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IL PDM: OPPORTUNITÀ E SFIDA PER L’ATTIVITÀ DIAGNOSTICA DI ROUTINE. ALESSANDRO ZENNARO UNIVERSITA’DI TORINO
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INTRODUZIONE Il PDM si inserisce in un dibattito clinico-teorico fondamentale in questa fase di sviluppo della clinica e dei metodi psicodiagnostici, così come della categorizzazione nosografica della psicopatologia. Molti autori hanno infatti evidenziato come la comprensione del sintomo non possa prescindere dall’individuo che ne è portatore. (Westen, Gabbard & Blagov, 2006)
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INTRODUZIONE In quest’ottica, il PDM rappresenta il tentativo più recente e cospicuo di messa a punto di una nosografia sistematica di tipo psicoanalitico volta all’irrinunciabile obiettivo di superamento/integrazione di un’ottica limitatamente “symptoms oriented” o “behaviour oriented”. Esso corrisponde da un lato all’esigenza di porre mano alle caratteristiche del DSM diffusamente ritenute superate o fuorvianti e dall’altro all’apertura del mondo psicoanalitico alle esigenze di comunicazione e ricerca A tutt’oggi, l’approccio DSM non costituisce una psicopatologia quanto più un sistema classificatorio costituito per finalità di ricerca : “Adottare nella pratica clinica il DSM, concepito prioritariamente per la ricerca epidemiologica, è quindi un errore non trascurabile” (Cassano, 1995).
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INTRODUZIONE Esso rappresenta un fondamentale snodo concettuale, adattandosi ad alcuni aspetti descrittivi mutuati dal DSM (valutazione multiassiale, categorizzazione dei disturbi di personalità, alcune denominazioni) e contemporaneamente introducendo aspetti fondamentali della concezione psicopatologica di impostazione psicodinamica, quali l’approccio evolutivo ai disturbi mentali, l’esperienza soggettiva e le modalità di funzionamento mentale.
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INTRODUZIONE La finalità del PDM è di natura integrativa La finalità del PDM è di natura integrativa (delle scoperte empiriche, delle ipotesi cliniche psicoanalitiche e delle ipotesi diagnostiche della pratica tradizionale) e probabilmente rappresenta il primo fondamentale ma parziale tentativo in questa direzione. L’”alto obiettivo” è rappresentato dall’integrazione di diagnosi, formulazione del caso e pianificazione del trattamento.
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STRUTTURA DEL PDM E’ articolato in 3 sezioni: le prime due dedicate alla diagnosi psicopatologica di Adulti (1) e adolescenti, bambini e neonati (2), la terza alla raccolta di alcuni contributi teorici e metodologici importanti ai fini della comprensione delle prime due sezioni
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LA PUBBLICAZIONE DEL PDM: POSSIBILI INFLUENZE SUL DSM-V Il PDM si articola in 3 sezioni: 1.Diagnosi adulti 2.Diagnosi adolescenti e bambini 3.Diagnosi neonati e bambini piccoli Tre Assi: -Asse P (valutazione dei pattern/disturbi della personalità); -Asse M (valutazione del funzionamento mentale); -Asse S (valutazione soggettiva dei sintomi connessi alla sindrome). Tre Assi: -Asse P (valutazione dei pattern/disturbi della personalità); -Asse M (valutazione del funzionamento mentale); -Asse S (valutazione soggettiva dei sintomi connessi alla sindrome). Cinque Assi: -Asse I = diagnosi primaria; -Asse II = capacità evolutive funzionali emotive; -Asse III = capacità di regolazione dell’elaborazione sensoriale; -Asse IV = pattern bambino-caregiver e familiari; -Asse V = altre diagnosi mediche e neurologiche. Cinque Assi: -Asse I = diagnosi primaria; -Asse II = capacità evolutive funzionali emotive; -Asse III = capacità di regolazione dell’elaborazione sensoriale; -Asse IV = pattern bambino-caregiver e familiari; -Asse V = altre diagnosi mediche e neurologiche. Tre Assi: -Asse PCA (valutazione dei pattern/disturbi della personalità); -Asse MCA (valutazione del funzionamento mentale); -Asse SCA (valutazione soggettiva dei sintomi connessi alla sindrome). Tre Assi: -Asse PCA (valutazione dei pattern/disturbi della personalità); -Asse MCA (valutazione del funzionamento mentale); -Asse SCA (valutazione soggettiva dei sintomi connessi alla sindrome).
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STRUTTURA: 1 SEZIONE:DIAGNOSI DEGLI ADULTI 3 assi: 1.Asse P (Pattern e Disturbi della Personalità) 2.Asse M (Funzionamento Mentale) 3.Asse S (Esperienza soggettiva dei pattern sintomatici dei disturbi clinici)
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STRUTTURA: 1 SEZIONE:DIAGNOSI DEGLI ADULTI Asse P: Pattern e DP I Pattern e i DP sono collocati lungo un continuum di Organizzazioni della Personalità (da quella sana a quella nevrotica a quella Borderline) Delinea quindi i diversi tipi (PROTOTIPI) di personalità articolandoli in categorie solo in parte sovrapponibili a quelle del DSM, spesso suddivise in sottotipi. (Vedi N. McWilliams, 1999)
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STRUTTURA: 1 SEZIONE:DIAGNOSI DEGLI ADULTI Asse P: Pattern e DP Il continuum dei DP è rappresentato da 3 livelli sulla scorta della valutazione dei seguenti aspetti: 1.Vedere se stessi e gli altri in modo articolato; 2.Mantenere relazioni intime, stabili e soddisfacenti; 3.Fare esperienza e percepire negli altri l’intera gamma degli affetti; 4.Regolare impulsi e affetti in modo adattivo; 5.Funzionare secondo una sensibilità morale coerente. 6.Comprendere le nozioni convenzionali realistiche. 7.Rispondere allo stress e riprendersi senza toppe difficoltà
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STRUTTURA: 1 SEZIONE:DIAGNOSI DEGLI ADULTI Asse P: Pattern e DP In altre parole la dimensione di gravità viene valutata su: 1.Identità 2.Relazioni oggettuali 3.Tolleranza degli affetti 4.Difese e coping 5.Integrazione di Super Io, Io Ideale e Ideale dell’Io 6.Esame di realtà 7.Resilience e Forza dell’Io.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE:DIAGNOSI DEGLI ADULTI Asse P: Pattern e DP La gravità viene quindi articolata in 3 categorie contigue/continue: 1.LIVELLO SANO (ASSENZA DI DP) 2.LIVELLO NEVROTICO 3.LIVELLO BORDERLINE
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STRUTTURA: 1 SEZIONE:DIAGNOSI DEGLI ADULTI Asse P: Pattern e DP 1.LIVELLO SANO (ASSENZA DI DP) Le caratteristiche precedentemente delineate sono presenti significativamente e solo una o due di esse possono essere problematiche;
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STRUTTURA: 1 SEZIONE:DIAGNOSI DEGLI ADULTI Asse P: Pattern e DP 1.LIVELLO NEVROTICO Gli individui riescono a descrivere in modo articolato le limitazioni derivanti dal loro assetto psico(pato)logico; in particolare sono: Rigidi Hanno una gamma limitata di difese Tendono a soffrire in un’area specifica (ad es. hanno problemi con l’autorità ma le relazioni complessivamente sono sane….)
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STRUTTURA: 1 SEZIONE:DIAGNOSI DEGLI ADULTI Asse P: Pattern e DP 1.LIVELLO BORDERLINE Gli individui tendono ad avere difficoltà relazionali persistenti; in particolare: incapacità di intimità emotiva, problemi lavorativi, periodi di angoscia e grave depressione e vulnerabilità alle condotte di dipendenza. Possono inoltre presentare tendenze anticonservative. Inoltre: Hanno difese primitive (scissione, proiezione, identificazione proiettiva) caratterizzate da elevata distorsione della realtà. Tendono ad evocare sentimenti contrastanti nel terapeuta, spesso inducendolo all’azione; In alcuni periodi appaiono «psicotici»
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STRUTTURA: 1 SEZIONE:DIAGNOSI DEGLI ADULTI Asse P: Pattern e DP (PROTOTIPI) Di ogni disturbo vengono delineati: 1.una descrizione generale, 2.le implicazioni terapeutiche, 3.i pattern costituzionali e maturativi, 4.la tensione/preoccupazione principale, 5.gli affetti principali, 6.le credenze patogene caratteristiche e 7.i tipici meccanismi di difesa
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STRUTTURA: 1 SEZIONE:DIAGNOSI DEGLI ADULTI Asse P: Pattern e DP Va osservato come l’approccio PDM ai DP sia sensibilmente diverso da quello utilizzato nell’asse II del DSM, per cui non ci si deve attendere corrispondenza fra questi (alcuni disturbi che il DSM codifica in asse I nel PDM vengono classificati in asse II, così come alcuni DP vengono distinti in sottotipi a seconda delle polarizzazioni delle medesime problematiche di base). Inoltre la tassonomia PDM è prototipica di individui e non di patologie.
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P101 DP SCHIZOIDE P102 DP PARANOIDE P103 DP ANTISOCIALI 103.1PASSIVO/PARASSITARIO 103.2 AGGRESSIVO P104 DP NARCISISTICI 104.1 ARROGANTE 104.2 DEPRESSO/SVUOTATO P105 DP SADICI E SADOMAS. 105.1 MANIFESTAZIONE INTERMEDIA P106 DP MASOCHISTICI 106.1 MASOCHISTA MORALE 106.2 MASOCHISTA RELAZIONALE P107 DP DEPRESSIVI 107.1. INTROIETTIVO 107.2 ANACLITICO 107.3 MAN. OPPOSTA DP P108 DP SOMATIZZANTI P109 DP DIPENDENTI 109.1 VERS. PASSIVO-AGGRESSIVA 109.2 DP CONTRODIPEND. (M.OPP.) P110 DP FOBICI (EVITANTI) 110.1 DP CONTROFOBICI (M. OPP.) P111 DP ANSIOSI P112 DP OSSESSIVO-COMPUL. 112.1 OSSESSIVO 112.2 COMPULSIVO P113 DP ISTERICI (ISTRIONICI) 113.1 INIBITO 113.2 ECC. P114 DP DISSOCIATIVI P115 MISTI/ALTRO DIAGNOSI DEGLI ADULTI ASSE P: PATTERN E DP RS. PASSIVO-AGGRE 109.2 DP CONTRODIPEND. (M.OPP.) P110 DP FOBICI 110.1 P1 P112 DP OSSESSIVO-COMPUL. 112.1 OSSESSIVO 112.2 COMPULSIVO P113 DP ISTERICI (ISTRIONICI) 113.1 INIBITO 113.2 ECC. ESPANSIVO, ESUBERANTE P114 DP P115 MISTI/
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ADULTI: ASSE P DP SCHIZOIDI PATTERN COSTIT. MATURATIVI: SENSIBILE, TIMIDO REATTIVO AGLI STIMOLI TENSIONE PREOCCUPAZIONE PRINCIPALE: PAURA/DESIDERIO DELL’INTIMITA’ AFFETTI PRINCIPALI: DOLORE EMOTIVO QUANDO IPERSTIMOLATO, AFFETTI COSI’ INTENSI DA ESSERE REPRESSI CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA AL SE’: DIPENDENZA E AMORE SONO PERICOLOSI CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA GLI ALTRI: IL MONDO ESERCITA PRESSIONI E METTE A RISCHIO DI SENTIRSI INVASI DIFESE: RITIRO FISICO E NELLA FANTASIA, PREOCCUPAZIONI IDIOSINCRASICHE
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ADULTI: ASSE P DP PARANOIDI PATTERN COSTIT. MATURATIVI: IRASCIBILE, AGGRESSIVO TENSIONE PREOCCUPAZIONE PRINCIPALE: ATTACCARE/ESSERE ATTACCATO CON L’INTENTO DI UMILIARE AFFETTI PRINCIPALI: PAURA, RABBIA, DISPREZZO CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA AL SE’: ODIO, AGGRESSIVITA’ E DIPENDENZA SONO PERICOLOSI (SPESSO NE HANNO AVUTO ESPERIENZA DIRETTA) CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA GLI ALTRI: IL MONDO E’ PIENO DI PERSONE CHE POSSONO SFRUTTARE, UMILIARE E ATTACCARE DIFESE: PROIEZIONE, IDENTIFICAZIONE PROIETTIVA, DINIEGO E FORMAZIONE REATTIVA
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ADULTI: ASSE P DP PSICOPATICI (ANTISOCIALI) PATTERN COSTIT. MATURATIVI: POSSIBILE AGGRESSIVITA’, ALTA SOGLIA DI STIMOLAZIONE EMOTIVA TENSIONE PREOCCUPAZIONE PRINCIPALE: MANIPOLARE/ ESSERE MANIPOLATO AFFETTI PRINCIPALI: RABBIA, INVIDIA CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA AL SE’: POSSO FARE TUTTO CIO’ CHE VOGLIO CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA GLI ALTRI: TUTTI SONO EGOISTI, MANIPOLATORI E SPREGEVOLI DIFESE: CONTROLLO ONNIPOTENTE SOTTOTIPI: PASSIVO/PARASSITARIO: ARTISTA DELLA TRUFFA, MENO AGGRESSIVO E MANIPOLATORIO. AGGRESSIVO: ESPLOSIVO, ATTIVAMENTE PREDATORIO E VIOLENTO.
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ADULTI: ASSE P DP NARCISISTICI PATTERN COSTIT. MATURATIVI: POCHI DATI UNIVOCI TENSIONE PREOCCUPAZIONE PRINCIPALE: INFLAZIONE/DEFLAZIONE DELL’AUTOSTIMA AFFETTI PRINCIPALI: VERGOGNA, DISPREZZO, INVIDIA CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA AL SE’: BISOGNO DI ESSERE PERFETTO PER SENTIRSI BENE CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA GLI ALTRI: GLI ALTRI APPREZZANO BELLEZZA, RICCHEZZA, FAMA, POTERE E NE HO BISOGNO DIFESE: IDEALIZZAZIONE, SVALUTAZIONE SOTTOTIPI: ARROGANTE: CAR. FALLICO-NARCISITICO, VANITOSO, MANIPOLATORIO, ANCHE CARISMATICO E DOMINANTE DEPRESSO/SVUOTATO: NARCISISTA IPERVIGILE,SI INGRAZIA GLI ALTRI, CERCA DI IDEALIZZARLI PROVA INVIDIA PER CHI VEDE SUPER.
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ADULTI: ASSE P DP SADICI E SADOMASOCHISTICI PATTERN COSTIT. MATURATIVI: SCONOSCIUTI TENSIONE PREOCCUPAZIONE PRINCIPALE: PATIRE/INFLIGGERE UMILIAZIONI AFFETTI PRINCIPALI: ODIO. DISPREZZO, PIACERE (SADICO) CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA AL SE’: HO IL DIRITTO DI UMILIARE ED ADDOLORARE GLI ALTRI CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA GLI ALTRI: GLI ALTRI ESISTONO IN QUANTO OGGETTO DEL MIO DOMINIO DIFESE: DISTACCO, CONTR. ONNIPOTENTE, RIBALTAMENTO MANIFESTAZIONE INTERMEDIA: DP. SADOMASOCHISTICI EMOTIVAMENTE PIU’ VIVI E CAPACI DI ATTACCAMENTO, POSSONO LASCIARSI DOMINARE MA ANCHE ATTACCARE VIOLENTEMENTE I PRECEDENTI SOTTOMMISSORI
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ADULTI: ASSE P DP MASOCHISTICI (AUTOFRUSTRANTI) PATTERN COSTIT. MATURATIVI: IGNOTI TENSIONE PREOCCUPAZIONE PRINCIPALE: SOFFRIRE, PERDERE LE RELAZIONI E L’AUTOSTIMA AFFETTI PRINCIPALI: TRISTEZZA, RABBIA, SENSO DI COLPA CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA AL SE’: LA SOFFERENZA EVIDENZIA LA SUPERIORITA’ MORALE E MANTIENE LE RELAZIONI DI ATTACCAMENTO CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA GLI ALTRI: GLI ALTRI SI OCCUPANO DI TE SOLO SE SEI IN DIFFICOLTA’ DIFESE: INTROIEZIONE, IDENTIF. INTROIETTIVA, RIVOLG. CONTRO IL SE’, MORALIZZAZIONE SOTTOTIPI: MAS. MORALE: L’AUTOSTIMA DIPENDE DALLA SOFFERENZA MAS. RELAZIONALE: LA RELAZIONE DIPENDE DALLA PROPRIA SOFFERENZA E VITTIMIZZAZIONE
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ADULTI: ASSE P DP DEPRESSIVI PATTERN COSTIT. MATURATIVI: PROBABILE PREDISPOSIZIONE BIOLOGICA TENSIONE PREOCCUPAZIONE PRINCIPALE: BONTA’/CATTIVERIA, SOLITUDINE/RELAZIONALITA’ AFFETTI PRINCIPALI: TRISTEZZA, SENSO DI COLPA, VERGOGNA CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA AL SE’: C’E’ QUALCOSA DI CATTIVO O INADEGUATO IN ME CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA GLI ALTRI: CHI MI CONOSCE MI RIFIUTA DIFESE: INTROIEZIONE, CAPOVOLGIMENTO, IDEALIZZAZIONE DELL’ALTRO, SVALUTAZIONE DEL SE’ SOTTOTIPI: INTROIETTIVO: PREOCCUPATO DALLA DEFINIZIONE DI SE’, DA PENSIERI AUTOCRITICI ANACLITICO: PREOCCUPATO DALLA RELAZIONE, DALLA FIDUCIA, DAL MANTENERE LE RELAZIONI DI ATTACCAMENTO.
