione a valle di centri abitati, impianti produttivi, affluenti potenzialmente inquinati; significatività dal punto di vista della quantità e quindi localizzazione a valle di confluenze rilevanti o comunque in sezioni che chiudono bacini idrografici di rilevante dimensione; presenza, nelle immediate vicinanze di una stazione di misura dei livelli idrometrici del Centro Funzionale Meteo Idrologico della Regione Calabria; necessità di valutare la qualità dell’acqua nel tratto terminale, in prossimità della foce; accessibilità del sito; geometria non variabile della sezione di misura e quindi localizzazione in tratti arginati o in corrispondenza di ponti. Corsi d’acqua superficiali

17 17 Utilizzando questi criteri sono stati individuati: 16 punti di monitoraggio in prossimità delle stazioni idrometriche esistenti; 18 punti di monitoraggio in corrispondenza dell’asta terminale dei bacini significativi del II ordine, ad alto valore paesaggistico, ad alto carico inquinante, che risultano non dotati di stazioni idrometriche, o, come nel caso dell’Ancinale, hanno la stazione idrometrica in una sezione troppo a monte; 15 punti di monitoraggio in bacini significativi di I ordine, in modo da assicurare almeno due punti a bacino, che diventano tre nel caso dei fiumi Amato, Neto, Petrace, Savuto, e quattro nel caso del fiume Crati. I punti di monitoraggio sono in totale 49. Nelle 25 sezioni attualmente sprovviste di idrometro la misura delle portate sarà effettuata con misure dirette da effettuare contestualmente al monitoraggio della qualità. Corsi d’acqua superficiali

18 18 Corsi d’acqua superficiali

19 19 Si è propeso per la progettazione di un sistema di monitoraggio che prevede attività sui dieci invasi artificiali che superano per capacità o superficie dello specchio liquido le dimensioni sopra citate, e sono stati inclusi, per motivazioni legate alle possibili ingerenze sullo stato di eutrofizzazione, l’unico lago naturale (Costantino) e il bacino dell’Ariamacina. Tale bacino, avendo uno specchio liquido superiore ai 0,3 km 2 dovrebbe, se si considera estensiva ai laghi artificiali la definizione contenuta nell’allegato 6 del decreto 152/99 “Sono da considerare come sensibili i laghi posti ad una altitudine sotto i 1000 metri sul livello del mare e aventi una superficie dello specchio liquido almeno di 0,3 km 2 ” essere soggetto al monitoraggio al fine della verifica del suo presunto stato di eutrofizzazione. Le uniche zone umide costiere presenti in Calabria, intese come acque di transizione, sono le zone umide di Gizzeria Lido e il Pantano di Saline Joniche. Laghi ed invasi artificiali Acque di transizione

20 20 Acque marine costiere Sono state considerate significative le acque marine costiere dell’intero perimetro costiero regionale, suddiviso in 15 segmenti a carattere omogeneo al fine di pervenire ad una caratterizzazione e classificazione dell’ambiente marino costiero in base a precise identità territoriali omogenee.

21 21 Acque marine costiere

22 22 Classificazione dei corpi idrici a destinazione funzionale 25 stazioni di campionamento localizzate in prossimità delle opere di presa esistenti o previste per tutti i laghi artificiali e per tutti i corsi d’acqua destinati ad essere utilizzati per l’approvvigionamento idrico potabile; 22 stazioni di campionamento individuate per la valutazione delle idoneità alla vita dei pesci salmonicoli(trote, temoli, coregoni) e ciprinicoli (lucci, pesci persici e anguille); 55 stazioni di campionamento localizzate in acque costiere e salmastre sedi di banchi e popolazioni naturali di Molluschi Bivalvi e Gasteropodi, designate come richiedenti protezione e miglioramento per consentire la vita e lo sviluppo dei molluschi e per contribuire alla buona qualità dei prodotti della molluschicoltura destinati al consumo umano.

23 23 Acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile

24 24 Acque superficiali idonee alla vita dei pesci

25 25 Acque superficiali idonee alla vita dei molluschi

26 26 Quantificazione annuale degli interventi di monitoraggio (acque sotterranee)

27 27 Quantificazione annuale degli interventi di monitoraggio (acque superficiali)


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