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ADULTI: ASSE P DP DEPRESSIVI MANIFEST. OPPOSTI DP. IPOMANIACALI PATTERN COSTIT. MATURATIVI: PROBABILE ALTO LIVELLO DI ENERGIA TENSIONE PREOCCUPAZIONE PRINCIPALE: IGNORARE/SOCCOMBERE AL DOLORE AFFETTI PRINCIPALI: EUFORIA, RABBIA, TRISTEZZA E DOLORE INCONSCI CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA AL SE’: SE MI FERMO E MI AVVICINO A QUALCUNO SARO’ ABBANDONATO, MEGLIO ANDARSENE PER PRIMI CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA GLI ALTRI: POSSO AFFASCINARE GLI ALTRI AFFINCHE’ NON VEDANO LE QUALITA’ CHE LI PORTEREBBERO A RIFIUTARMI DIFESE: DINIEGO, IDEALIZZAZIONE DI SE’, SVALUTAZIONE DELL’ALTRO
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ADULTI: ASSE P DP SOMATIZZANTI PATTERN COSTIT. MATURATIVI: FRAGILITA’ SOMATICA, MALATTIE NELLA PRIMA INFANZIA, ABUSI FISICI E/O SESSUALI TENSIONE PREOCCUPAZIONE PRINCIPALE: INTEGRAZIONE/FRAMMENTAZIONE DEL SE’ CORPOREO AFFETTI PRINCIPALI: DISAGIO GENERALE, RABBIA, ALESSITIMIA CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA AL SE’: SONO FRAGILE, VULNERABILE, RISCHIO DI MORIRE CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA GLI ALTRI: GLI ALTRI SONO FORTI, SANI E INDIFFERENTI DIFESE: SOMATIZZAZIONE, REGRESSIONE
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ADULTI: ASSE P DP DIPENDENTI PATTERN COSTIT. MATURATIVI: POSSIBILE ATTITUDINE ALLA CALMA, SOCIOFILIA TENSIONE PREOCCUPAZIONE PRINCIPALE: MANTENERE/PERDERE LE RELAZIONI AFFETTI PRINCIPALI: PIACERE NELLA SICUREZZA DELL’ATTACCAMENTO, TRISTEZZA NELLA SOLITUDINE CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA AL SE’: SONO INADEGUATO, BISOGNOSO CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA GLI ALTRI: GLI ALTRI SONO FORTI ED IO HO BISOGNO DELLE LORO CURE DIFESE: CAPOVOLGIMENTO, REGRESSIONE EVITAMENTO
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ADULTI: ASSE P DP DIPENDENTI SOTTOTIPO: PASSIVO-AGGRESSIVI PATTERN COSTIT. MATURATIVI: POSSIBILE IRRITABILITA’ TENSIONE PREOCCUPAZIONE PRINCIPALE: TOLLERARE I MALTRATTAMENTI, VENDICARSI AFFETTI PRINCIPALI: RABBIA, RISENTIMENTO, PIACERE NEGLI AGITI OSTILI CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA AL SE’: LA DIGNITA’ E’ LEGATA AL SABOTAGGIO DEGLI ALTRI CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA GLI ALTRI: GLI ALTRI VOGLIONO CHE MI CONFORMI ALLE LORO REGOLE DIFESE: PROIEZIONE, ESTERIORIZZAZIONE, RAZIONALIZZAZIONE, DINIEGO
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ADULTI: ASSE P DP DIPENDENTI MANIFESTAZIONE OPPOSTA: DP CONTRODIPENDENTI PATTERN COSTIT. MATURATIVI: MAGGIORE AGGRESSIVITA DEI DIPENDENTI TENSIONE PREOCCUPAZIONE PRINCIPALE: DIMOSTRARE LA MANCANZA DI DIPENDENZA DI CUI SI VERGOGNANO AFFETTI PRINCIPALI: DISPREZZO, DINIEGO DELLE EMOZIONI “DEBOLI” CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA AL SE’: NON HO BISOGNO DI NESSUNO CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA GLI ALTRI: GLI ALTRI DIPENDONO DA ME E MI VOGLIONO FORTE DIFESE: CAPOVOLGIMENTO, AGITI, DINIEGO
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ADULTI: ASSE P DP FOBICI (EVITANTI) PATTERN COSTIT. MATURATIVI: PREDISPOSIZIONE ANSIOSA O TIMIDA TENSIONE PREOCCUPAZIONE PRINCIPALE: SICUREZZA/PERICOLO RELATIVO AD OGGETTI SPECIFICI AFFETTI PRINCIPALI: PAURA CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA AL SE’: SE EVITO ALCUNI PERICOLI SPECIFICI SONO AL SICURO CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA GLI ALTRI: PERSONE PIU’ FORTI POSSONO TENERMI AL SICURO DIFESE: SIMBOLIZZAZIONE, SPOSTAMENTO, PROIEZIONE, RAZIONALIZZAZIONE, EVITAMENTO
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ADULTI: ASSE P DP FOBICI (EVITANTI) MANIFESTAZIONE OPPOSTA: DP CONTROFOBICI PATTERN COSTIT. MATURATIVI: SCONOSCIUTI TENSIONE PREOCCUPAZIONE PRINCIPALE: SICUREZZA/PERICOLO AFFETTI PRINCIPALI: DISPREZZO/DINIEGO DELLA PAURA CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA AL SE’: POSSO AFFRONTARE TUTTO SENZA PAURA CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA GLI ALTRI: GLI ALTRI SI SPAVENTANO E AMMIRANO IL MIO CORAGGIO DIFESE: DINIEGO, FORMAZIONE REATTIVA, PROIEZIONE
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ADULTI: ASSE P DP ANSIOSI PATTERN COSTIT. MATURATIVI: TEMPERAMENTO ANSIOSO O TIMIDO TENSIONE PREOCCUPAZIONE PRINCIPALE: SICUREZZA/PERICOLO AFFETTI PRINCIPALI: PAURA CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA AL SE’: SONO IN COSTANTE PERICOLO A CAUSA DI FORZE SCONOSCIUTE CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA GLI ALTRI: GLI ALTRI SONO FONTE DI PERICOLO O PROTEZIONE DIFESE: FALLIMENTO DELLE DIFESE RISPETTO ALL’ANGOSCIA
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ADULTI: ASSE P DP OSSESSIVO-COMPULSIVI PATTERN COSTIT. MATURATIVI: PROBABILE IRRITABILITA’, TENDENZA ALLA METICOLOSITA’ TENSIONE PREOCCUPAZIONE PRINCIPALE: SOTTOMISSIONE, RIBELLIONE VERSO UN’AUTORITA’ CONTROLLANTE AFFETTI PRINCIPALI: RABBIA, PAURA, SENSO DI COLPA, VERGOGNA CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA AL SE’: LA MIA AGGRESSIVITA’ E’ PERICOLOSA E VA CONTROLLATA CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA GLI ALTRI: GLI ALTRI CERCANO DI CONTROLLARMI E DEVO RESISTERE DIFESE: ISOLAMENTO DEGLI AFFETTI, FORMAZIONE REATTIVA, INTELLETTUALIZZAZIONE, ANNULLAMENTO RETROATTIVO, ATTEGGIAMENTO MORALIZZATORE SOTTOTIPI: OSSESSIVO: RUMINATIVO, CEREBRALE, L’AUTOSTIMA E’ LEGATA AL PENSIERO COMPULSIVO: INDAFFARATO, METICOLOSO, PERFEZIONISTA, DIPENDE DAL FARE.
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ADULTI: ASSE P DP ISTERICI/ISTRIONICI PATTERN COSTIT. MATURATIVI: POSSIBILE SENSIBILITA’, SOCIOFILIA TENSIONE PREOCCUPAZIONE PRINCIPALE: POTERE E SESSUALITA’ DEL PROPRIO E DELL’ALTRUI GENERE AFFETTI PRINCIPALI: PAURA, VERGOGNA, COLPA CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA AL SE’: IL MIO GENERE MI RENDE CASTRATO, VULNERABILE CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA GLI ALTRI: LE PERSONE DEL MIO SESSO HANNO SCARSO VALORE, L’ALTRO SESSO E’ POTENTE, ECCITANTE MA PUO’ SFRUTTARMI E DANNEGGIARMI DIFESE: RIMOZIONE, REGRESSIONE, CONVERSIONE, SESSUALIZZAZIONE, ACTING-OUT SOTTOTIPI: INIBITI: RISERVATEZZA, INESPERIENZA E CONVERSIONE ECC. ESPANSIVO/ESUBERANTE: TENDENZA ALLA CRISI E ALLA DRAMMATIZZAZIONE, SEDUTTIVITA’ E IMPULSIVITA’ SESSUALE
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ADULTI: ASSE P DP DISSOCIATIVI (DP MULTIPLA) PATTERN COSTIT. MATURATIVI: CAPACITA’ COSTITUZIONALE DI AUTOIPNOSI, TRAUMI SESSUALI O FISICI TENSIONE PREOCCUPAZIONE PRINCIPALE: RICONOSCERE/NEGARE IL TRAUMA AFFETTI PRINCIPALI: PAURA, RABBIA CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA AL SE’: SONO PICCOLO, DEBOLE E VULNERABILE A TRAUMI RICORRENTI CREDENZA PATOGENA CARATTERIST. RELATIVA GLI ALTRI: GLI ALTRI MI TRAUMATIZZANO, SFRUTTANO OPPURE MI SALVANO DIFESE: DISSOCIAZIONE
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ADULTI: ASSE P DP MISTI/ALTRO Si classificano individui che presentano combinazioni di tipi di personalità e quelli con temi personali che non corrispondono alla costellazioni più comuni precedentemente descritte.
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L’ASSE M LA VALUTAZIONE DEL FUNZIONAMENTO MENTALE DEGLI ADULTI
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STRUTTURA: 1 SEZIONE:DIAGNOSI DEGLI ADULTI Asse M: Valutazione del Funzionamento Mentale. Si basa sulla valutazione di 9 funzioni: 1.Capacità di regolazione, attenzione e apprendimento; 2.Capacità di relazioni e intimità; 3.Qualità dell’esperienza interna; 4.Esperienza, espressione e comunicazione degli affetti; 5.Pattern e capacità difensive; 6.Capacità di formare rappresentazioni interne; 7.Capacità di differenziazione e integrazione; 8.Capacità di auto-osservazione; 9.Capacità di costruire o ricorrere a standard ideali interni.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE:DIAGNOSI DEGLI ADULTI Asse M: Valutazione del Funzionamento Mentale. Sulla base della valutazione di tali funzioni ogni singolo paziente viene collocato lungo un continuum di 8 livelli, da quello ottimale, a quello caratterizzato da gravi lacune nel funzionamento mentale.
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M 201 CAPACITA’ OTTIMALI, APPROPRIATE ALL’ETA’ ED ALLA FASE, FLESSIBILI ED INTEGRATE M 202 CAPACITA’ ADEGUATE, APPROPRIATE ALL’ETA’ ED ALLA FASE, FLESSIBILI ED INTEGRATE M 203 CAPACITA’ APPROPRIATE CON CONFLITTI FASE SPECIFICI O SFIDE EVOLUTIVE TRANSITORIE M 204 LIEVI LIMITAZIONI O RIGIDITA’ M 204.1 FORM. CARATTERIALI INCAPSULATE M 204.2 FORMAZIONI SINTOMATICHE INCAPSULATE M 205 MODERATE LIMITAZIONI O ALTERAZIONE DEL FUNZIONAMENTO MENTALE M 206 GRAVI LIMITAZIONI E ALTERAZIONI DEL FUNZIONAMENTO MENTALE M 207 LACUNE NELL’INTEGRAZIONE E NELL’ORGANIZZAZIONE E/O DIFFERENZIAZIONE DELLE RAPPRESENTAZIONI DI SE’ E DEGLI OGGETTI M 208 GRAVI LACUNE NELLE FUNZIONI MENTALI DI BASE CLASSIFICAZIONE ASSE M
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Asse M: Valutazione del Funzionamento Mentale. Tale collocazione unidimensionale complessiva ci pare poco condivisibile poiché riflette i medesimi limiti di rappresentatività, chiarezza e utilità clinica della VGF o Asse V del DSM
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Asse M: 1° categoria: Capacità di regolazione, Attenzione e Apprendimento. La prima categoria, che riguarda la capacità di regolazione, attenzione e apprendimento, sottolinea i processi fondamentali che consentono agli esseri umani di vivere le proprie esperienze e di apprendere da esse.” (PDM, pag.73,197). I fattori costituzionali e maturativi presi in considerazione sono: elaborazione uditiva e linguaggio elaborazione visuo spaziale pianificazione e organizzazione delle sequenze motorie modulazione sensoriale. Le capacità connesse sono: funzionamento esecutivo memoria (di lavoro, dichiarativa e non dichiarativa) attenzione intelligenza elaborazione di segnali affettivi e sociali.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE:DIAGNOSI DEGLI ADULTI Criticità La principale criticità relativa a questa funzione è legata alla povertà delle indicazioni fornite per la diagnosi dell’adulto. Se per quanto riguarda il bambino appare comprensibile che la valutazione delle capacità di regolazione, attenzione ed apprendimento debbano essere approcciate e comprese in appaiamento con lo sviluppo cronologico e che quindi l’appropriatezza sia funzione della fase evolutiva attraversata dal soggetto in esame, meno comprensibile appare l’assenza di “anchor point” relativi all’adolescente e all’adulto. Inoltre, il carente riferimento a strumenti di diagnosi che, anche qualora citati, spesso appaiono in contraddizione con l’impianto teorico-clinico complessivo del PDM, rappresenta un ulteriore elemento di fragilità
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI La strutturazione dell’Io (Hartmann, 1973) dipende da differenze costituzionali e maturative su base biologica che sono osservabili sia nei neonati che negli adulti. Ciascun canale sensoriale può differenziarsi rispetto al modo in cui viene elaborata l’informazione sensoriale, interpersonale, affettiva e cognitiva. La cornice concettuale migliore nella quale può essere inserito lo studio di questa prima categoria è quindi orientata in senso evolutivo-strutturale (Greenspan, 1999). Secondo questo autore due serie di fattori intervengono nello sviluppo: da un lato gli aspetti costituzionali e maturativi del neonato, ovvero le caratteristiche con cui viene al mondo, dall’altro l’ambiente, ovvero i genitori, la famiglia, la comunità e il contesto più generale. L’organizzazione esperienziale dell’individuo perciò è il risultato di molteplici determinanti ambientali e biologiche che ne influenzano il comportamento.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Shore (2003), confermando e sottolineando l’importanza delle prime relazioni madre-bambino, aggiunge maggior enfasi al contenuto emotivo di questa interazione. È ormai condiviso che questa prima dialettica con il mondo sociale sia mediata da transazioni affettive fondate su dinamiche non verbali (linguaggio presimbolico). Questi primi eventi sociali, inoltre, avranno effetti persistenti, perché sono registrati nelle strutture biologiche in via di sviluppo durante la maturazione del sistema nervoso centrale. Shore propone, quindi, un modello multidimensionale della relazione struttura-funzione, trattando la creazione interattiva del legame di attaccamento e di comunicazione affettiva tra il bambino e la madre per illustrare alcuni modelli psicobiologici. Questo modello trova anche riscontro a livello neurobiologico: è ormai accertato che il funzionamento dei lobi frontali giochi un ruolo essenziale nello sviluppo dei comportamenti di autoregolazione del bambino (Dawson et al., 1992). Alcuni dati dimostrano, inoltre, che sono proprio le aree orbitali prefrontali a essere coinvolte direttamente nello sviluppo delle funzioni di attaccamento nei confronti delle quali svolgono una funzione critica. Questa regione corticale gioca un ruolo essenziale nell’elaborazione dei segnali sociali e nella qualità positiva delle interazioni sociali e delle esperienze di attaccamento influenzando direttamente la strutturazione di questo sistema comportamentale.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Questa funzione pare quindi valutare un aspetto fondamentale complessivo di natura cognitiva, neuropsicologica e biologica dell’individuo. Integra quindi anche l’indagine relativa all’Asse III del DSM. Strumenti: - Test oggettivi cognitivi e neuropsicologici; - accurata indagine anamnestica fisiologica e patologica; - indagini clinico-mediche; - Il Rorschach, secondo il C.S. di Exner: ad una valutazione di molteplici componenti della personalità del soggetto si affianca anche una valutazione di performance cognitiva particolarmente utile in ordine allo screening psicopatologico. La triade cognitiva comprende 3 clusters di informazioni sul funzionamento cognitivo del soggetto: il processing (elaborazione delle informazioni), volto a rilevare quei processi mentali implicati nell’informazione in ingresso (input), la mediation, che si occupa delle operazioni mentali che vengono messe in atto quando le informazioni in ingresso vengono identificate o tradotte, e l’ideation, che si riferisce a quei processi di pensiero che avvengono dopo che l’input è stato identificato e che portano alla concettualizzazione dell’informazione tradotta (idee e risposte).
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STRUTTURA: 1 SEZIONE:DIAGNOSI DEGLI ADULTI Asse M: 2° categoria: Capacità di Relazioni ed Intimità. “La seconda categoria riguarda la capacità di relazioni e intimità (profondità, range e coerenza)” (PDM, pag. 73). Criticità Benché si tratti di un costrutto, e di una funzione psichica, piuttosto noti nella letteratura di impostazione psicodinamica, la scarnezza definitoria presenta nel manuale appare disarmante. Ciò che più sembra mancare nell’abbondante bibliografia, è lo sforzo per mettere in relazione i concetti con la diagnosi. Da un lato, appare necessario uno sforzo maggiore relativamente ai capisaldi teorico-clinici e dall’altro appare imprescindibile aiutare il clinico ad una traduzione operazionale di tali costrutti ai fini della valutazione diagnostica.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Le interazioni precoci del bambino con i caregivers portano alla costruzione di schemi cognitivi-affettivi di sé e dell'altro che regolano e dirigono una serie di comportamenti del bambino, in particolare le sue relazioni interpersonali (Blatt, Auerbach, Levy, 1997). Quello che viene interiorizzato è uno schema che vede il bambino in relazione all'altro, con un'importante dimensione dinamica e implicito- procedurale. Teoria e ricerca hanno assegnato un ruolo alle prime relazioni di accudimento nello sviluppo delle rappresentazioni del sé e degli altri, sia nello sviluppo normale che patologico (Blatt, Auerbach, Levy, 1997). A queste iniziali considerazioni di impostazione kleiniana, si aggiungono gli sviluppi più recenti, connessi al costrutto dell’attaccamento. Il bambino è fin dalla nascita parte di un sistema interazionale che si dispiega nel tempo mantenendo un’intrinseca continuità: tale continuità è, da una parte, il prodotto del processo interattivo dinamico tra individuo e ambiente e, dall’altra, espressione della coerenza generale del senso di sé e dei pattern relazionali dell’individuo (Stern e Sander, 1980).
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STRUTTURA: 1 SEZIONE:DIAGNOSI DEGLI ADULTI Strumenti: - Test proiettivi tematici; - AAI ed equivalenti; - Valutazione clinica basata sull’osservazione e sulla relazione e confronto fra questa e Self Reports; - Il Core Conflictual Relationship Theme (CCRT) (Luborsky, 1976, 1977; Luborsky & Crits- Christoph, 1990): è un metodo sistematico clinicamente fondato utile allo scopo di astrarre schemi di relazione interpersonale sulla scorta di resoconti di sedute terapeutiche. Il CCRT descrive lo schema relazionale o conflitto in funzione di 3 componenti: (1) i desideri, bisogni o intenzioni espresse dal soggetto; (2) le risposte ottenute o attese da altri; (3) le risposte del sé, cioè le reazioni alle risposte altrui che possono includere emozioni, comportamenti, sintomi, etc - Nel Test di Rorschach secondo il C.S. di Exner, il Cluster Percezione delle relazioni interpersonali fornisce informazioni sulla percezione soggettiva e interna che il soggetto ha degli altri e delle relazioni. Più specificamente consente di valutare: la presenza di deficit nelle competenze sociali; la presenza o meno di elementi personali e/o stili comportamentali che possono influenzare la percezione degli altri e il modo di interazione con loro; la disponibilità o meno del soggetto ad esprimere i propri sentimenti ed emozioni; il livello di interesse per gli altri; l’apprezzamento di possibili cambiamenti che possano verificarsi nelle relazioni interpersonali (flessibilità nell’adattamento alle relazioni interpersonali); la tendenza a isolarsi e/o a difendersi dalle situazioni sociali e/o interpersonali.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Asse M: 3° categoria: Qualità dell’esperienza interna. La terza categoria cerca di cogliere “il livello di sicurezza in sé stessi, fiducia e il rispetto di sé che caratterizzano la relazione di una persona con gli altri e con il mondo in senso più ampio” (PDM, pag.73,197). La qualità dell’esperienza interna viene collegata a sentimenti di sicurezza, rispetto del sè, senso di benessere, vitalità e autostima anche in condizioni di stress. Criticità La limitatezza dell’approccio teorico-clinico esposto non consente né una adeguata comprensione ed articolazione dei costrutti sottostanti alla funzione né una possibile articolazione in strumenti psicodiagnostici di riferimento.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Secondo Sullivan (1947) alla base dei comportamenti umani, all’interno delle diverse situazioni interpersonali, vi è un’incessante tensione verso due obiettivi: la condizione di soddisfazione e la condizione di sicurezza. Se la ricerca delle soddisfazioni è una risposta a bisogni prevalentemente biologici, la ricerca della sicurezza riguarda più strettamente la componente culturale dell’uomo. I bisogni di soddisfazione operano nella direzione di suscitare negli altri tendenze complementari: essi, infatti, portano un aumento della tensione nel bambino e provocano una serie di attività, che inducono nel caregiver un particolare sentimento, sperimentato come tenerezza, che conduce ad altrettante attività volte al soddisfacimento del bisogno del bambino. Il bisogno conduce all’interazione e la qualità di questa determina la strutturazione di un sistema del Sé (sicuro, cioè libero dall’angoscia, confidente in sé e nella propria “competenza interpersonale” o insicuro e psichicamente fragile). Viene così prefigurato da Sullivan quello che sarà trattato dalla teoria dell’attaccamento, formulata decenni dopo da Bowlby, e che individuerà proprio nella ricerca dell’attaccamento sicuro, l’obiettivo primario dell’agire dell’uomo, al quale vengono gerarchicamente sottoposte le diverse istanze di soddisfazione e autenticità Greenberg (1991), nel suo tentativo di riformulare la teoria freudiana dei due istinti, sostituisce la libido e l’aggressività con l’efficacia e la sicurezza: mentre l’efficacia consiste nella pulsione a determinare il proprio senso di agentività, la sicurezza consiste nella pulsione alla relazionalità interpersonale. Greenberg ipotizza così che il conflitto intrapsichico possa essere compreso nei termini delle esigenza antagoniste di efficacia e sicurezza.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI A mio avviso, anche in questo caso, la valutazione andrebbe maggiormente radicata alle concettualizzazioni e categorizzazioni dell’AAI e, complessivamente, della letteratura relativa all’attaccamento ed agli stati della mente. Strumenti: - AAI ed equivalenti; - Self Reports - Valutazione clinica basata sull’osservazione e sulla relazione e confronto fra questa e Self Reports; - Nel Rorschach secondo il C.S. di Exner, il cluster denominato Percezione di Sé consente di valutare: la presenza di caratteristiche di stile della personalità che evidenziano specifiche connotazioni dell’immagine di Sé; il livello in cui una persona è in grado di valutare e interessarsi a se stessa, in un’ottica fase- specifica; la presenza di specifiche preoccupazioni riguardo all’immagine di Sé; l’individuazione di tratti negativi e positivi dell’immagine di Sé; la presenza di distorsioni più o meno significative relativamente a caratteristiche positive e negative dell’immagine di Sé.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Asse M: 4° categoria: Esperienza, Espressione e Comunicazione degli Affetti. “La quarta categoria delinea la natura della capacità di esperienza, espressione e comunicazione degli affetti e la capacità di una persona di esprimere l’intera gamma dei pattern affettivi pre-rappresentazionali e rappresentazionali.” (PDM, pag. 73,197). Alcuni individui sono meno capaci di altri non solo a esprimere, ma anche a comprendere i propri affetti e quelli altrui; questo vale soprattutto in considerazione dei differenti linguaggi e delle svariate modalità che quotidianamente utilizziamo per comunicare, quali la gestualità, la mimica, il tono della voce e le parole stesse. Come indicato dal PDM, un individuo che funziona a un livello sano, è in grado di utilizzare una gamma pressoché completa di emozioni, di comprenderle e di rispondervi efficacemente, anche in condizioni di stress. Un soggetto che invece funziona al livello nevrotico, tendenzialmente comprende e risponde in modo accurato a una vasta gamma di segnali emotivi, tranne in condizioni di forte stress e di emozioni intense. Al livello borderline del funzionamento mentale, troviamo sia soggetti che tendenzialmente non presentano pattern emotivi integrati e che sono incapaci di cogliere i segnali emotivi meno precisi, con l’eccezione di alcune isole di comportamento ed espressioni emotive orientate all’appagamento dei bisogni; sia soggetti che non sono più in grado di riconoscere le intenzioni altrui fino ad arrivare a distorcerle e a rispondervi in modo frammentato e poco definito.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Criticità Per quel che riguarda questa categoria, la bibliografia di riferimento è alquanto eterogenea: ciò permette, da un lato, di avere una descrizione ad ampio respiro di ciò che si intende nel PDM per affetti ed emozioni, di converso, tuttavia, non risulta semplice operazionalizzarla in senso psicodiagnostico. Particolarmente carente, inoltre, è la descrizione di come si manifesti questa capacità nell’adulto. Gli affetti e le emozioni svolgono, fin dalle origini dello sviluppo, un ruolo di regolazione delle prime interazioni del bambino, oltre che di organizzazione del suo mondo intrapsichico in via di formazione, fungendo contemporaneamente da prima codifica della realtà circostante. Tronick (1989) sostiene che sia il bambino sia l’adulto fanno parte di un sistema di comunicazione affettiva e che questa comunicazione modifica l’esperienza emotiva e il comportamento di entrambi. Le manifestazioni affettive del bambino funzionano come un messaggio che comunica la valutazione circa l’avvenuto raggiungimento dell’obiettivo da parte del bambino stesso; il caregiver legge questo messaggio e lo utilizza per guidare le proprie azioni nel tentativo di facilitare i tentativi del bambino (comportamenti regolatori eterodiretti). Tronick (2002) sostiene che gli stati d’animo organizzano il comportamento e l’esperienza (offrendo continuità), hanno una funzione anticipatoria e sono co-creati dal bambino che interagisce con gli altri.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Emde, a sua volta, (1999) individua 3 modalità di intendere le emozioni: come processi attivi e adattivi (Ekman, 1994), in termini di processi mentali e come costrutti meglio comprensibili in termini di mete individuali nel confronto con l’ambiente (Campos et al., 1989; Lazarus, 1991). Secondo Emde (2000) gli affetti positivi e negativi giocano un ruolo importante sia nella costruzione del Sé (self-enhancing), sia nel senso di stabilità e difesa (self- maintaining/defensive). Stern (1984) parla di sintonizzazione affettiva: il genitore legge lo stato mentale del bambino e ne coglie l’esperienza interna a partire dal comportamento; il bambino legge la risposta manifesta del genitore e si rende conto che essa riflette la sua esperienza affettiva originaria. Pally (1998) sostiene, inoltre, che la funzione delle emozioni sia quella di coordinare la mente con il corpo: le emozioni organizzano le percezioni, la memoria, la fisiologia, il comportamento e le interazioni sociali. Oltre a ciò, le emozioni (specialmente le comunicazioni non verbali delle emozioni) connettono le menti e i corpi tra gli individui. Tomkins, infine, (1963) sostiene che una delle funzioni delle emozioni, collegata alla flessibilità e adattabilità del comport Le neuroscienze asseriscono che le emozioni sono processate indipendentemente dalla consapevolezza e che ogni emozione ha il suo particolare circuito. Schore (1994) sostiene che l'ambiente sociale precoce, mediato dalla figura affettiva primaria, influenza direttamente l'evoluzione delle strutture del cervello responsabili del futuro sviluppo socio-emozionale del bambino: infatti è possibile che una stimolazione socio-affettiva molto intensa, regolata dalla madre, generi e sostenga le emozioni positive nella diade, amplificando l'eccitamento attraverso l'interazione di sguardi reciproci volti a sondare l'espressione facciale della diade. Queste interazioni inducono dei particolari cambiamenti neuroendocrini che facilitano l'espandersi dell'innervazione agli strati profondi nelle aree orbitofrontali, specialmente nell'emisfero destro visuo-spaziale.amento, sia di amplificare le motivazioni.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Strumenti: - AAI ed equivalenti; - Valutazione clinica basata sull’osservazione e sulla relazione; - Nel Rorschach secondo il C.S. di Exner, il cluster relativo agli affetti consente di valutare il mondo emotivo-affettivo dell’individuo, indagando: il ruolo centrale o periferico di emozioni, sentimenti e affetti nel prendere decisioni e nella scelta dei comportamenti da metter in atto; la presenza o meno di un’insolita elevata frequenza di emozioni, sentimenti e affetti negativi; la presenza o meno di un desiderio e/o volontà a processare le emozioni, i sentimenti e gli affetti o se invece vengono messi in atto processi difensivi nei confronti di tale processamento; la presenza di una capacità di gestire e controllare con facilità ed efficacia emozioni, sentimenti e affetti; se l’assetto affettivo del soggetto gli consente o meno di rivolgersi all’ambiente in maniera adeguata; l’eventuale stato di confusione della persona quando prova emozioni, affetti e sentimenti. Il cluster affetti comprende indici riguardanti la modulazione affettiva e aspetti più indiretti, connessi all’affettività, quali la rabbia e la ricchezza psicologica del soggetto.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Asse M: 5° categoria: Pattern e Capacità Difensive. “La quinta categoria, pattern e capacità difensive, mette in evidenza il modo in cui gli individui cercano di far fronte e di modificare desideri, affetti e altre esperienze, e il grado in cui distorcono l’esperienza nel corso di questo processo” (PDM, pag. 73,197). Criticità È indubbio che tale capacità si riferisce ai meccanismi di difesa come strategie di adattamento all’ambiente e per fronteggiare situazioni stressanti. In tale ottica i contributi offerti dalla bibliografia del PDM descrivono la difesa principalmente come un meccanismo di distorsione più o meno massiccia della realtà, esclusa da un ruolo adattivo nel funzionamento sano. Inoltre l’importanza del concetto di meccanismo di difesa ha condotto, nell’ultimo secolo, alla proliferazione di meccanismi e definizione dei medesimi spesso contraddittorie e inefficaci.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Il concetto di meccanismo di difesa in psicologia nasce con Freud. Nei suoi primi scritti (dal 1894), egli lo descrive come un’operazione mentale che pone pensieri e affetti dolorosi al di fuori della coscienza, facendo così coincidere il concetto di difesa con quello di rimozione. Nel 1925 riformulerà il proprio pensiero, asserendo che i meccanismi di difesa sono operazioni inconsce volte a prevenire una situazione traumatica. Per Freud le difese sono comuni alla normalità e alla psicopatologia, servono a gestire gli affetti negativi, sono inconsce, possono essere reversibili, possono essere sia adattive che patologiche e qualora pervasive e “inattuali” favoriscono l’insorgenza della nervrosi. Anna Freud (1936) si occuperà in modo molto più approfondito dei meccanismi di difesa ed elaborerà l’Indice di Hampstead in cui definisce i meccanismi di difesa come funzioni che allontanano dalla coscienza contenuti spiacevoli e desideri pulsionali non egosintonici, anticipando così l’idea che tutte le attività dell’Io possono essere utilizzate per scopi difensivi. Inoltre, dislocherà i meccanismi difensivi lungo una progressione maturazionale evolutiva. Con il mutare delle concettualizzazioni, le difese non vengono più solamente intese come strumenti volti a proteggere l’Io da sentimenti dolorosi, ma anche come principi organizzatori della vita psichica. Kernberg (1994) considera i meccanismi di difesa come fenomeno intrapsichico, che include sia il concetto di sé che la relazione interpersonale interiorizzata. Nello spostamento concettuale progressivo dal modello pulsionale a quello relazionale, si è sempre più sottolineato il ruolo delle difese nel contesto delle relazioni e rispetto alla costruzione del sé.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Strumenti: Seguendo l’ottima rassegna prodotta da Lingiardi e Madeddu (2002), gli strumenti volti ad indagare e misurare le strategie difensive possono essere classificati come: - autosomministrati (come il Difese Mechanism Inventory, il Defense Style Questionnaire, il Response Evaluation Measure, il COPE e il Defense Mechanism Profile); - basati sull’osservazione clinica (come il Bellak Ego Function Assessment, il Defense Q e il Defense Mechanism Rating Scale) e - desunti dall’applicazione di test proiettivi (Rorschach, TAT e ORT). Quindi: - Scale cliniche basate sull’osservazione; - Valutazione clinica nell’ottica del colloquio orientato psicodinamicamente; - Self Report (Per una rassegna si veda Lingiardi e Madeddu, 1994, 2002) - alcune scale applicate a Rorschach e Reat. Tematici;
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Asse M: 6° categoria: Capacità di formare Rappresentazioni Interne. “La sesta categoria riguarda la capacità dell’individuo di simbolizzare le esperienze affettivamente significative (cioè di organizzare l’esperienza in una forma mentale, anziché somatica o comportamentale). Questa capacità di rappresentare o mentalizzare consente di usare le idee per fare esperienza, descrivere ed esprimere la propria vita interiore.” (PDM, pag. 73-74,197). Questa funzione esprime l’abilità di una persona di assimilare le esperienze emotive vissute, simbolizzandole in modo efficace a livello mentale anziché sintomatico. Le rappresentazioni interne hanno un’importanza cruciale in quanto fungono da schemi ai quali l’individuo si richiama nell’affrontare tutte le proprie esperienze future, nonché nell’esprimere se stesso: rappresentazioni mentali inefficaci o compromesse finiscono per compromettere a loro volta le esperienze future della persona. Con una capacità ottimale o media, il soggetto utilizza le proprie rappresentazioni per regolare il proprio comportamento insieme ai propri impulsi, oppure per inibirli in caso di conflitti. Si tratta di un livello di funzionamento di interesse tipicamente psicoanalitico solo in parte condivisibile con altri approcci teorici (esame di realtà).
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Criticità Molto è stato scritto su questa capacità e i riferimenti proposti dal PDM si sono rivelati sufficientemente utili nel comprendere l’oggetto d’interesse. Permane, tuttavia, una certa difficoltà nell’operazionalizzazione di questa capacità. Con il concetto di rappresentazione si intende sia l’atto di rappresentarsi un oggetto (operazione conoscitiva in base alla quale un oggetto risulta più o meno chiaramente alla coscienza) sia il contenuto mentale proprio di tale operazione. Le rappresentazioni, costruite sulla base di una generalizzazione di esperienze interattive, vengono chiamate da Stern (1995) schemi di “essere con”. Queste forme di organizzazione dell’esperienza sono rappresentazioni di interazioni con qualcuno e sono costruite a partire dall’esperienza soggettiva di essere insieme ad un altro in un determinato modo. Sulla base delle interazioni reali il neonato è in grado di costruire il suo mondo rappresentazionale, la rete degli schemi di “essere con”. Stern utilizza il termine “schema di essere-con” riferendosi sia alla rappresentazione di un’interazione particolare che ad una rappresentazione complessa: in entrambe le accezioni indica comunque un contenuto mentale. Il concetto di RIG (Generalized Interaction Representations) ideato da Stern (1985) è simile a quello di Modelli Operativi Interni (MOI). Allo stesso modo dei MOI tali rappresentazioni evolvono stabilizzandosi come modelli euristici che guidano l’esperienza, modulando gli affetti e fornendo le linee guida per il comportamento. Tali schemi e rappresentazioni mentali proseguono nel loro sviluppo per l’intera durata della vita del soggetto, modificandosi e rinnovandosi, e preservano al loro interno aspetti cognitivi, affettivi ed esperenziali, sia consci che inconsci.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Strumenti: - Clusters cognitivi del Rorschach secondo il C.S.; Nel Test di Rorschach secondo il C.S. di Exner, il cluster ideation (ideazione) propone di rilevare come le traduzioni degli input siano usate e concettualizzate e si rivolge all’analisi di quella forma di pensiero che comporta l’organizzazione di simboli e/o concetti portatori di un significato per il - Valutazione clinica nell’ottica del colloquio orientato psicodinamicamente; - AAI;
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Asse M: 7° categoria: Capacità di Differenziazione ed Integrazione. “La settima categoria, la capacità di differenziazione e integrazione, implica la capacità dell’individuo di costruire nessi logici tra le rappresentazioni interne (cioè di separare la fantasia dalla realtà e di costruire connessioni tra le rappresentazioni interne dei desideri, degli affetti, del sé e delle relazioni con gli oggetti, del passato, del presente e del futuro)” (PDM, pag. 74,198).
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Criticità Come già avvenuto per alcune delle categorie precedenti, anche per questa funzione, dalla bibliografia proposta dagli autori del PDM, appare difficile desumere con precisione una definizione funzionale. La bibliografia proposta per l’Asse MCA, infatti, risulta più utile nella comprensione dell’inquadramento teorico piuttosto che ai fini di una operazionalizzazione diagnostica. Per quanto attiene all’Asse M, all’opposto, la bibliografia originale pare principalmente orientata alla descrizione strumenti che possano essere utilizzati più che alla declinazione di come questa capacità si esprima nell’adulto. Inoltre, tali riferimenti bibliografici paiono coincidere, almeno in parte, con quelli proposti per la capacità di formare rappresentazioni interne. Questo elemento sottolinea come alcune categorie e funzioni inevitabilmente di sovrappongano e possano essere considerate in maniera separata solo ai fini euristici dell’indagine clinica.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Searles (1965) sostiene che “la differenziazione è un processo essenziale per l’integrazione, e viceversa. Affinché le funzioni strutturali della personalità o i contenuti psichici possano integrarsi è necessario che, prima, essi siano emersi come fenomeni parzialmente differenziati o separati fra loro; e la differenziazione a sua volta, può avvenire soltanto sulla base di funzioni o contenuti più o meno integrati”. L’integrazione è un processo che interessa molteplici livelli e molteplici settori, tra cui l’immagine di Sé e l’esperienza del mondo oggettuale circostante; la differenziazione, a sua volta, “designa l’elaborazione di caratteristiche strutturali e funzioni specifiche e specializzate, e insieme la capacità di distinguere, o di discriminare, tra oggetti ed esperienze fondamentalmente differenti tra loro”. Target e Fonagy (1996), invece, focalizzano la loro attenzione sull’integrazione delle 2 modalità di esperienza: la modalità di equivalenza psichica (per cui il bambino si aspetta che il suo mondo interno, e quello degli altri, corrispondano alla realtà esterna) e la modalità del far finta (per cui il bambino, nel gioco, considera il suo stato interno come se non avesse relazione con la realtà esterna). Nell’integrazione di queste due modalità, la realtà interna e quella esterna sono viste come collegate tra di loro, ma allo stesso tempo, il bambino riesce ad accettare che differiscano per importanti aspetti. Secondo questi autori “per raggiungere l’integrazione di queste due modalità di esperienza e per creare una realtà psichica pienamente mentalizzante, il bambino ha bisogno di sperimentare ripetutamente 3 cose: i suoi comuni pensieri e sentimenti, questi stessi pensieri e sentimenti rappresentati (pensati) nella mente dell’oggetto (caretaker), e la cornice rappresentata dalla normale prospettiva orientata alla realtà dell’adulto” (p. 143). Inoltre, l’integrazione di queste 2 modalità porta con sé la possibilità di una continuità nell’esperienza del Sé psicologico.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Con il termine integrazione ci si riferisce quindi alla capacità di operare una sintesi mentale, di percepire oggetti interi piuttosto che parziali, di stare fra la molteplicità dei nuclei della soggettività in maniera flessibile e non patologica, di sperimentare benessere psichico grazie ad una struttura del sé coesa piuttosto che frammentaria e di percepire un senso di continuità e di unità dal punto di vista affettivo, emozionale e percettivo. Con il termine differenziazione si connota la possibilità di vivere a livello intrapsichico le proprie esperienze in maniera differenziata, nitida e non offuscata. La capacità di differenziazione e integrazione rispecchia la qualità del mondo interno del soggetto, la sua maggiore o minore frammentazione (sia in condizioni stressanti o emotivamente intense sia in situazioni di relativa stabilità), la sua esistente o meno capacità di collocarsi in una corretta dimensione temporale, la stabilità o fragilità delle sue difese utili a mantenere un’identità coesa, i confini percepiti fra sé e altro, la maggiore o minore compromissione dell’esame di realtà, e le dinamiche dell’esperienza interna. Essa riguarda inoltre l’abilità nel creare connessioni logiche tra le diverse rappresentazioni interne.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Strumenti: In questo ambito specifico la proposta di strumenti psicodiagnostici appare piuttosto difficoltosa, soprattutto in riferimento ad un costrutto teorico sottostante la funzione, squisitamente psicodinamico. - Clusters cognitivi del Rorschach secondo il C.S.; - Valutazione clinica nell’ottica del colloquio orientato psicodinamicamente;
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STRUTTURA: 1 SEZIONE:DIAGNOSI DEGLI ADULTI Asse M: 8° categoria: Capacità di Autosservazione. “La categoria capacità di autosservazione (mentalità psicologica) riguarda la capacità dell’individuo di osservare la propria vita interiore. Questa categoria è un’estensione della capacità di differenziazione e integrazione, ma è un’evoluzione di quest’ultima” (PDM, pag. 74, 198). Se consideriamo il continuum che va dal livello sano al livello più grave, ad un estremo di questo troveremo un individuo che può riflettere sulle molteplici relazioni tra sentimenti ed esperienze attraverso l’intera gamma delle esperienze di sé e degli altri, sia nel presente sia tenendo conto di una visione più a lungo termine di se stesso, dei propri valori e dei propri obiettivi. Ad un livello intermedio, si collocherà l’individuo che non riesce ad essere ugualmente riflessivo quando i sentimenti sono molto forti o quando è sottoposto a uno stress significativo. A mano a mano che procediamo lungo il continuum, infine riscontreremo sempre più difficoltà nel riflettere su sentimenti ed esperienze, fino al punto in cui la coscienza di sé può essere limitata a sentimenti polarizzati o sentimenti di base semplici ma senza coglierne le sfumature. Al livello più grave, infine, la coscienza di sé è scarsa o assente e vi può essere una tendenza alla frammentazione.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Criticità Come per altre categorie, gran parte della bibliografia proposta dal PDM non appare utile per comprendere pienamente questa capacità e per operazionalizzarla, in modo soddisfacente. Per quel che riguarda la capacità di auto-osservazione, nell’Asse M vengono proposti diversi autori che si concentrano, a partire da concetti differenti, sull’Io osservante. Sterba (1934) suggerisce come una delle funzioni dell’Io osservante, sia l’abilità di monitorare o riflettere su propri sentimenti, pulsioni e pensieri, anziché agirli impulsivamente. Glickauf-Hughes, Wells, e Chance (1996) sostengono che lo sviluppo di un forte Io osservante possa essere considerato una caratteristica della salute mentale. Riassumendo, secondo Wilson (2003) l’esperienza di sé di un individuo è influenzata dai sentimenti evocati nel momento in cui la mente considera una parte di se stessa come oggetto di osservazione: il grado di minaccia distruttiva percepita durante l’auto- osservazione è il risultato, in primis, della perdita di continuità del sé causata dalla necessaria divisione tra le funzioni di osservatore e osservato, e, in secondo luogo, da precedenti conflitti riguardanti l’aggressività.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Considerando la bibliografia proposta dal manuale, questa capacità consiste nella funzione dell’Io di osservare se stesso come se fosse un oggetto, passando a uno stato attivo di comprensione della propria mente utilizzando processi cognitivi elevati, quali la riflessività, la razionalità e la sintesi (Levenson, 2004). Secondo Fonagy e Target (2001) la funzione riflessiva può essere considerata la funzione mentale organizzante l’esperienza del nostro ed altrui comportamento in termini di costrutti dello stato mentale. Ciò che differenzia gli individui, infatti, è la capacità di andare al di là del fenomeno osservabile, e spiegare i comportamenti propri ed altrui nei termini di credenze, desideri e progetti, indagando a fondo l’interiorità sia di sé stesso sia degli altri ed elaborando così una propria teoria della mente. La capacità di osservare sé stessi, ha le sue radici nelle esperienze relazionali ed affettive passate dell’individuo, attraverso le quali egli impara a comprendere ciò che gli altri provano o desiderano o progettano e, di riflesso, a comprendere le medesime cose riguardo se stesso; si può dire che il sé riflessivo nasce nella relazione e per la relazione. La mentalità psicologica (Psychological Mindedness, PM) è un concetto introdotto recentemente nell’ambito della psicologia clinica e della salute (Denollet & Nyklìcek, 2004; Beitel & Cecero, 2003; Shill & Lumley, 2002) e ha origine all’interno del pensiero psicodinamico. Appelbaum (1973) lo definisce come “l’abilità del soggetto di vedere le relazioni tra pensieri, sentimenti e azioni, con l’obiettivo di apprendere le cause ed i significati delle proprie esperienze e del proprio comportamento”
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI E’ probabile che si tratti di una funzione la cui integrità potrà essere desunta dal divario fra valutazione clinica e self reports relativi alle altre funzioni. Strumenti: - Clusters cognitivi del Rorschach secondo il C.S.e Cluster Self; Nel Rorschach secondo il C.S. di Exner, il già citato cluster “Percezione di Sé” si riferisce all’insieme delle rappresentazioni relative al Sé che vengono a costituirsi come “una percezione interna e soggettiva del Sé, così come avvertita dall’individuo. Una buona capacità introspettiva consente di individuare la strategia più funzionale per rispondere alle richieste interne e ambientali e consente di valutare in che modo il proprio comportamento influisce sui rapporti con gli altri. - Valutazione clinica nell’ottica del colloquio orientato psicodinamicamente; - Confronto; - AAI;
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Asse M: 9° categoria: Capacità di costruire o ricorrere a standard e ideali interni. “L’ultima categoria riguarda la capacità di costruire o ricorrere a standard e ideali interni (senso morale). In quanto evoluzione delle altre funzioni mentali, ed esito dell’integrazione di un certo numero di esse, la capacità di formulare propri valori e ideali rispecchia la capacità di riflettere su di sé nel contesto delle esperienze presenti e future” (PDM, pag. 74,198). Ad un livello ottimale, gli standard dell’individuo sono flessibili e integrati con un senso realistico delle proprie capacità e dei contesti sociali. Tali standard forniscono l’opportunità di provare desideri e sentimenti di autostima significativi ed i sentimenti di colpa vengono utilizzati come un segnale per riconoscere il proprio comportamento. Ad un livello intermedio, gli standard e ideali interni manifestano una certa rigidità e non appaiono sufficientemente sensibili alle capacità e ai contesti. I sentimenti di colpa sono sentiti come critiche rivolte a sé stessi. Ad un livello più patologico, ideali interni e senso morale si basano su aspettative severe e punitive o sono tendenzialmente assenti. I sentimenti di colpa vengono negati e/o associati ad acting out, depressione o entrambi.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Criticità Anche in questo caso, i riferimenti bibliografici non esauriscono una descrizione precisa né del senso morale né della sua linea evolutiva, limitandosi al collegamento con il costrutto teorico di Super-Io e alle conseguenze psicopatologiche di un mancato o deficitario sviluppo di questo. Per Freud il Super-io evolve gradualmente nel corso dello sviluppo attraverso l’interiorizzazione di valori e norme morali dei genitori prima e dell’ambiente sociale poi. Le funzioni del Super-Io sono: difesa e ricompensa, che innalzano gli ideali e i valori ( Ideale dell’Io), critica e punizione, che evocano il senso di colpa e ledono la coscienza. Nel 1922 compare, per la prima volta, il termine Super-Io, usato come sinonimo di Ideale dell’Io: è un’unica istanza derivata dall’identificazione con i genitori in seguito al declino del complesso di Edipo, che unifica le funzioni di divieto e di ideale. Nel 1932 Freud asserisce che l’ideale dell’Io è una delle funzioni del Super-Io, insieme alle funzioni di auto-osservazione, coscienza morale e censura. Il senso di colpa è legato alla coscienza morale e il senso d’inferiorità all’ideale dell’Io. La distinzione tra coscienza morale e funzione ideale è scandita dalla differenza tra il senso di colpa, legato alla coscienza morale, e il senso d’inferiorità, legato all’ideale dell’Io. L’Io Ideale fa riferimento a una formazione arcaica, anteriore al Super-Io e corrispondente all’ideale di onnipotenza del narcisismo primario infantile.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Piaget (1932) evidenziò che i bambini in iniziano con lo sviluppo di una morale basata sulla stretta aderenza alle regole, ai doveri e all’obbedienza all’autorità e che questo tipo di morale è dettato dalla convinzione che ad un’azione errata segua automaticamente una punizione. Successivamente, attraverso l’interazione con i coetanei, i bambini scoprono che un comportamento eccessivamente aderente alle regole può essere problematico e così sviluppano un pensiero morale, caratterizzato dalla capacità di interpretare le regole criticamente e selettivamente basandosi sul mutuo rispetto e la cooperazione Fra gli autori che si sono occupati della valutazione delle condotte morali, Eisenberg (1998) ha esaminato il ragionamento morale prosociale: ad uno stadio edonistico infantile, segue la ricerca dell’approvazione altrui e lo sviluppo di capacità empatiche nella preadolescenza, mentre in adolescenza vi è un riferimento alle norma interiorizzate e lo sviluppo di una maggiore consider Hauser (2006), in un’altra prospettiva, ha cercato di determinare le leggi generali della moralità umana, proponendo che il processo decisionale morale sia determinato da aspetti cognitivi ed emozionali, ma anche da una sorta di “grammatica morale universale” che guida la formulazione dei giudizi di giusto e sbagliato. Ci sarebbe dunque una facoltà morale di base, pre-esistente alla cultura e inaccessibile alla consapevolezza, che determinerebbe biologicamente e secondo regole evoluzionistiche il nostro comportamento etico, e sulla quale si costituirebbe lo specifico apprendimento delle norme specifiche di un determinato ambiente culturale.azione dei diritti umani.
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Si tratta di un livello di funzionamento che integra il corretto funzionamento di molti degli aspetti precedenti. Appare quindi difficile pensare ad uno strumento unidimensionale espressamente finalizzato. Strumenti: - Valutazione clinica nell’ottica del colloquio orientato psicodinamicamente; - Anamnesi;
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STRUTTURA: 1 SEZIONE: DIAGNOSI DEGLI ADULTI Asse S: Esperienza Soggettiva E’ dedicato alla valutazione dell’esperienza soggettiva dei sintomi connessi alle diverse sindromi. Di queste vengono presi in considerazione gli stati affettivi, i pattern cognitivi e relazionali e gli stati somatici più diffusi.
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DIAGNOSI DEGLI ADULTI ASSE S: PATTERN SINTOMATICI S301 D ADATTAMENTO S302 D ANSIA 302.1 TRAUMI PSICHICI E DPTS 302.2 FOBIE 302.3 D OSSESSIVO-COMPULSIVI S303 D DISSOCIATIVI S304 D UMORE 304.1 D DEPRESSIVI 304.2 D BIPOLARI S305 D SOMATOFORMI (SOMATIZZAZIONE) S306 D ALIMENTAZIONE S307 D PSICOGENI DEL SONNO S308 D SESSUALI E IDENTITA’ DI GENERE 308.1 D SESSUALI 308.2 PARAFILIE 308.3 D DELL’IDENTITA’ DI GENERE S309 D FITTIZI S310 D CONTROLLO IMPULSI S311 D DA USO/DIP. DA SOSTANZE S312 D PSICOTICI S313 D MENTALI BASATI SU CONDIZ. MEDICA GENERALE
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ADULTI: ASSE S D ADATTAMENTO STATI AFFETTIVI: SENTIMENTO PERVASIVO D’INCERTEZZA E APPRENSIONE DERIVANTE DALLA SENSAZIONE DI ESSERE IN UN MOMENTO DI CAMBIAMENTO (O PASSAGGIO) PATTERN COGNITIVI: CONCENTRAZIONE SULLO STRESS ATTUALE O MARCATO EVITAMENTO DEI CAMBIAMENTI STATI SOMATICI: POSSONO ACCOMPAGNARE LA REAZIONE PREDOMINANTE ALLO STRESS E LO STATO GENERALE DI TENSIONE E APPRENSIONE, LA NATURA DELL’ESPRESSIONE SOMATICA DIPENDE DALLA RISPOSTA AFFETTIVA PATTERN RELAZIONALI: AUMENTO DELLE ESPRESSIONI DI DIPENDENZA O DI TENTATIVI DI DISTANZIARSI DA RELAZIONI POTENZIALMENTE UTILI (A CAUSA DELLA VERGOGNA ASSOCIATA AD AUMENTO DELLA SENSAZIONE DI BISOGNO)
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ADULTI: ASSE S D ANSIA STATI AFFETTIVI: CONNESSI A SITUAZIONI DI PERICOLO DI BASE: a)PERDITA DI UN ALTRO SIGNIFICATIVO→ SENTIMENTI DI ABBANDONO CHE SI ESPRIMONO COME RABBIA, ANSIA,DEPRESSIONE E/O SENSI DI COLPA b)PERDITA DELL’AMORE→ SENTITA COME RIFIUTO E ACCOMPAGNATA DA RABBIA, ANSIA, DEPRESSIONE, SENSO DI COLPA E SENSAZIONE DI ESSERE PRIVI DI VALORE O IMPOSSIBILI DA AMARE c)PERDITA DELL’INTEGRITA’ CORPOREA→ ASSOCIATA A PAURE DI MUTILAZIONE O DANNO d)PERDITA DELLA CONFERMA DELLA PROPRIA COSCIENZA MORALE→ ANSIA, SENSI DI COLPA, VERGOGNA O SENTIMENTI DEPRESSIVI e)PERDITA DI AUTOREGOLAZIONE (PERDERE IL CONTROLO DEI PROPRI SENTIMENTI, PENSIERI, SENSAZIONI, MOVIMENTI, AZIONI, ECC.) PATTERN COGNITIVI: DISTRAZIONE, CONFUSIONE, DIFFICOLTA’ DI PENSIERO E PAURE SPECIFICHE
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ADULTI: ASSE S D ANSIA STATI SOMATICI: TENSIONE, MANI SUDATE, BATTICUORE, CERCHIO ALLA TESTA, URGENZA DI MINGERE O DEFECARE, DIFFICOLTA’ RESPIRATORIE O SENSAZIONE DI ESSERE DISCONNESSI DAL PROPRIO CORPO PATTERN RELAZIONALI: ESPRESSIONI DELLA PAURA DI ESSERE RIFIUTATI, ESPRESSIONI DEL SENSO DI COLPA E DI CONFLITTI RELATIVI ALLA DIPENDENZA
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ADULTI: ASSE S TRAUMI PSICHICI E DPTS : STATI AFFETTIVI: SENTIMENTI INGESTIBILI E SOVERCHIANTI E DISSOCIAZIONE DAGLI AFFETTI PATTERN COGNITIVI: FLASHBACK E INCUBI RICORRENTI, DISSOCIAZIONE, PENSIERI INTRUSIVI, SVILUPPO DI CREDENZE E INFLUENZA NEGATIVA DEL TRAUMA SU ALCUNE FUNZIONI CRITICHE DELL’IO STATI SOMATICI: IRRITABILITA’, DISTURBI DEL SONNO E TENTATIVI DI AUTOMEDICAZIONE CON ABUSO DI SOSTANZE PATTER RELAZIONALI : CAMBIAMENTI NEL MODO DI RAPPORTARSI ALLE ALTRE PERSONE (CAUSATI DA UNA RIDUZIONE DELLA FIDUCIA IN SE’ E AD UN AUMENTO DELL’INSICUREZZA), STATI DI OTTUNDIMENTO, RITIRO, RABBIA CRONICA E SENSO DI COLPA SOTTOTIPI D ANSIA:
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ADULTI: ASSE S FOBIE: STATI AFFETTIVI: PAURA ECCESSIVA CHE ORGANIZZA L’ESPERIENZA INTERNA PATTERN COGNITIVI: BUONA CAPACITA’ DI SIMBOLIZZARE E CREARE CONNESSIONI PSICHICHE CON L’OGGETTO TEMUTO, LE FOBIE SONO UNA STRATEGIA PER FAR FRONTE ALL’ANGOSCIA, PERDITA DI FUNZIONI DELL’IO, PATTERN CONTROFOBICI STATI SOMATICI: PREOCCUPAZIONI RELATIVE ALL’INTEGRITA’ DEL PROPRIO CORPO PATTER RELAZIONALI: COMPORTAMENTI DI EVITAMENTO, PAURA DI PERDERE IL CONTROLLO (PROBLEMATICHE CONNESSE ALL’AUTONOMIA), INSICUREZZA E SFIDUCIA SOTTOTIPI D ANSIA:
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ADULTI: ASSE S D OSSESSIVO-COMPULSIVI: STATI AFFETTIVI: SENSI DI COLPA, DIFFICOLTA’ NELL’ESPRIMERE SENTIMENTI QUALI LA DELUSIONE, LA RABBIA E IL DOLORE PATTERN COGNITIVI: PENSIERI OSSESSIVI PERSISTENTI E RITUALI RIGIDI COME TENTATIVI DI RIDURRE UNA GRAVE ANGOSCIA, RESIDUI DI PENSIERO MAGICO, FANTASIE DI CONTROLLO STATI SOMATICI: PATTER RELAZIONALI: SOTTOTIPI D ANSIA:
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ADULTI: ASSE S D DISSOCIATIVI STATI AFFETTIVI: COMPROMISSIONE DELL’ORGANIZZAZIONE AFFETTIVA INTEGRATA: - AFFETTI CONNESSI A SENSAZIONI O MOVIMENTI CORPOREI SENTITI COME ALIENI (DEPERSONALIZZAZIONE), - REAZIONI AFFETTIVE CHE VANNO DAL PANICO ALL’INDIFFERENZA (FUGA E AMNESIA PSICOGENE) PATTERN COGNITIVI TENDONO A RIFLETTERE GLI STATI SOMATICI STATI AFFETTIVI SPECIFICI PATTERN RELAZIONALI COINVOLTI NELLA DISSOCIAZIONE
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ADULTI: ASSE S D UMORE SOTTOTIPI: D DEPRESSIVI: STATI AFFETTIVI: 2 ORIENTAMENTI EMOTIVI GENERALI: 1)PATTERN ANACLITICI 1)PATTERN ANACLITICI: SENSO DI HELPLESSNESS, DEBOLEZZA, INADEGUATEZZA E SVUOTAMENTO, PAURA DI ABBANDONO, ISOLAMENTO E NON AMORE, TENTATIVI DI MANTENERE CONTATTO FISICO DIRETTO, DESIDERIO DI CONFORTO, AIUTO, NUTRIMENTO E PROTEZIONE, DIFFICOLTA’ NEL TOLLERARE IL RINVIO E LA PROROGA, DIFFICOLTA’ NELL’ESPRIMERE ODIO E RABBIA 2)PATTER INTROIETTIVI 2)PATTER INTROIETTIVI: CONTINUE AUTOCRITICHE SEVERE E PUNITIVE, SENTIMENTI D’INFERIORITA’, MANCANZA DI VALORE E COLPA, SENSAZIONE DI NON RIUSCIRE A VIVERE ALL’ALTEZZA DELLE PROPRIE ASPETTATIVE, PAURA DI PERDERE APPROVAZIONE, RICONOSCIMENTO E AMORE, AUTOSTIMA GRAVEMENTE SOFFERENTE
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ADULTI: ASSE S D UMORE SOTTOTIPI: D DEPRESSIVI: PATTERN COGNITIVI: CONVINZIONE RAZIONALIZZATA DELLA PROPRIA COLPA E FANTASIE DI PERDITA DI APPROVAZIONE, RICONOSCIMENTO E AMORE, INCAPACITA’ DI PRENDERE DECISIONI, SCARSO RISPETTO DI SE’, IDEE SUICIDARIE E MEMORIA COMPROMESSA STATI SOMATICI: PERDITA DESIDERIO SESSUALE, ECCESSIVA REATTIVITA’ MOTORIA, IRREQUIETEZZA, MAL DI TESTA, MAL DI SCHIENA, DOLORI MUSCOLARI, PALPITAZIONI, SVENIMENTI O COSTIPAZIONE, PERDITA O AUMENTO DI PESO, FATICA, SCARSA ENERGIA E LETARGIA, ISONNIA O IPERSONNIA PATTERN RELAZIONALI: BISOGNI INSAZIABILI E/O OSTILITA’ ESIGENTE
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ADULTI: ASSE S D UMORE SOTTOTIPI: D BIPOLARI: STATI AFFETTIVI: SENTIMENTI D’INTENSO PIACERE O EUFORIA, IRRITABILITA’ INTENSA (ACCOMPAGNATA DA ANGOSCIA TRANSITORIA), AGITAZIONE, IPERSENSIBILITA’ A (O ASPETTATIVE DI) OFFESE E RIFIUTO, ENERGIA ECCESSIVA (SENTITA NEGATIVAMENTE), ACCRESCIUTO DESIDERIO DELLE ALTRE PERSONE E DISINIBIZIONE SOCIALE PATTERN COGNITIVI: FANTASIE D’INVINCIBILITA’ E TALENTO ECCEZIONALE, SENSAZIONE DI POTER RIUSCIRE IN QUALSIASI COMPITO, DESIDERI DI FAMA E ADORAZIONE, DIFFICOLTA’ A PENSARE IN MODO CHIARO, LOGICO E LINEARE, PAURA DI NON RIUSCIRE A TENERE INSIEME I PENSIERI E DISORIENTAMENTO STATI SOMATICI: IRREQUIETEZZA E MANCANZA DI SONNO, VIGORE E ATTIVITA’, DESIDERIO SESSUALE FREQUENTE E INTENSO PATTERN RELAZIONALI: IMPREVEDIBILI, CAOTICI, IMPULSIVI E SESSUALIZZATI
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ADULTI: ASSE S D SOMATOFORMI (DI SOMATIZZAZIONE) STATI AFFETTIVI: “C’E’ QUALCOSA CHE NON VA NEL MIO CORPO”, DA PREOCCUPAZIONE E IPERVIGILANZA A MANCANZA DI ANGOSCIA E PREOCCUPAZIONE PATTERN COGNITIVI: GENERALE ASSORBIMENTO COGNITIVO NEL PROPRIO CORPO, CREDENZE TERRIFICANTI E PREOCCUPAZIONI CHE DOMINANO IL PENSIERO STATI SOMATICI: CORRELATI FISICI DELL’ANSIA (ACCELERAZIONE DEL BATTITO CARDIACO, AUMENTO DI PRESSIONE SANGUIGNA E TENSIONI MUSCOLARI) PATTERN RELAZIONALI: DA UN’INTENSA, PERSISTENTE E AGGRESSIVA RICERCA DI RASSICURAZIONE A LONTANANZA E INACCESSIBILITA’
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ADULTI: ASSE S D ALIMENTAZIONE STATI AFFETTIVI: -SENSAZIONE DI ESSERE AFFAMATI DI CURE E AFFETTO E STRUGGENTE DESIDERIO DI ESSERE PROTETTI E AMATI -SENTIMENTI DI DEBOLEZZA, FALLIMENTO E VERGOGNA -SENTIMENTI DI ESSERE PRIVI DI VALORE ED INEFFICACI -PAURA DI ABBANDONO E PERDITA D’AMORE -SENTIMENTI DI RABBIA E AGGRESSIVITA’ SENTITI COME SPAVENTOSI, PERICOLOSI E INTOLLERABILI -PAURA CHE PROVARE EMOZIONI PORTI A PERDERE IL CONTROLLO PATTERN COGNITIVI: -PREOCCUPAZIONE DI ESSERE INADEGUATI, INCOMPETENTI E NON AMATI, E SVILUPPO DI STRATEGIE PER FAR FRONTE A QUESTE PREOCCUPAZIONI -ATTRIBUZIONE D’IMPORTANZA ALL’ESSERE GIOVANI, “PICCOLI”, NON CRESCIUTI E INNOCENTI, DESIDERIO DI RIMANERE BAMBINI STATI SOMATICI: SENSO DI “TORPORE”, CONFUSIONE RISPETTO ALLE SENSAZIONI CORPOREE, SENSAZIONI DI VUOTO. PATTERN RELAZIONALI: PROBLEMATICHE DI CONTROLLO E PERFEZIONISMO, MODI DI RELAZIONE SUPERFICIALI E APPARENTEMENTE IMMATURI, COMPIACENZA, EDUCAZIONE E COMPORTAMENTI FINALIZZATI ALL’INGRAZIARSI LE PERSONE
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ADULTI: ASSE S D PSICOGENI DEL SONNO STATI AFFETTIVI: SENTIMENTI DI HELPLESSNESS, FRUSTRAZIONE, RABBIA, SENTIMENTI DI DEPRESSIONE, ANSIA ED IRRITABILITA PATTERN COGNITIVI: CONFUSIONE, TENDENZA A DISTRARSI E INCAPACITA’ A CONCENTRARSI, SOPRAFFAZIONE DALL’INCAPACITA’ A PENSARE IN MODO CHIARO, PENSIERI E FORMULAZIONE DI TEORIE CONCENTRATI ATTORNO AL PROBLEMA DEL RITMO SONNO-VEGLIA STATI SOMATICI FATICA, AGITAZIONE, IRRITABILITA’, IPO- E IPERVIGILANZA PATTERN RELAZIONALI RISENTONO DELLA PREOCCUPAZIONE PER IL SONNO E DEI SENTIMENTI DI FATICA, ANSIA, RABBIA E/O AGITAZIONE
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ADULTI: ASSE S D SESSUALI E DELL’IDENTITA’ DI GENERE SOTTOTIPI: D SESSUALI: STATI AFFETTIVI: INSICUREZZA E PREOCCUPAZIONE PER LA PROPRIA INADEGUATEZZA PATTERN COGNITIVI: PREOCCUPAZIONE PER LA PROPRIA INADEGUATEZZA O FANTASIE COMPENSATORIE DI POTERE, OPPURE ENTRAMBE STATI SOMATICI: IPER-RESPONSIVITA’ O IPO-RESPONSIVITA’ SENSORIALE PATTERN RELAZIONALI: EVITAMENTO DI UN’INTIMITA’ EMOTIVA E SESSUALE MATURA O TEMI DI DOMINIO E POTERE
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ADULTI: ASSE S D SESSUALI E DELL’IDENTITA’ DI GENERE SOTTOTIPI: D IDENTITA’ DI GENERE: STATI AFFETTIVI: DISPERAZIONE, SENTIMENTI NEGATIVI E AGGRESSIVI VERSO LE PARTI DEL CORPO CHE CONNOTANO IL GENERE, SENTIMENTI DI DIVERSITA’ PATTERN COGNITIVI: NO DIFETTI NELL’ESAME DI REALTA’, PROFONDA E COSTANTE PREOCCUPAZIONE PER LA DISCORDANZA TRA GENERE MORFOLOGICO E PSICOLOGICO STATI SOMATICI: ATTENZIONE INTENSA SU ALCUNE PARTI DEL CORPO VISSUTE COME “NON ME” PATTERN RELAZIONALI: DALL’ISOLAMENTO ALLA PRESENZA DI LEGAMI PROFONDI E STABILI
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ADULTI: ASSE S D FITTIZI STATI AFFETTIVI: SUPERFICIALITA’ EMOTIVA, QUALITA’ MONIPOLATORIA E OPPORTUNISTA PATTERN COGNITIVI: RUMINAZIONI, CRONICO IMPEGNO A CONVINCERE SE’ STESSI E GLI ALTRI DELLA REALTA’ DELLA PROPRIA SOFFERENZA, OSSESSIONI RELATIVE AL RAPPORTO CON PERSONE DA CUI SI SENTONO DIPENDENTI STATI SOMATICI: STATI DI TENSIONE CRONICA IN ASSENZA DELLE CURE DESIDERATE E SALTUARIA AUTOINFLIZIONE DI FERITE PATTERN RELAZIONALI: TENDENZA AD ESSERE BISOGNOSI E DIPENDENTI CON ASSOCIATO NEGATIVISMO E INSODDISFAZIONE (CELATA DA UN’INIZIALE ED ESPLICITA COMPLIANCE), ESAGERAZIONE DELLE DESCRIZIONI DEI PROPRI SINTOMI CHE SUSCITANO IRRITAZIONE, INAFFIDABILI, MANIPOLATORI, DRAMMATIZZANTI E DIFFICILI
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ADULTI: ASSE S D CONTROLLO IMPULSI STATI AFFETTIVI: OSCILLAZIONI TRA SENTIMENI DI VUOTO E APATIA, DESIDERIO DELL’ECCITAZIONE O CONFORTO CHE I COMPORTAMENTI FORNISCONO, VERGOGNA, PAURA E DEPRESSIONE PATTERN COGNITIVI: ASSENZA DI PENSIERI, STRANA VAGHEZZA O ASSENZA DI RICORDI PRECOCI, PREOCCUPAZIONE OSSESSIVA DI COGLIERE LE OPPORTUNITA’ CHE CONSENTONO DI METTERE IN ATTO IL COMPORTAMENTO IMPULSIVO STATI SOMATICI: STATI DI IPO- E IPERATTIVAZIONE, SINTOMI GASTROINTESTINALI E PALPITAZIONI PATTERN RELAZIONALI: RILUTTANZA
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ADULTI: ASSE S D DA USO/DIPENDENZA DA SOSTANZE STATI AFFETTIVI: -SENTIMENTI DI NOIA, DEPRESSIONE E MANCANZA DI VALORE, CHE SI ALTERNANO A UN ATTEGGIAMNETO RIVENDICATIVO -INTENSI SENTIMENTI DI RABBIA E AGGRESSIVITA’, ASSOCIATI AD AGITAZIONE O ALLA SENSAZIONE DI ANDARE IN PEZZI -SENTIMENTI DI STRANEZZA E DI PANICO IN ASSENZA DELLA SOSTANZA -SENTIMENTI CUI LA SOSTANZA RECAVA SOLLIEVO DIVENTANO PIU’ INTENSI E INTOLLERABILI IN ASSENZA DI QUESTA PATTERN COGNITIVI: RAZIONALIZZAZIONI CHE SOSTENGONO LA DIPENDENZA E NEGAZIONE DELLA DIPENDENZA PATTERN RELAZIONALI: SENTIMENTI INTENSI DI BISOGNO ALTERNATI AD AFFERMAZIONI DI NON AVERE ALCUN BISOGNO, INCERTEZZA, INAFFIDABILITA’ O DELUSIONE, ALLONTANAMENTO E SVALUTAZIONE DI COLORO CHE FANNO PRESSIONI PER LA RICERCA DI AIUTO
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ADULTI: ASSE S D PSICOTICI STATI AFFETTIVI: -SENTIMENTI DI VUOTO, SENSAZIONI DI OTTUNDIMENTO, SCONNESSIONE, DISTACCO DALLE EMOZIONI E DALLE ALTRE PERSONE, DIFFICOLTA’ AD ESPRIMERE O IDENTIFICARE QUALSIASI SENTIMENTO -SENTIMENTI INTENSI DI ANGOSCIA, NERVOSISMO E DESIDERIO DI RITIRARSI NEL SONNO O NELL’ISOLAMENTO -RABBIA INTENSA IN RISPOSTA A MINACCE PERCEPITE PROVENIENTI DALLE ALTRE PERSONE -BISOGNI INTENSI E PAURA DI ESSERE LASCIATI SOLI, ANGOSCIA E FORTE NECESSITA’ DI AGGRAPPARSI A QUALSIASI PERSONA DISPONIBILE -SENTIMENTI DI ISOLAMENTO ESTREMO, SOSPETTOSITA’ E RITIRO PATTERN COGNITIVI: DISTRAZIONE, INCAPACITA’ DI FOCALIZZARE L’ATTENZIONE O SOPRAFFAZIONE DA PARTE DI PENSIERI PRESSANTI INSENSATI, DIFFICOLTA’ A RICORDARE EVENTI RECENTI, PERVASIVO DISORIENTAMENTO O MANCANZA DI SINTONIA CON GLI ALTRI, ALLUCINAZIONI INTRUSIVE DEGRADANTI O MINACCIOSE, DISPERCEZIONI, DELIRI E IDEE DI RIFERIMENTO, VERGOGNA, TRISTEZZA, GELOSIA E CREDENZE IMMOTIVATE STATI SOMATICI: SENSAZIONI CONNESSE A CONVINZIONI DELIRANTI, ALTERAZIONI DEL SONNO E DELL’ALIMENTAZIONE, SINTOMI GASTROINTESTINALI E CARDIOVASCOLARI PATTERN RELAZIONALI: DA BISOGNI INTENSI ASSOCIATI A COMPORTAMENTI FINALIZZATI AD AGGRAPPARSI ALLE ALTRE PERSONE, ALL’EVITAMENTO E SOSPETTOSITA’, SPAVENTO, IMPOTENZA O ESASPERAZIONE
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ADULTI: ASSE S D MENTALI BASATI SU CONDIZ. MEDICA GENERALE STATI AFFETTIVI: ANSIA, PAURA E DEPRESSIONE, SENTIMENTI ESTREMI D’IMPOTENZA E RASSEGNAZIONE, SENTIMENTI DI HELPLESSNESS, INADEGUATEZZA E PERDITA PATTERN COGNITIVI: PERDITA DELLA MEMORIA, PENSIERI CARATTERIZZATI DALL’INCAPACITA’ DI ACCETTARE E COMPRENDERE LA RIDUZIONE DELLE PROPRIE CAPACITA’ MENTALI, INSIGHT E INTELLIGENZA PRIVI DI UN SENSO DI CONTINUITA’ RISPETTO AL PASSATO RECENTE, DELIRIUM CARATTERIZZATO DA CONTENUTI MENTALI REPENTINAMENTE MUTEVOLI E FRAMMENTARI STATI SOMATICI: DOLORE TORACICO, PALPITAZIONI, MAL DI TESTA, SINTOMI GASTROINTESTINALI, DIFFICOLTA’ NEL SONNO E NELL’ALIMENTAZIONE, AGITAZIONE E APATIA PATTERN RELAZIONALI: GOVERNATI DA STATI DELL’UMORE, DA SITUAZIONI DIPENDENTI A SITUAZIONI IRREALISTICAMENTE INDIPENDENTI E RISCHIOSE
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STRUTTURA: SEZIONE 2 ADOLESCENTI E DEI BAMBINI Struttura analoga alla sezione per gli adulti con la precisazione che va valutato per primo l’asse del funzionamento mentale (Asse MCA: Children and adolescents). All’Asse P degli adulti corrisponde un Asse PCA (Child and adolescent personality patterns and disorders) che colloca i diversi tipi di personalità lungo un continuum che va da Sano/”In formazione” a pattern gravemente disfunzionali sebbene sempre “in formazione”. Centrale è infatti il concetto di “In formazione” che evidenzia l’attenzione evolutiva alla diagnosi di personalità. L’Asse S trova corrispondenza nell’omologo Asse SCA (Child and adolescent Symptom Patterns)
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STRUTTURA: SEZIONE 2 ADOLESCENTI E DEI BAMBINI TABLE 2: Riepilogo del funzionamento mentale di base (MCA) M 201 Capacità ottimali, appropriate all’età ed alla fase, con un grado di flessibilità ed integrità adeguato all’età M 202 Capacità adeguate, appropriate all’età ed alla fase, con un grado di flessibilità ed integrità adeguato all’età M 203 Capacità appropriate all’età ed alla fase,con conflitti fase-specifici o sfide evolutive transitorie M 204 Lievi limitazioni o rigidità M 204.1 Formazioni caratteriali incapsulate M 204.2 Formazioni sintomatiche incapsulate M 205 Moderate limitazioni e alterazioni del funzionamento mentale M 206 Gravi limitazioni e alterazioni del funzionamento mentale M 207 Lacune nell’integrazione e nell’organizzazione e/o differenziazione delle rappresentazioni di sé e degli oggetti M 208 Gravi lacune nelle funzioni mentali di base
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STRUTTURA: SEZIONE 2 ADOLESCENTI E DEI BAMBINI Asse M: 1° categoria: Capacità di regolazione, Attenzione e Apprendimento. RISPETTO ALLA DESCRIZIONE DELLE CATEGORIE SI RIMANDA ALLA SEZIONE 1, RELATIVA AGLI ADULTI, NELLA QUALE SONO STATE ESPOSTE SIA LE COMPONENTI DEFINITORIE CHE LE CRITICITA’ COSì COME LE OPZIONI PSICODIAGNOSTICHE (SLIDES 102 E SEGG,) La prima categoria, che riguarda la capacità di regolazione, attenzione e apprendimento, sottolinea i processi fondamentali che consentono agli esseri umani di vivere le proprie esperienze e di apprendere da esse.” (PDM, pag.73,197).
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STRUTTURA: SEZIONE 2 ADOLESCENTI E DEI BAMBINI Asse M: 2° categoria: Capacità di Relazioni ed Intimità. “La seconda categoria riguarda la capacità di relazioni e intimità (profondità, range e coerenza)” (PDM, pag. 73).
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STRUTTURA: SEZIONE 2 ADOLESCENTI E DEI BAMBINI Asse M: 3° categoria: Qualità dell’esperienza interna. La terza categoria cerca di cogliere “il livello di sicurezza in sé stessi, fiducia e il rispetto di sé che caratterizzano la relazione di una persona con gli altri e con il mondo in senso più ampio” (PDM, pag.73,197). La qualità dell’esperienza interna viene collegata a sentimenti di sicurezza, rispetto del sè, senso di benessere, vitalità e autostima anche in condizioni di stress.na.
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STRUTTURA: SEZIONE 2 ADOLESCENTI E DEI BAMBINI Asse M: 4° categoria: Esperienza, Espressione e Comunicazione degli Affetti. “La quarta categoria delinea la natura della capacità di esperienza, espressione e comunicazione degli affetti e la capacità di una persona di esprimere l’intera gamma dei pattern affettivi pre- rappresentazionali e rappresentazionali.” (PDM, pag. 73,197).
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STRUTTURA: SEZIONE 2 ADOLESCENTI E DEI BAMBINI Asse M: 5° categoria: Pattern e Capacità Difensive. “La quinta categoria, pattern e capacità difensive, mette in evidenza il modo in cui gli individui cercano di far fronte e di modificare desideri, affetti e altre esperienze, e il grado in cui distorcono l’esperienza nel corso di questo processo” (PDM, pag. 73,197).
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STRUTTURA: SEZIONE 2 ADOLESCENTI E DEI BAM BINI Asse M: 6° categoria: Capacità di formare Rappresentazioni Interne. “La sesta categoria riguarda la capacità dell’individuo di simbolizzare le esperienze affettivamente significative (cioè di organizzare l’esperienza in una forma mentale, anziché somatica o comportamentale). Questa capacità di rappresentare o mentalizzare consente di usare le idee per fare esperienza, descrivere ed esprimere la propria vita interiore.” (PDM, pag. 73-74,197).
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STRUTTURA: SEZIONE 2 ADOLESCENTI E DEI BAMBINI Asse M: 7° categoria: Capacità di Differenziazione ed Integrazione. “La settima categoria, la capacità di differenziazione e integrazione, implica la capacità dell’individuo di costruire nessi logici tra le rappresentazioni interne (cioè di separare la fantasia dalla realtà e di costruire connessioni tra le rappresentazioni interne dei desideri, degli affetti, del sé e delle relazioni con gli oggetti, del passato, del presente e del futuro)” (PDM, pag. 74,198).
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STRUTTURA: SEZIONE 2 ADOLESCENTI E DEI BAMBINI Asse M: 8° categoria: Capacità di Autosservazione. “La categoria capacità di autosservazione (mentalità psicologica) riguarda la capacità dell’individuo di osservare la propria vita interiore. Questa categoria è un’estensione della capacità di differenziazione e integrazione, ma è un’evoluzione di quest’ultima” (PDM, pag. 74, 198).
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STRUTTURA: SEZIONE 2 ADOLESCENTI E DEI BAMBINI Asse M: 9° categoria: Capacità di costruire o ricorrere a standard e ideali interni. “L’ultima categoria riguarda la capacità di costruire o ricorrere a standard e ideali interni (senso morale). In quanto evoluzione delle altre funzioni mentali, ed esito dell’integrazione di un certo numero di esse, la capacità di formulare propri valori e ideali rispecchia la capacità di riflettere su di sé nel contesto delle esperienze presenti e future” (PDM, pag. 74,198).
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E ADOLESCENTI ASSE PCA: PATTERN E DISTURBI DI PERSONALITÀ STILI DI PERSONALITA’ IN FORMAZIONE I pattern di personalità si formano durante l'infanzia e continuano a svilupparsi nell'intero arco di vita. Molti fattori ne influenzano l'andamento, fra i quali le predisposizioni biologiche, l'età e la fase di sviluppo, gli eventi di vita, le influenza culturali.... Questi pattern si situano in un continuum che va da quelli relativamente sani a quelli più compormessi. La gravità deve essere valutata sia sulla scorta degli aspetti valutati nell'asse MCA che di altri fattori quali:
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E ADOLESCENTI ASSE PCA: PATTERN E DISTURBI DI PERSONALITÀ Profondità e ampiezza delle relazioni Esperienza, comprensione ed espressione delle emozioni Range e struttura delle fantasie, dei pensieri e degli affetti, rapportati con l'età Flessibilità delle strategie di difesa e di coping Stabilità dell'esame di realtà Regolazione degli impulsi e delle proibizioni Capacità di osservazione ed autosservazione, compresa la possibilità comprensione della vita emotiva degli altri
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E ADOLESCENTI ASSE PCA: PATTERN E DISTURBI DI PERSONALITÀ All'estremo sano tutte le capacità operano sinergicamente in modo adeguato e flessibile, rapportato con l'età; All'altro estremo i bambini mostrano capacità di relazione, regolazione, range emotivo ecc. rigide o limitate.
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E ADOLESCENTI ASSE PCA: PATTERN E DISTURBI DI PERSONALITÀ STILI DI PERSONALITA’ IN FORMAZIONE PATTERN DI PERSONALITA’ IN FORMAZIONE “NORMALI” PATTER DI PERSONALITA’ IN FORMAZIONE LIEVEMENTE DISFUNZIONALI PATTERN DI PERSONALITA’ IN FORMAZIONE MODERATAMENTE DISFUNZIONALI PATTERN IN FORMAZIONE GRAVEMENTE DISFUNZIONALI
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E ADOLESCENTI ASSE PCA: PATTERN E DISTURBI DI PERSONALITÀ STILI DI PERSONALITA’ IN FORMAZIONE PATTERN DI PERSONALITA’ IN FORMAZIONE “NORMALI” Personalità in formazione integrata. Le dotazioni biologiche vengono gestite in modo adattivo nel contesto di relazioni appropriate (per età) con la famiglia, i pari e gli altri. Senso di sé organizzato che include interiorizzazioni sane, coping maturi e consapevoli, empatia anche nella gestione dei sentimenti altrui.
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E ADOLESCENTI ASSE PCA: PATTERN E DISTURBI DI PERSONALITÀ STILI DI PERSONALITA’ IN FORMAZIONE PATTERN DI PERSONALITA’ IN FORMAZIONE “LIEVEMENTE DISFUNZIONALI” Personalità in formazione meno integrata della precedente in cui le dotazioni biologiche vengono gestite in modo meno adattivo nel contesto di relazioni appropriate (per età) con la famiglia, i pari e gli altri. Le relazioni sono maggiormente problematiche, il successo nei diversi periodi di sviluppo è meno garantito. Senso di sé e esame di realtà sono conservati. I meccanismi difensivi e di coping sono moderatamente rigidi.
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E ADOLESCENTI ASSE PCA: PATTERN E DISTURBI DI PERSONALITÀ STILI DI PERSONALITA’ IN FORMAZIONE PATTERN DI PERSONALITA’ IN FORMAZIONE “MODERATAMENTE DISFUNZIONALI” Si osserva vulnerabilità nell'esame di realtà e nel senso di sé con ricorrenti perdite di fiducia modalità disadattive nella gestioen dei sentimenti relativi a se stessi e agli altri. Le operazioni difensive possono distorcere l'esame di realtà.
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E ADOLESCENTI ASSE PCA: PATTERN E DISTURBI DI PERSONALITÀ STILI DI PERSONALITA’ IN FORMAZIONE PATTERN DI PERSONALITA’ IN FORMAZIONE “GRAVEMENTE DISFUNZIONALI” Lacune significative nell'esame di realtà e nel senso di sé con ricorrenti modalità disadattive nella gestione dei sentimenti relativi a se stessi e agli altri. Le operazioni interferiscono con le capacità di base di mettersi in relazione con gli altri e di separare i propri sentimenti da quelli altrui.
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E ADOLESCENTI ASSE PCA: PATTERN E DISTURBI DI PERSONALITÀ PATTERN DI PERSONALITA’ DISFUNZIONALI PCA101 D P. TIMOROSI DELLA VICINANZA/INTIMITA’ (SCHIZOIDI) PCA102 D P. SOSPETTOSI/DIFFIDENTI PCA103 D P. ANTISOCIALI (SOCIOPATICI) PCA104 D P. NARCISISTI PCA105 D P. IMPULSIVI/ESPLOSIVI PCA106 D P. AUTOPUNITIVI PCA107 D P. DEPRESSIVI PCA108 D P. SOMATIZZANTI PCA109 D P. DIPENDENTI PCA110 D P. EVITANTI/COARTATI PCA110.1 D P. CONTROFOBICI PCA111 D P. ANSIOSI PCA112 D P. OSSESSIVO-COMPULSIVI PCA113 D P. ISTRIONICI PCA114 D P. SU BASE DISREGOLATORIA PCA115 D P. MISTI/ALTRO
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BAMBINI E ADOLESCENTI: ASSE PCA D P. TIMOROSI DELLA VICINANZA/INTIMITA’ (SCHIZOIDI) DISTACCO DALLE RELAZIONI RISTRETTA ESPRESSIONE EMOTIVA POSSONO AVER APPRESO A TEMERE LE CONS. NEGATIVE DEL PROPRIO BISOGNO DI AMORE
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BAMBINI E ADOLESCENTI: ASSE PCA D P. SOSPETTOSI/DIFFIDENTI PATTERN PERVASIVO DI MANCANZA DI FIDUCIA SPESSO E' PATTERN DI UN ALTRO PATTERN (ANTISOCIALE) O DI QUADRI CHE COINVOLGONO PIU' DIMENSIONI (BORDERLINE) LA VERGOGNA E L'UMILIAZIONE NE SONO IMPORTANTI PRECURSORI
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BAMBINI E ADOLESCENTI: ASSE PCA D P. ANTISOCIALI (SOCIOPATICI) MANCANZA DI RISPETTO DEI DIRITTI ALTRUI E VIOLAZIONE TENDENZA A MENTIRE E ASSENZA DI RIMORSO ESPLOSIONI DI RABBIA DI FRONTE AI LIMITI DIFFIDENTI E SOSPETTOSI, DEVONO AFFERMARE IL PROPRIO POTERE SUGLI ALTRI NON HANNO SVILUPPATO RELAZIONI SUFF. INTIME CON I CAREGIVERS E QUINDI EMPATIA VERSO GLI ALTRI A LIVELLO ADATTIVO PUO' COMPORTARE SUCCESSO, A QUELLO PIU' DISADATTIVO CRIMINALITA'
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BAMBINI E ADOLESCENTI: ASSE PCA D P. NARCISISTICI ALL'ESTREMO PIU' SANO I BAMBINI SONO LEGATI ALL'ORGOGLIO PER LE PROPRIE REALIZZAZIONI, A QUELLO PIU' DISADATTIVO PRESENTANO FANTASIE E COMPORTAMENTI GRANDIOSI POSSONO SIA ESSERE ARROGANTI BISOGNOSI DI AMMIRAZIONE E PRIVI DI EMPATIA CHE DEPRESSI, IRRITATI PER LE AMBIZIONI NARCISISTICHE FRUSTRATE
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BAMBINI E ADOLESCENTI: ASSE PCA D P. IMPULSIVI/ESPLOSIVI BISOGNO IMPELLENTE DI AGIRE E DIFFICOLTA' A USARE PENSIERI E FANTASIE PER FRONTEGGIARE I SENTIMENTI
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BAMBINI E ADOLESCENTI: ASSE PCA D AUTOPUNITIVI DI PERSONALITA’ (self defeating) CARATT. DA SENTIMENTI DI INFERIORITA', PESSIMISMO, PERFEZIONISMO ED ECC. SENSIBILITA' LA PREOCCUPAZIONE POTREBBE ESSERE CHE ESPRIMERE LE PROPRIE CAPACITA' POTREBBE DANNEGGIARE GLI ALTRI PER RICEVERE ATTENZIONE DAGLI ALTRI IL MODO MIGLIORE E' STARE MALE
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BAMBINI E ADOLESCENTI: ASSE PCA D P. DEPRESSIVI AFFETTIVITA' DISFORICA CRONICA O INTERMITTENTE SENSO DI VUOTO O SOLITUDINE O SENSO DI COLPA STIMA DI SE' IRRAGIONEVOLMENTE NEGATIVA
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BAMBINI E ADOLESCENTI: ASSE PCA D P. SOMATIZZANTI ECCESSIVA PREOCCUPAZIONE PER GLI ASPETTI RELATIVI ALLA DIMENSIONE CORPOREA TENDONO ALL'ALESSITIMIA E VEDONO SE STESSI E GLI ALTRI COME VULNERABILI
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BAMBINI E ADOLESCENTI: ASSE PCA D P. DIPENDENTI BISOGNO CHE QUALCUNO SI PRENDA CURA DI LORO PAURA DELLE SEPARAZIONI COMPORTAMENTI DI SOTTOMISSIONE POSSONO ESSERE SEGUACI ECCESSIV. DIPENDENTI DI LEADER DEL GRUPPO DEI PARI
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BAMBINI E ADOLESCENTI: ASSE PCA D P. EVITANTI/COARTATI : TEMPERAMENTO “LENTO”, TIMIDI, MOLTO SENSIBILI EVITANO I CONFLITTI E REAGISCONO ALL'AGGRESSIVITA' SOTTOMETTENDOSI E INIBENDO LA PROPRIA SOTTOTIPI: D P. CONTROFOBICI BISOGNO DI NEGARE QUALSIASI PAURA AL VERSANTE ADATTIVO SI OSSERVA UNA FILIA PER ATTIVIT5A' RISCHIOSE, A QUELLO PIU' DISADATTIVO COMPORTAMENTI POTENZIALMENTE SUICIDARI
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BAMBINI E ADOLESCENTI: ASSE PCA D P. ANSIOSI MOSTRANO ANSIA RICORRENTE E PERVASIVA PAURA DELLE SITUAZIONI NUOVE E SI SENTONO COSTANTEMENTE MINACCIATI L'ANSIA PUO' ESSERE SECONDARIA ALLA PAURA DELL'IMPULSIVITA' O DELL'ESPRESSIONE DELL'ESPLOSIVITA'
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BAMBINI E ADOLESCENTI: ASSE PCA D P. OSSESSIVO-COMPULSIVI DOMINATI DA ORDINE, PERFEZIONISMO, CONTROLLO MENTALE E INTERPERSONALE A SPESE DELL'APERTURA MENTALE E DELL'EFFICENZA. POSSONO EVITARE L'IMPULSIVITA' ATTRAVERSO ECCESSIVA ATTENZIONE A CONQUISTE INTELLETTUALI O IDEALISTICHE
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BAMBINI E ADOLESCENTI: ASSE PCA D P.ISTRIONICI PATTERN DI AUTODRAMMATIZZAZIONE, RICERCA DELL'ATTENZIONE, COMPORTAMENTI PROVOCATORI SPESSO SESSUALIZZATI O AGGRESSIVI
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BAMBINI E ADOLESCENTI: ASSE PCA D P. SU BASE DISREGOLATORIA COERENTE CON LE DESCRIZIONI DI DISTURBO BORDERLINE CIOE' CONTROLLO DEGLI IMPULSI,ESAME DI REALTA' E CAPACITA' DI GIUDIZIO FRAGILI E' CARATTERIZZATO DDA UN MISTO IN DIVERSE DIMENSIONI: ESTERNALIZZANTI, INTERNALIZZANTI E COGNITIVE
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BAMBINI E ADOLESCENTI: ASSE PCA DP. MISTI/ALTRO PRESENTA UN INSIEME DELLE CARATTERISTICHE DESCRITTE NEGLI ALTRI APTTERN OPPURE ALTRI PATTERN NON DESCRITTI COME SADISMO, DISSOCIAZIONE, IPOMANIACALITA' ECC.
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: PATTERN SINTOMATICI Anche I Pattern sintomatici beneficiano di un approccio evolutivo e dinamico. L’esperienza soggettiva di un bambino nei confronti dei propri sintomi possiede infatti una propria specificità che muta nel tempo. In questo Asse il PDM si differenzia notevolmente dal DSM IV, in primis perchè effronta i sintomi dal punto di vista dell’esperienza soggettiva (come nell’asse S degli adulti), in secondo luogo perchè introduce in questa sezione pattern che il manuale APA classifica nella sezione degli adulti.
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RISPOSTA SANA: CRISI EVOLUTIVE CRISI ADATTIVE DISTURBI D’ANSIA: SCA301 DISTURBI D’ANSIA SCA 302 FOBIE SCA 303 DIST. OSSESS.-COMPULSIVI SCA 304 DIST. DI SOMATIZZAZIONE DISTURBI DELL’UMORE/AFFETTIVI SCA 305 EL. PROLUNG. DEL LUTTO SCA 306 DIST. DEPRESSIVI SCA 307 DIST. BIPOLARI SCA 308 SUICIDARIETA’ DISTURBI DA COMP. DIROMPENTE SCA 309 DIST. DELLA CONDOTTA SCA 310 DIST. OPPOSITIVO-PROVOCAT. SCA 311 DIST. CORR. ALL’ABUSO DI SOST DISTURBI REATTIVI: SCA 312 TRAUMI PSICHICI E PTSD SCA 313 DIST. DELL’ADATTAMENTO DISTURBI DEL FUNZIONAMENTO MENTALE: SCA 314 DIST. DELLE COMPET. MOTORIE SCA 315 DISTURBI DA TIC SCA 316 DIST. PSICOTICI SCA 317 DIST. NEUROPSICOLOGICI (Sottocl.) SCA 318 DIST. DELL’APPRENDIM. (Sottocl.) DISTURBI PSICOFISIOLOGICI: SCA 319 BULIMIA SCA 320 ANORESSIA DISTURBI DELLO SVILUPPO: SCA 321 DIST. DELLA REGOLAZIONE SCA 322 PROBL. DI ALIMENTAZIONE SCA 323 DIST. DELL’EVACUAZIONE (Sottocl.) SCA 324 DIST. DEL SONNO SCA 325 DIST. DELL’ATTACCAMENTO SCA 326 DIST. PERVASIVI DELLO SVIL. (Sottocl.) ALTRI DISTURBI. SCA 327 DIST. DELL’IDENTITA’ DI GENERE DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: PATTERN SINTOMATICI
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RISPOSTA SANA: CRISI EVOLUTIVE SI TRATTA DI ARRESTI O REGRESSIONI IN ASSENZA DI FATTORI PRECIPITANTI ESTERNI. SEGUONO UN PERIODO STABILE DI ADATTAMENTO E SONO LIMITATE NEL TEMPO GLI STATI AFFETTIVI POSSONO INCLUDERE VERGOGNA, AUTOACCUSE O ACCUSE RIVOLTE AD UN’ALTRA PERSONA PER I PROPRI SENTIMENTI DOLOROSI. I PROCESSI DI PENSIERO E LE FANTASIE POSSONO INCLUDERE PERPLESSITA’ PER LA DESTABILIZZAZIONE INTERVENUTA
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: PATTERN SINTOMATICI RISPOSTA SANA: CRISI ADATTIVE SI TRATTA DI INTERRUZ. NELLO SVILUPPO IN RAGIONE DI UN FATTORE PRECIPITANTE RELATIVA. POCO RILEVANTE SEGUONO UN PERIODO STABILE DI ADATTAMENTO E SONO LIMITATE NEL TEMPO STATI AFFETTIVI, PENSIERI, FANTASIE, PATTERN SOMATICI E RELAZIONALI SONO SIMILI ALLE CRISI EVOLUTIVE
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: DIST. D’ANSIA D ANSIA STATI AFFETTIVI: PAURA PERVASIVA O STATO DI ALLERTA, NELLA FORMA ESTREMA: TERRORE LE DIFESE VANNO DALLA SUBLIMAZIONE AL DINIEGO. L’ANSIA PUO’ INTACCARE, A SECONDA DELLA GRAVITA’ I PROCESSI DI PENSIERO ED IL FUNZIONAMENTO COGNITIVO COME IL SONNO, L’ALIMENTAZIONE…. PENSIERI E FANTASIE: GIOCHI RIPETITIVI STATI SOMATICI: RID. O INCR. DELL’ATTIVITA’ MOTORIA, VARIE MODIFICAZIONI NEUROVEGETATIVE, MALATTIE DELLA PELLE O GASTROINTESTINALI LE RELAZIONI: SPESSO RISENTONO DELL’ANSIA FINO ALL’INTERRUZIONE.
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: DIST. D’ANSIA FOBIE STATI AFFETTIVI: PAURA PERVASIVA DI FRONTE ALL’OGGETTO FOBICO, NELLA FORMA ESTREMA: TERRORE/PANICO. SPESSO COMPORTA IPERVIGILANZA PENSIERI E FANTASIE: SPESSO LIMITATI IN RAGIONE DELLA NECESSITA’ DI EVIATER L’OGGETTO FOBICO STATI SOMATICI: SPESSO RELATIVI ALL’ESPEREINZA O ALL’ANTICP. DELL’ESPERIENZA DI CONTATTO CON L’OGGETTO: VARIE MANIFEST. NEUROVEGETATIVE, NAUSEA, VOMITO, INAPPETENZA… LE RELAZIONI: CAUTELA, CAPACITA’ DI INTIMITA’ PIUTTOSTO LIMITATA
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: DIST. D’ANSIA D OSSESSIVO-COMPULSIVI STATI AFFETTIVI: ANSIA PERVASIVA LA CUI FONTE NON E’ CHIARA. SPESSO RABBIA O PAURE MAGICHE SOTTOSTANNO ALL’ANSIA PENSIERI E FANTASIE: PREOCCUPAZIONE PER L’IDEAZIONE OSSESSIVA E PER I RITUALI STATI SOMATICI: SIMILI ALL’ANSIA E ALLE FOBIE LE RELAZIONI: SPESSO INTERFERENZA CON LE RELAZIONI E CON IL FUNZ. QUOTIDIANO. TENDENZA A RIGIDITA’, CONTROLLO, DIPENDENZA.
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: DIST. D’ANSIA D DI SOMATIZZAZIONE (SOMATOFORMI) STATI AFFETTIVI: ANSIA E BISOGNO. SPESSO RABBIA SE SI SENTE NON CREDUTO PENSIERI E FANTASIE: CONTRAZIONE DEI PENSIERI SUI SINTOMI SOMATICI SPECIFICI STATI SOMATICI: COSTITUISCONO OVVIAMENTE LA BASE PREPONDERANTE DEL DISTURBO. NON VANNO SOTTOVALUTATE EVENTUALI PATOLOGIE MEDICHE NON RICONOSCIUTE LE RELAZIONI: A SECONDA DELLA GRAVITA’ LE RELAZIONI POTRANNO ESSERE INTEGRE OPPURE GRAVEMENTE REGRESSIVE ANCHE IN RELAZIONE AL TIMORE SEPARAZIONE DAL CAREGIVER.
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: DIST. DELL’UMORE ELABORAZIONE PROLUNGATA DEL LUTTO/REAZIONE DI LUTTO STATI AFFETTIVI: DIPENDONO DALL’ETA’, DALLA RESILIENZA E DALLA RELAZIONE PRECEDENTE AL LUTTO. IN GENERE L’UMORE DISFORICO PROSEGUE PER DIVERSI MESI. PENSIERI E FANTASIE: SPESSO PERSONALIZZAZIONE DEL LUTTO (SIA IN TERMINI DI CAUSA CHE DI INCAPACITA’ DI INTERVENTO). TALVOLTA IDEALIZZAZIONE DELLA PERSONA PERDUTA. STATI SOMATICI: INAPPETENZA, ANERGIA, APATIA, TALVOLTA AGGRESSIVITA’ E ATTIVITA’ REATTIVE LE RELAZIONI: SPESSO LE PERDITE PRECOCI INFLUENZANO LE MODALITA’ DI RELAZIONE SUCCESSIVE CRENDO ASPETTATIVE DI CIO’ CHE E’ VENUTO A MANCARE. LA DELUSIONE E’ QUINDI UN SERIO RISCHIO RELAZIONALE PER QUESTI SOGGETTI.
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: DIST. DELL’UMORE D DEPRESSIVI STATI AFFETTIVI: NON ESSERE AMATI E PROTETTI COME GLI ALTRI BAMBINI. IMPOTENZA, AUTOCRITICA, VULNERABILITA’, FRAGILITA’, DISFORIA PENSIERI E FANTASIE: VANNO DI PARI PASSO CON GLI STATI AFFETTIVI DI CUI SPESSO COSTITUISCONO SPIEGAZIONI STATI SOMATICI: STANCHEZZA, LETARGIA, PROBLEMI DI SONNO, MAGGIORI PROBABILITA’ DI CONTRARRE PATOLOGIE FISICHE. LE RELAZIONI: SPESSO SI SENTONO PROVOCATI E/O RESPINTI DAGLI ALTRI TURBAMENTO E BISOGNO SPESSO CREANO TENSIONI ENNE RELAZIONI PRIMARIE.
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: DIST. DELL’UMORE D BIPOLARI STATI AFFETTIVI: OSCILLAZIONI DELL’UMORE, INCONSOLABILITA’ E IRRAGGIUNGIBILITA’. PENSIERI E FANTASIE: SPESSO SEGUONO LA CONDIZIONE DELL’UMORE. LO PSICHISMO COMPLESSIVO VIENE INFLUENZATO DALLO STATO DELL’UMORE, SIA NELLE COMPONENTI PERCETTIVE CHE COGNITIVE CHE NELLA FANTASIA ECC. STATI SOMATICI: IPERATTIVITA’, DISTURBI DEL SONNO E DELL’ALIMENTAZIONE, LE RELAZIONI: LE SEPERIENZE RELAZIONALI SONO MOLTO INFLUENZATE DALLO STATO DELL’UMORE, L’IMPREVEDIBILITA’ SPESSO INFLUENZA LE RELAZIONI A TUTTI I LIVELLI, NELL’INTIMITA’ SOVENTE ELICITA COMPORTAMENTI INCONTROLLATI.
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: DIST. DELL’UMORE SUICIDARIETA’ STATI AFFETTIVI: PREVALENTEMENTE NEGATIVI, RABBIA, TRISTEZZA E VERGOGNA.. PENSIERI E FANTASIE: SEGUONO GLI STATI AFFETTIVI. STATI SOMATICI: SEGUONO GLI STATI AFFETTIVI, SPESSO TREMORI, DIFFICOLTA’ NEL SONNO E NELL’ALIMENTAZIONE ASSOCIATI ALLA DISPERAZIONE. LE RELAZIONI: LE ESPERIENZE RELAZIONALI SONO INSODDISFACENTI, IL BAMBINO NON SI SENTE SOSTENUTO, RISPETTATO E VALORIZZATO. SPESSO PROVOCANO REAZIONI OSTILI NEGLI ALTRI.
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: D. DEL COMP. DIROMPENTE D CONDOTTA STATI AFFETTIVI: GENERALMENTE INCONSAPEVOLI DEI PROPRI ED ALTRUI STATI AFFETTIVI PENSIERI E FANTASIE: AVER SUBITO UN TORTO, SENTIMENTI DI INVULNERABILITA’. STATI SOMATICI: ATTIVAZIONE E IPERVIGILANZA LE RELAZIONI: IMPULSIVITA’ E INDIFFERENZA.
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: D. DEL COMP. DIROMPENTE D OPPOSITIVO-PROVOCATORI: STATI AFFETTIVI:DEMORALIZZAZIONE, RISENTIMENTO, INCOMPRENSIONE. PENSIERI E FANTASIE: INCONSAPEVOLEZZA DEI PROPRI PROBLEMI E ESTERIORIZZAZIONE. STATI SOMATICI:IPERVIGILANZA RELAZIONI: DANNEGGIATE DA COMPORT. DISTRUTTIVI E PREPOTENTI. SPESSO PATTERN DELINQUENZIALI
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: D. DEL COMP. DIROMPENTE D CORRELATI ALL’ABUSO DI SOSTANZE: STATI AFFETTIVI:VARIABILI (ECCITAZIONE, ANSIA,VUOTO, UMILIAZIONE, RABBIA…) PENSIERI E FANTASIE:VARIABILI A SECONDA DELLE SOSTANZE E DEL LORO EFFETTO NONCHE’ DEGLI STATI AFFETTIVI A MONETE DELL’ABUSO. STATI SOMATICI:IDEM RELAZIONI:VANNO DAL COINVOLGIMENTO RITUALE AL RITIRO. MANIPOLATORIETA’.
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: DISTURBI REATTIVI TRAUMI PSICHICI E DPTS: STATI AFFETTIVI:ANSIA, PANICO, PAURA, SPOSSATEZZA PENSIERI E FANTASIE: PENS. DISORGANIZZATO, FUGA NELLA FANTASIA, COMPULSIONI. STATI SOMATICI: VARI E NEUROVEGETATIVI RELAZIONI: BISOGNO E DIPENDENZA,MANIPOLATORIETA’
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: DISTURBI REATTIVI D ADATTAMENTO (NON CONNESSI ALLO SVILUPPO) REAZIONE TEMPORANEA CONNESSA AD UN EVENTO SPECIFICO. NON ESISTONO PATTERN UNICI MA RELATI ALLA FASE EVOLUTIVA, ALL’EVENTO ED AL SUPPORTO PRESENTE O DISPONIBILE.
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: DISTURBI DEL FUNZIONAMENTO MENTALE D COMPETENZE MOTORIE: NON ESISTONO PATTERN SPECIFICI E CARATTERISTICI QUANTO PIUTTOSTO ESPERIENZE VARIABILI A SECONDA DEL CONTESTO CULTURALE, SOCIALE, RELAZIONALE ED AFFETTIVO. L’EVITAMENTO DELLE ATT. MOTORIE E’ SPESSO UNA REAZIONE ADOTTATA PERVASIVAMENTE DAL BAMBINO.
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: DISTURBI DEL FUNZIONAMENTO MENTALE D TIC: STATI AFFETTIVI:COMPRENDONO ASPETTI TEMPERAMENTALI E SOCIALI. IN GENERE IMBARAZO, ANSIA E DEPRESSIONE. PENSIERI E FANTASIE: CONFUSIONE, SCARSA FIDUCIA NELLE PROPRIE CAPACITA’ DI CONTROLLO DEL SINTOMO. STATI SOMATICI: NESSUNA COSTANTE RELAZIONI:SPESSO ISOLAMENTO E RITIRO.
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: DISTURBI DEL FUNZIONAMENTO MENTALE D PSICOTICI: STATI AFFETTIVI: ANSIA, DEPRESSIONE SPESSO INTENSE E DISORGANIZZANTI PENSIERI E FANTASIE:SCARSE CAPACITA’ DI GIUDIZIO, PENSIERO ILLOGICO, CREDENZE IRREALISTICHE STATI SOMATICI: SPESSO COERENTI CON PENSIERI E FANTASIE RELAZIONI:VARIANO DALL’ECCESSO DI DIPENDENZA ALL’ECCESSO DI ISOLAMENTO.
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: DISTURBI DEL FUNZIONAMENTO MENTALE D NEUROSPICOLOGICI: NON ESISTONO PATTERN UNIVOCI SOTTOTIPI: o D ELABORAZIONE VISUO-SPAZIALE o D LINGUAGGIO E ELABORAZIONE UDITIVA o COMPROMISSIONI DELLA MEMORIA o D DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITA’ o D FUNZIONI ESECUTIVE o DEFICIT COGNITIVI SEVERI
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: DISTURBI DEL FUNZIONAMENTO MENTALE D APPRENDIMENTO: NON ESISTONO PATTERN UNIVOCI o SOTTOTIPI: o D LETTURA o D CALCOLO o D ESPRESSIONE SCRITTA o DISABILITA’ APPRENDIMENTO NON VERBALE o DISABILITA’ APPRENDIMENTO SOCIO-EMOTIVO
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: DISTURBI PSICOFISIOLOGICI BULIMIA/ ANORESSIA STATI AFFETTIVI: -SENSAZIONE DI ESSERE AFFAMATI DI CURE E AFFETTO E STRUGGENTE DESIDERIO DI ESSERE PROTETTI E AMATI -SENTIMENTI DI DEBOLEZZA, FALLIMENTO E VERGOGNA -SENTIMENTI DI ESSERE PRIVI DI VALORE ED INEFFICACI -PAURA DI ABBANDONO E PERDITA D’AMORE -SENTIMENTI DI RABBIA E AGGRESSIVITA’ SENTITI COME SPAVENTOSI, PERICOLOSI E INTOLLERABILI -PAURA CHE PROVARE EMOZIONI PORTI A PERDERE IL CONTROLLO PENSIERI E FANTASIE: -PREOCCUPAZIONE DI ESSERE INADEGUATI, INCOMPETENTI E NON AMATI, E SVILUPPO DI STRATEGIE PER FAR FRONTE A QUESTE PREOCCUPAZIONI -ATTRIBUZIONE D’IMPORTANZA ALL’ESSERE GIOVANI, “PICCOLI”, NON CRESCIUTI E INNOCENTI, DESIDERIO DI RIMANERE BAMBINI STATI SOMATICI: SENSO DI “TORPORE”, CONFUSIONE RISPETTO ALLE SENSAZIONI CORPOREE, SENSAZIONI DI VUOTO PATTERN RELAZIONALI: PROBLEMATICHE DI CONTROLLO E PERFEZIONISMO, MODI DI RELAZIONE SUPERFICIALI E APPARENTEMENTE IMMATURI, COMPIACENZA, EDUCAZIONE E COMPORTAMENTI FINALIZZATI ALL’INGRAZIARSI LE PERSONE
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: DISTURBI EVOLUTIVI D REGOLAZIONE: VEDI ASSE IEC (115; 207.4;116; 207.3; 114; 207.3; 109; 301-304.) INCLUDONO: PROBLEMI NELL’ALIMENTAZIONE DISTURBI DELL’EVACUAZIONE: ENCOPRESI ED ENURESI DISTURBI DEL SONNO DISTURBI DELL’ATTACCAMENTO DGS: AUTISMO SINDROME DI ASPERGER DISTURBO PERVASIVO DELLO SVILUPPO NON ALTRIMENTI SPECIFICATO
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DIAGNOSI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ASSE SCA: ALTRI DISTURBI D IDENTITA’ DI GENERE: STATI AFFETTIVI:FLUTTUANTI A SECONDA DELLE RELAZIONI, IN GENERE VERGOGNA, DISAGIO TALVOLTA RABBIA. PENSIERI E FANTASIE: PREOCCUPAZIONE LEGATA AL DESIDERIO DI APPARTENERE AL SESSO OPPOSTO. STATI SOMATICI: NESSUNO IN PARTICOLARE RELAZIONI:ANSIA E/O ISOLAMENTO
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STRUTTURA: SEZIONE 3 DIAGNOSI DEI NEONATI E DEI BAMBINI PICCOLI (ASSE IEC) Differentemente dagli adulti e dagli adolescenti il modello di assessment è proposto in 5 Assi: – ASSE I: Diagnosi Primaria (disturbi interattivi, disturbi regolatori dell’informazione sensoriale, disturbi neuroevolutivi della relazione e della comunicazione) la valutazione dell’asse I è conseguente alla valutazione degli altri 4 assi; – ASSE II: Capacità evolutive Funzionali Emotive; – ASSE III: Capacità di regolazione dell’ elaborazione sensoriale; – ASSE IV: Pattern bambino-caregiver e familiari; – ASSE V: Altre diagnosi mediche e neurologiche.
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PREGI E LIMITI DEL PDM (SECONDO I CURATORI DELL’EDIZIONE ITALIANA (LINGIARDI E DEL CORNO) Punti i forza: 1.Valutazione dimensionale delle capacità mentali di base e del funzionamento della personalità; 2.Attenzione alle risorse dei pazienti; 3.Attenzione specifica ai disturbi dell’adolescenza e dell’infanzia; 4.Consapevolezza del fenomeno della comorbidità sia fra disturbi clinici e della personalità che fra questi ultimi; 5.Utilizzo di un modello prototipico dei disturbi in luogo dell’unione di criteri diagnostici non gerarchizzati; 6.Attenzione alla soggettività del paziente (e del clinico); 7.Almeno in parte radicato sui risultati delle ricerche più recenti in ambito psicoanalitico, psicopatologico evolutivo, neuroscientifico, della valutazione delle psicoterapie;
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PREGI E LIMITI DEL PDM (SECONDO I CURATORI DELL’EDIZIONE ITALIANA (LINGIARDI E DEL CORNO) Limiti: 1.Gli assi M e MCA richiedono la valutazione di un considerevole numero di funzioni psichiche senza che vengano offerti strumenti finalizzati a tale scopo; 2.I criteri per l’assessment di tali funzioni allo scopo di addivenire alla valutazione globale non sono chiariti; 3.Le basi empiriche per l’asse P e PCA appaiono ancora da approfondire; 4.Asse S e SCA appaiono troppo legati alla classificazione dell’Asse I del DSM; 5.La sezione bambini ed adolescenti appare meno dettagliata rispetto ad adulti e neonati;
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E QUINDI? Alle sopracitate riflessioni di Del Corno e Lingiardi vorrei aggiungere alcune altre considerazioni critiche di natura prevalentemente personale: 1. La concezione che l’espressione sintomatica non sia che una delle possibili manifestazioni della psicopatologia e che la valutazione/diagnosi del paziente non possa in alcun modo essere limitata alla rilevazione del(i) sintomo(i) appare assolutamente condivisibile;
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E QUINDI? 2. Al contempo la valorizzazione degli studi empirici su cui esso è fondato (parte 3°) non appare sufficientemente radicata sulla recente letteratura in ambito di valutazione del processo psicoterapeutico, omettendo, ad esempio, l’ampia letteratura relativa ai “common factors”(Wampold et Al., 2001), oppure la discussione relativa all’applicabilità del modello medico di malattia alla comprensione della psicopatologia in generale e della psicopatologia della personalità in particolare, ed inoltre
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E QUINDI? 3. I ripetuti richiami alle neuroscienze, alle basi biologiche della vulnerabilità psicopatologica, alle pathways evolutive, alla prevenzione ed al trattamento appaiono poco più che mere dichiarazioni inerenti aspetti regolarmente trascurati nella descrizione degli assi e delle psicopatologie in essi affrontate.
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E QUINDI? 4. Le funzioni psichiche rappresentate dagli Assi M e MCA appaiono non sempre chiare e condivisibili. Spesso esse si fondano su concezioni dello sviluppo sia sano che patologico che la stessa letteratura psicoanalitica descrive in maniera non sovrapponibile. Alcune di esse appaiono difficilmente operazionalizzabili rimandando alla valutazione del clinico più che a strumenti standardizzati e a misurazioni replicabili.
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COSA CAMBIA PER LA DIAGNOSI DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL PDM? Senza dubbio l’ampia comunità psicoanalitica (ma non di meno anche i clinici di derivazione sistemico-relazionale, junghiana, adleriana, gestaltista, transazionale ecc.) non potranno che migliorare la qualità delle proprie prestazioni cliniche (e soprattutto delle proprie comunicazioni scientifiche) attraverso l’utilizzo di un manuale che, pur non entrando nelle specificità dei singoli modelli, sembra rappresentare un “common ground” probabilmente condivisibile.
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COSA CAMBIA PER LA DIAGNOSI DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL PDM? Ciò non di meno l’applicazione del PDM appare attualmente difficoltosa e molto lavoro sembra ancora necessario al fine di un ampio utilizzo dello strumento. Non appare infatti casuale che a 2 anni dalla sua pubblicazione negli USA, non sia ancora comparso alcun articolo, nei comuni canali di divulgazione scientifica, avente per oggetto il medesimo o aspetti specifici dello stesso. E’ in corso di pubblicazione sul BPA (Giunti OS) un numero monotematico curato dal sottoscritto che anticipa alcune delle proposte di modifiche che costituiranno la base per la versione 2 del PDM.
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